È in scena al Teatro Studio Uno fino al 4 Dicembre UBU ME tratto dall’opera teatrale di Alfred Jarry precursore del movimento surrealista e del teatro dell’assurdo.
Padre UBU e Madre UBU sono due marionette e i rispettivi burattinai due sacerdoti che venerano la figura di Padre UBU e le sue gesta in maniera sacrale, nonostante questi sia un uomo spregevole, meschino, diabolico, violento, brutto e grasso.
Già nell’omelia iniziale il sacerdote, coinvolgendo nel ricordo e nella preghiera il pubblico presente in sala, santifica la sua vita chiedendo un’attenta riflessione su quanto siamo tutti falsamente onesti e rispettosi ma nel nostro animo più profondo ci riveliamo in realtà falsi, spregevoli, violenti e assetati di potere. Sul finire della predica, la sacerdotessa si reca in processione con una croce fino al centro del palco, e la depone sopra la raffigurazione di una grossa pancia con intorno pezzi di carne in cotone che Padre UBU inizierà a mangiare, pezzetto dopo pezzetto, mentre Madre UBU, sua fedele e attenta consigliera escogita il piano per uccidere il Re di Polonia Venceslao con l’aiuto del Capitano Bordure.
Padre UBU si impadronisce del trono diventando giorno dopo giorno sempre più grasso, uccidendo con la macchina decervellatrice nobili, funzionari, finanzieri e tutti coloro l’avevano appoggiato, mangiando i loro resti a dimostrazione della sua crudeltà e della sua fame di potere, non facendo i conti con il figlio di Venceslao il Principe Bugrelao che ha erroneamente risparmiato e che spera di riconquistare il trono di suo padre iniziando una lunga battaglia fra l’armata russa e l’armata polacca.
Questa versione di UBU re si svolge su un tavolo dove si alternano le scene della casa di UBU, la foresta, due grotte, il palazzo reale, il campo di battaglia con intorno i resti e la carne sanguinante fatta di stoffa e imbottitura e la scena finale della nave (al termine della pièce) su cui salgono Padre Ubu e Madre Ubu e il sacerdote, chiudendo la cerimonia con provocazione, assurdo, farsa, parodia e umorismo. Nel ricordo e nella venerazione di Padre UBU, il sacerdote invita i fedeli a scambiarsi un gesto di “merda”.
La commedia è interpretata dalle marionette e i burattinai sono abilissimi nell’animarle alternandosi con il ruolo di sacerdoti, realizzando tutto da soli: parole, musiche, versi, silenzi, ombre e luci; costruendo anche i pupazzi e la pancia così da regalarci spunti interessanti, dialoghi e movenze ben interpretati.
Si resta dubbiosi sulla sceneggiatura che in gran parte rispecchia il testo originario di Jarry ma a cui manca quel qualcosa in più per rendere questa commedia godibile fino in fondo, senza qualche buco di troppo tra una scena e l’altra.
Info:
BIGLIETTO RIDOTTO a 8 euro PRENOTANDO COME LETTORE DI GUFETTO!!
Tel: 349-435 6219
UBU ME
REGIA DI VISOPERZERO CON FRANCESCO PICCIOTTI E FRANCESCA VILLA
Teatro Studio Uno, via Carlo della Rocca, 6
Roma
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