UNA STORIA DI BAFFI e ERACLE, L’INVISIBILE @Il Respiro del Pubblico Festival 22: l’incertezza del reale

UNA STORIA DI BAFFI, atto unico di e con Domenico Cucinotta, in scena al Teatro di Cestello ed ERACLE, L’INVISIBILE, portato in scena dal Teatro dei Borgia al Progetto Arcobaleno con Christian Di Domenico, all’interno de Il Respiro del Pubblico Festival 22 di Cantiere Obraz, ci costringono a mettere in discussione la realtà che crediamo sicura e immutabile.

Di Marika Sani, Scuola di Critica Teatrale Ciuchi Mannari, Cantiere Obraz

UNA STORIA DI BAFFI: tante diverse realtà

Domenico Cucinotta in UNA STORIA DI BAFFI

UNA STORIA DI BAFFI al Teatro di Cestello per Il Respiro del Pubblico Festival 22 ispirato al romanzo Baffi di Emmanuel Carrère, parla di un uomo, interpretato da Domenico Cucinotta, che ne cura anche la regia, che una sera, prima di andare a una cena a casa di amici, decide di radersi i baffi, pensando di dare un cambiamento epocale alla sua vita e di sorprendere le persone che avrebbe incontrato quella sera e, in particolare, la moglie – Mariapia Rizzo – che tuttavia non notano niente di diverso. Il protagonista crede inizialmente che sia tutto uno scherzo ben architettato, ma poi gli viene rivelato che quei baffi, realtà ritenuta da lui inoppugnabile, non li aveva mai avuti. Da questa surreale discordanza sulla realtà se ne sviluppano via via altre riguardanti fatti della vita che solitamente sono dati come oggettivi e sicuri.

La scena è padroneggiata unicamente da un divano gonfiabile, intorno al quale si sviluppa l’intero spettacolo, sembrando quasi un terzo attore, facendosi anche letto, consolatore o sedia da interrogatorio. Le luci sono utilizzate in modo tale da rappresentare l’interiorità del protagonista: in momenti di riflessione interiore, sono dirette con riflessi blu sul volto che sta ponderando, accompagnate dal suono dello scorrere dell’acqua in un ruscello rappresentante il flusso di coscienza; nei momenti in cui la realtà è messa in discussione dai personaggi, la luce si scinde, lasciando gli spettatori confusi su dove effettivamente finisca la verità oggettiva e dove cominci la perdita di senno ma, soprattutto, su chi stia impazzendo. Questione resa convenientemente nelle gestualità e nei toni degli attori, a suggerire adeguatamente smarrimento e disorientamento, come anche i costumi che con efficacia seguono lo storytelling della messa in scena. È notevole l’utilizzo ingegnoso della musica, che ricorda quella che potremo vedere in un film francese, scelta con abilità per dare forma a diversi ambienti e atmosfere in una stessa scena. UNA STORIA DI BAFFI rappresenta l’incrinamento della percezione di ciò che è reale, ci riflettere sul fatto che non esiste una verità assoluta valida ed uguale per tutti, ma esistono diverse realtà soggettive oltre alla propria, e come un’opera di arte contemporanea in cui ciascuno vede ciò che vuole, lascia il pubblico senza certezze.

ERACLE, L’INVISIBILE: effetto domino

Christian Di Domenico in ERACLE L’INVISIBILE

Per Il Respiro del Pubblico Festival 22 nella sede del Progetto Arcobaleno, viene rappresentato ERACLE, L’INVISIBILE, interpretato da Christian Di Domenico, con ideazione e regia a cura di Gianpiero Alighiero Borgia. La trilogia La Città dei Miti di cui fa parte questo spettacolo, insieme a Medea per strada e Filottete dimenticato, attraverso la rielaborazione del mito greco il Teatro dei Borgia porta in scena personaggi del nostro tempo che, nati da una lunga ricerca diretta sul campo, incarnano temi, riguardanti la società odierna, caldi ma trascurati. Gli spettatori vengono fatti sedere ai tavoli della mensa popolare gestita dall’associazione, con al centro dei piani di lavoro da cucina. Eracle entra e in modo informale inizia a parlare del più e del meno con il pubblico, intrattenendolo con toni e gesti vivaci, proseguendo poi a raccontare organicamente il percorso della sua vita, mentre prepara del pane. Partendo da quella che sembra una tipica storia di un uomo né povero né ricco, felicemente sposato, da poco padre e con una buona posizione lavorativa, assistiamo al dispiegarsi di un cataclisma iniziato da una falsa accusa che avviene velocemente, come un effetto domino – come dice Eracle stesso: “è facile diventare poveri, basta iniziare e il resto viene da sé”. Precipitando di disgrazia in disgrazia, si aggrappa alla fiducia che la verità prima o poi venga fuori dimostrandolo innocente; tenace resiste grazie all’amore per la figlia, l’unica cosa che gli è rimasta. La sua presa salda, però, non è abbastanza e non lo può salvare.

La narrazione è totalmente immersiva, grazie alla grande capacità attoriale di Di Domenico, alla struttura della narrazione, tutta al tempo presente, la quale ogni tanto si ferma per analizzare la situazione economica del protagonista mostrandone le tappe del declino. Lo spazio scelto per la rappresentazione contribuisce alla partecipazione emotiva del pubblico: la mensa della sede dell’Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, una associazione di promozione sociale, nata con l’intento di dare accoglienza e accompagnamento sociale a persone in difficoltà di vario tipo: senza casa, senza lavoro, o con problemi di dipendenze, alcol, prostituzione. Ci sentiamo vicini alla condizione dell’eroe Eracle, che alla fine sforna il pane e lo offre a tutti, coinvolgendoci con questo semplice e potente gesto.

Il Respiro del Pubblico Festival 22: gli spettacoli

UNA STORIA DI BAFFI

atto unico di Domenico Cucinotta
regia Domenico Cucinotta
con Domenico Cucinotta e Mariapia Rizzo
produzione Teatro dei Naviganti
prima assoluta
30 novembre 2022, Teatro di Cestello, Firenze

ERACLE, l’invisibile

produzione Teatro dei Borgia
progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia
con Christian Di Domenico
parole di  Fabrizio Sinisi e Christian Di Domenico
consulenza sociologica Domenico Bizzarro
allestimento spazio scenico Filippo Sarcinelli
costumi Giuseppe Avallone e Elena Cotugno
progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia
in co-produzione con  CTB  e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Teatro dei Borgia ha vinto il Premio Rete Critica 2022, per il progetto “La città dei miti” e il Premio ANCT 2022
prima fiorentina
2-3 dicembre 2022, Progetto Arcobaleno, Firenze

Scuola di critica teatrale

L’articolo è stato realizzato nell’ambito del progetto Scuola di critica teatrale Ciuchi Mannari all’interno della seconda edizione de Il Respiro del Pubblico Festival 22 di Cantiere Obraz, con la direzione artistica di Alessandra Comanducci e Paolo Ciotti, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze.

I partecipanti al Gruppo di visione Ciuchi Mannari sono stati (in ordine alfabetico): Ayaman Abouelkhir, Renato Bacci, Emma Bani, Gaetano Barni, Patricia Bettini, Viola Caliendo, Lorenzo Cervini, Yana Chimienti, Angel Grace Corales, Elena Faggioli, Medard Lekli, Alessandra Mancarella, Marika Sani, Livia Tacchi.

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