Registra ancora una volta il tutto esaurito Alessandro Riccio con il suo TI RACCONTO DON GIOVANNI, spettacolo brioso e frizzante proposto presso il Teatro Romano di Fiesole nell’ambito della 74° edizione dell’Estate Fiesolana. Lo accompagnano dieci musicisti dell’Orchestra della Toscana, che intonano alcuni dei brani più famosi dell’opera dando vita sul palcoscenico ad un vero e proprio duo con l’attore, che rimane in ogni caso l’assoluto protagonista e dominatore della scena.
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Alessandro RICCIO NEL SUO DON GIOVANNI
Questo “dramma giocoso” di Mozart, Don Giovanni appunto, è – come ci spiega Alessandro Riccio – un’opera intrisa di significati, emozioni ed allegorie. Nessun personaggio è lasciato al caso ma è abilmente costruito con psicologia e personalità, motivo per cui l’opera risulta essere uno dei capolavori classici di maggior fama. Riccio ne ha sapientemente studiato la composizione per metterne in scena una sorta di esegesi, rendendo l’opera divertente ed esilarante, facendosi protagonista del suo spettacolo come in un “one man show”, narratore ed attore allo stesso tempo. Questa condizione indubbiamente gli permette anche di godere di un’ampia zona di comfort per cui riesce a gestire con stile ed in autonomia gli imprevisti sul palco che, pur essendo evidenti, risultano alla fine parte integrante dello spettacolo stesso, grazie ad un pubblico affezionato che li accoglie sempre con forti e sonori applausi a scena aperta.
RICCIO E LO STUDIO DEI PERSONAGGI DELL’OPERA MOZARTIANA
Il palcoscenico vede sulla sinistra schierati i dieci musicisti dell’Orchestra della Toscana, che accompagnano l’artista con alcuni dei brani più belli dell’opera, creando così un connubio incisivo tra musica classica e recitazione, fondamentale per rendere lo spettacolo estremamente coinvolgente. Sulla destra invece è installato l’ormai noto camerino a vista di Riccio, caratteristica ricorrente di molte sue performance, che gli consente di passare in rassegna i personaggi più salienti dell’opera, trasformandosi in un batter d’occhio da padrone a servo o da contadino a dama con cambio di trucco, parrucco ed abito direttamente di fronte al suo pubblico. Seppur composta nel 1787, l’opera tratta tematiche e vicende estremamente attuali che per questo meritano di essere snocciolate con uno studio specifico. Vediamo dunque Riccio concentrato nel presentarci un Don Giovanni come un uomo comune e, in quanto tale, inevitabilmente assetato di conoscenza e di risposte; un Leporello, il suo umile servo, come colui che incarna su di sé l’opposto di ognuno di noi, accendendo nel pubblico un’ilarità liberatoria, strumento immancabile per alleggerire l’atmosfera e la complessità dell’opera; una Donna Elvira lacerata per essere stata sedotta ed abbandonata, delusione d’amore che ognuno di noi ha sicuramente provato almeno una volta nella vita. Ma esistono anche personaggi più pacati come Don Ottavio, che vanno a compensare gli altri animi più travolgenti dell’opera, fino ad arrivare alla Statua che invita Don Giovanni al pentimento cristiano come via di salvezza per la sua indole irrequieta, causa di tante pene.
E’ dunque evidente che ogni singolo personaggio è una figura piena, meritoria di un’analisi autonoma ed approfondita, largamente supportata dai costumi utilizzati: abiti abbondanti, colori decisi, parrucche esagerate e tutto quanto possa essere utile per giocare al meglio coi protagonisti dell’opera.
IL MESSAGGIO DEL DON GIOVANNI
L’eccentricità di Riccio conquista così ancora una volta il pubblico, già ampiamente rapito dalla sua energia, nonché dalla sua padronanza di linguaggio, di cambio di registro, tono e postura. La sua maestria sul palcoscenico non ha certo bisogno di presentazioni, ma il merito che invece va sicuramente sottolineato è l’aver saputo creare uno spettacolo adatto a tutti. L’opera lirica è per molti ancora un mondo lontano – se non guardato con diffidenza e noia – Riccio lo ha compreso e ha elaborato la ricetta giusta per avvicinare il pubblico al melodramma, sperando di destare così curiosità ed interesse altrimenti inaspettati.
TI RACCONTO DON GIOVANNI
spettacolo ideato e scritto da Alessandro Riccio
musiche di Wolfgang Amadeus Mozart
esecuzione dal vivo a cura di Orchestra della Toscana
adattamento per dieci strumenti di Francesco Oliveto
produzione Fondazione ORT
Teatro Romano di Fiesole
lunedì 26 luglio 2021