C’è un parco a Roma sull’Appia che fugge dal traffico come un ladro e difende dal rumore i timpani di chi vorrà infilarcisi. Ci riesce con alberi di alto fusto. Verdissimi. Poi c’è un’altra forma di protezione che il parco riserva ai suoi visitatori come una sorpresa. Uno scrigno celato. È il Teatro di Villa Lazzaroni dove si possono trovare spettacoli e dunque un’altra forma di protezione: quella dalla dilagante volgarità. Il Teatro protegge con la sua bellezza. La sua completezza. Trovano requie orecchie e occhi. I sensi trovano il loro luogo di pace ma anche di festa. Succede quando c’è in programma uno spettacolo come “Tutto sua Madre” in scena dall’11 al 13 novembre. La pièce è tratta da “Les garçons et Guillaume, à table!”di Guillaume Gallienne. Sul palco Gianluca Ferrato. La regia è di Roberto Piana.

Contenuti
TUTTO SUA MADRE, UNA GIOSTRA DI PERSONAGGI IN MOVIMENTO PERPETUO
Il protagonista della commedia, seria e spassosa, è il camaleontico Gianluca Ferrato. Sale e scende dalla sua giostra d’attore regalandoci un numero per me imprecisato di personaggi. Ho davvero perso il conto, eppure ho cercato nel buio della sala, di appuntarli. Scrivo e ricordo: l’Arciduchessa Sofia, sua nonna, la Principessa Sissi, una zia alticcia, una ballerina andalusa, un medico omosessuale, il padre, un’infermiera ariana. E dalla poltrona a tratti mi dimentico che sono monologhi, mi sembrano soliloqui e infine persino dialoghi. All’inizio vedo solo un attore a tratti mi sembra di vedere una compagnia di attori al completo. C’è ricchezza di personaggi e c’è ricchezza di colori. Ogni personaggio parla con uno spirito diverso. Penso ad altre commedie o a certi film dove sembra che certi attori o doppiatori usino la medesima nota o la cosiddetta “voce dritta…”. Passata alla lavatrice. Bianca. Incolore. Inodore.

TUTTO SUA MADRE: LA TRAGEDIA DELL’EREDE
Con quella leggerezza che predicavano i grandi (come quel Calvino di Lezioni Americane) qui si professa la libertà. L’indipendenza. Si discute sui pericoli causati da un fabbricatore di uomini che usa lo stampo che gli somigli e quando non ci riesce, passa una vita a plasmare la prole a propria immagine e somiglianza. L’errore più grosso che possa fare un genitore è quello di sperare che i loro figli siano uguali ai propri desideri. È quello che succede a Guillaume. Ma non da subito. Il nostro simpaticissimo e goffo personaggio passa una quasi intera esistenza (non tutta) ad assomigliare alla madre per compiacerla. Per farsi notare rispetto ai suoi “testosteronici” fratelli, come specificato nelle note di regia. L’erede vive la tragedia di diventare quello che non ed è questo che scoprirà alla fine. È un coming-out inverso. Rovesciato.
IN TUTTO SUA MADRE GIANLUCA FERRATO FLUTTUA E CI REGALA UN’INTERPRETAZIONE RARA
Lo spettacolo è l’occasione che ogni attore vorrebbe avere. È un’ottima possibilità per dimostrare le proprie capacità. È la prova d’attore. Ma quando le capacità sono mediocri, pièce così sono contratti capestro. Ferrato ci regala una carrellata di personaggi e non ne sbaglia nessuno. Ottempera l’accordo contrattuale con la sua professione d’attore poliedrico. L’occasione è desiderabile anche per Roberto Piana che cura magistralmente la regia dello spettacolo che consiglio dato che proseguirà la sua tournée toccando alcune delle più importanti città tra cui Napoli, Trieste, Torino, Bologna, Palermo.

INFO
TUTTO SUA MADRE
tratto da Les garçons et Guillaume, à table! di Guillaume Gallienne
Teatro di Villa Lazzaroni
11|13 novembre
venerdì e sabato ore 21.00, domenica ore 18.00