Al Teatro Cantiere Florida, nell’ambito della stagione della prosa, è andato in scena TU ES LIBRE tratto dal testo di Francesca Garolla, per la regia di Renzo Martinelli. Francesca Garolla è una giovane autrice, grazie a indiscutibili doti di tenacia e dedizione, nonché ad alcuni preziosi legami internazionali stabiliti con la scena francese e in particolare col Festival d’Avignone, si sta conquistando uno spazio di attenzione nel panorama dell’odierna drammaturgia italiana e non solo. Non a caso, TU ES LIBRE, il suo ultimo lavoro, ha debuttato al FIT Festival di Lugano e il suo nome figura ora fra i dieci selezionati per il progetto di scambi europei Fabulamundi, finalista al Premio Riccione 2017 e pubblicato in italiano e in francese da Cue Press. TU ES LIBRE è un racconto arduo e che scotta, di quelli che non fanno sconti ed è proprio così che lo porta in scena il regista Renzo Martinelli.
a cura di Michele D’Ambrosio
Ad accoglierci in sala ci sono già gli attori, in penombra, seduti su una lunga panca e le lacrime di una donna in lontanza che racconta di un libro, di due vestiti e di una partenza al sorgere del sole: come fanno i viaggiatori. D’altronde le mamme piangono per i figli, è naturale che avvenga. Ma perchè disperarsi così tanto per una partenza? I figli non appartengono ai genitori, non sono di proprietà. Haner è andata via e nessuno ha mai capito perchè. Nessuno in realtà sa chi è Haner, solo lei, ma ormai non è qui.
Haner, classe 1993, di origini marsigliesi che studia a Parigi, un nome dall’etimologia greca che significa uomo valoroso, combattente, che si collega ad Andromaca, colei che combatte gli uomini, che mette umanità nella guerra. C’è umanità quando qualcuno dona la vita alla guerra, e Andromaca lo fa. Tutti siamo responsabili dell’umanità che portiamo in guerra. Haner cerca tutti e sette i cieli che Dio e Allah hanno costruito nei sette giorni che hanno costruito il mondo. In sette giorni una madre forse troppo pressante, che ruba il suo diario per capire cosa succede, un padre liberale, il fidanzato siriano e una collega di università, cercano di capire cosa è successo, cosa ha spinto la loro Haner a partire per la Siria e ad aderire ad un sistema sociale e culturale tanto diverso da quello occidentale.
Il pubblico fa da ausilio per la ricostruzione di quanto è accaduto, come in un processo è chiaramente interlocutore dei personaggi quando si avvicinano al microfono per rilasciare le proprie deposizioni su quello che sanno, mentre viene riportato in una dimensione più lontana, che non gli appartiene, quando i bravissimi attori si muovono all’interno dello spazio scenico e comunicano tra di loro, molte volte utilizzando solo lo strumento del corpo, con continui cambi di scenografia e le voci che risuonano in eco.
Haner può fare ed essere tutto ciò che vuole, ma sceglie la propria libertà. I veri eroi, a partire da quelli del mondo classico, rincorrono la morte perchè è da vigliacchi aspettarla. Haner sente, è convinta che lì sotto c’è qualcosa, che anche dalle macerie nasce qualcosa. Ma questa verità può fermare il dolore di una madre che vede scomparire la propria figlia?
Le scelte hanno un’origine ed è sempre pregiudizievole credere di stare dalla parte giusta. Lì allora capisci che il problema non è la guerra, ma è che la guerra sei tu: Haner conosce questa verità, esattamente come Andromaca che è davvero libera quando perde tutto. Nasciamo tutti nudi e disarmati finchè non scopriamo il potere delle nostre menti.
In un ultimo tentativo di voler fermare la fuga della figlia, e di volerla trattenere a questo mondo, la bellissima scena accompagnata solo dalla voce narrante dell’autrice, Francesca Garolla, che in posizione di parto, allatta al seno la sua bambina e la rassicura. Ma è proprio da quel latte che nasce la guerra: vanno di pari passo vita e morte.
Finchè ci saranno madri ci saranno guerre. E’ per questo che la guerra odia tutte le mamme, perchè possono generare.
Chi è quindi davvero Haner? La figlia di due genitori apprensivi? La figlia che legge l’Iliade regalatole dal padre? L’amica con cui andare al cinema e a ballare? La ragazza con cui volere figli e da amare semplicemente per quello che è nonostante le sue scelte? Haner è essenza maschile e femminile che è in tutti noi, quando ci creiamo le guerre e quando sappiamo accogliere l’idea che la vita non è per forza un valore, ma la liberta lo è.
Info:
TU ES LIBRE
di Francesca Garolla regia Renzo Martinelli
con Liliana Benini, Maria Caggianelli, Francesca Garolla, Viola Graziosi, Alberto Malanchino, Alberto Onofrietti
assistente alla regia Riccardo Motta, luci Mattia De Pace, suono Giuseppe Ielasi, suono eseguito da Gabriele Neotti, scene Renzo Martinelli, costumi Laura Claus
direzione tecnica Paolo Casati, organizzazione Lela Talia distribuzione Andrea Maltagliati
Produzione Teatro i con il sostegno di Fabulamundi Playwriting Europe – Beyond Borders? e NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo (edizione 2017/2018)
Testo finalista al Premio Riccione 2017
Création réalisée dans le cadre des Résidences de la Chartreuse de Villeneuve lez Avignon, Programme Odyssée – ACCR, avec le soutien du Ministère de la culture et de la communication. Iniziativa realizzata con il sostegno del progetto DE.MO. – Movin’Up seconda sessione 2015 e del PREMIO SPECIALE DE.MO./MOVIN’UP promossi dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane – Direzione Generale Spettacolo insieme a GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani
Teatro Cantiere Florida
20 gennaio 2018