Non si può parlare di WHITE RABBIT RED RABBIT(Coniglio Bianco Coniglio Rosso) altrimenti si svelerebbe la natura dell'esperimento. Non posso recensire il contenuto del testo, altrimenti ne svelerei il progetto. In quanto redattrice di Gufetto, avevo con me carta e penna e ho avuto la "fortuna" di poter prendere appunti personali sull'autore (mi è stato chiesto di farlo anche se lo stavo già facendo). Ma non posso svelarvi nulla. È un po’ difficile, capirete, parlarne (Prendetelo come un invito indiretto a partecipare alla replica che ci sarà il prossimo 27 novembre All’Angelo Mai, con Lino Musella – vedi Evento FB).
Posso però “eventualmente” condividere le impressioni dopo l’esperienza vissuta e dirvi che questo “limite” in qualche modo ci avvicina all’autore.
Io ero il numero 56, e in sala gli spettatori presenti erano circa una sessantina. Non è pignoleria la mia, ce lo ha fatto notare l’autore. Come? Interagendo con il suo pubblico attraverso il suo testo. White Rabbit Red Rabbit è uno spettacolo in cui autore, pubblico e attore si incontrano, e dove per la prima volta l'attore incontra il testo. In questo caso era un’attrice. Una brillante ed energica Elena Di Cioccio, conduttrice televisiva, radiofonica e “iena”. Nessuna regia, dunque, e niente prove. Improvvisazione pura, per tutti. Essenziale e spartana la scenografia: un tavolo con due bicchieri ed una boccetta, una sedia, uno sgabello e il copione sono gli unici oggetti presenti in scena.
Il testo è stato scritto dall’iraniano Soleimanpour nel 2010, in un momento in cui non aveva possibilità di comunicare con l’esterno del suo Paese. I suoi spettacoli sono stati tradotti in 20 lingue. Il testo è stato premiato come Best New Performance al Dublin Fringe Festival, al Summerworks Outstanding New Performance Text Award e al The Arches Brick Award che ha ricevuto anche menzioni speciali al Total Theatre e al Brighton Fringe Pick of Edinburgh Award.
Se è vero che "la libertà è partecipazione", con e attraverso questo testo l'autore è libero di essere ovunque, di essere connesso al mondo attraverso le sue parole. Un'assenza che attraverso la mediazione di un attore si fa presenza e inquieta. E' inquietante scoprire che "stare al gioco" a volte può voler dire stare alle regole di uno sconosciuto che impone la sua presenza. Una manipolazione dichiarata e tacitamente accettata. Una comunicazione assertiva che molti comunicatori gli invidierebbero, che abbatte le categorie di spazio e tempo e costruisce ponti transculturali, caratterizzando lo spettacolo come uno dei più insoliti della scena teatrale contemporanea internazionale.
WHITE RABBIT RED RABBIT è un esperimento sociale in forma di spettacolo prodotto in Italia da 369gradi (*), nato sotto la direzione artistica di Valeria Orani, in collaborazione sulla città di Napoli con il Teatro Bellini. Ha attraversato il mondo dal 2011, anno in cui ha debuttato all’Edimburgh Fringe Festival, ed è stato tradotto in 25 lingue, contando più di mille repliche in tutti i continenti.
E’ un testo teatrale assolutamente innovativo e di grande potenza espressiva che mette in scena una vicenda surreale al confine fra dramma e commedia. “Disturba” il pubblico con leggerezza portandolo in un circo i cui protagonisti sono il potere, l’omologazione, il dubbio, la possibilità, la scelta, la via di fuga estrema.
Dura la prova finale cui l’autore ha sottoposto l’attrice, lasciando nell’incertezza il pubblico: e se l’esperimento al quale abbiamo preso parte non fosse solo un gioco?
Info:
WHITE RABBIT RED RABBIT * (Coniglio bianco Coniglio rosso) di Nassim Soleimanpour
direzione artistica di Valeria Orani
con ELENA DI CIOCCIO
IN COLLABORAZIONE CON ANGELO MAI
Via delle terme di Caracalla 55a, Roma
Per saperne di più:
(*) 369gradi
369gradi srl è un organismo di produzione riconosciuto dal MIBACT che sostiene e produce arti performative nell'ambito dell'innovazione, della sperimentazione e della multidisciplinarietà. Il progetto nato sotto la direzione artistica di Valeria Orani è strettamente legato alla costruzione di strategie che permettano sia la crescita e la valorizzazione del talento e della creatività delle formazioni artistiche prodotte, sia la promozione e la diffusione della drammaturgia e delle arti performative italiane contemporanee in Italia e all’estero.
Gufetto ha recensito:
OPERA SENTIMENTALE ( Gufetto.press – F. Brunetti, Ottobre 2017)