C’è ancora un giorno a disposizione per fare un salto al Teatro Studio Uno (in zona Torpignattara) per assistere all’originale debutto dello spettacolo di apertura della Stagione, dal titolo: “Teresa Santa, Puttana e Sposa” di Marco Bilanzone, regia Lorenzo Montanini.
Lo spettacolo che si svolge nel delizioso cortile del Teatro nell’ancora piacevole fresco dell’ottobrata romana, fra le due sale che accolgono ogni anno una buona selezione dell’Off della Capitale, è in realtà il primo di una serie di cinque “puntate” – una sorta di Meta-fiction teatrale – incentrata sulla figura di Teresa (schiava/prostituta di un cabaret napoletano d’altri tempi, in cerca di riscatto) che andranno in scena ogni due mesi, fino ad una performance “cumulativa” finale.
In questo primo capitolo entriamo letteralmente nell’equivoco Cabaret “Madamadorè” locale del fantomatico paese di Sant’Esolo (porto di napoletana memoria) , luogo di ritrovo, appuntamento e “perdizione” di inizio novecento (ci piace pensare), costruito intorno ai diversi tavoli che compongono la scena. Il pubblico viene fatto accomodare e, fra una birra e l’altra vedrà alternarsi sul piccolo palco davanti ai tavoli ed in altri spazi ricavati fra le sedute, i tanti frequentatori immaginari del Locale: c’è la padrona Donna Veneranda (una conturbante e distaccata Eleonora Turco), un sempre autoironico Alessandro di Somma nei panni dell’ex padrone Floriano Proietti (er Patchouli) suo marito, un ritrovato Giuseppe Mortelliti, ispirato poeta “Giosuè Grandinè” dalla salute incerta, e tanti altri volti noti: una splendida caratterista, Flavia Germana De Lipsis nei panni di una vecchia frodata dal poderoso Mattia Giordano e difesa dall’azzeccatissimo Avvocato Luigi Quaracello, interpretato amabilmente da un ottimo Riccardo Marotta).
Ma soprattutto Teresa Battista (Nadia Caretto, brava ma si può dare di più), questa schiava bambina dalle tante doti anche canore, un po’ schiava misteriosa, un po’ strega e ammaliatrice dei tanti frequentanti del cabaret (non è una prostituta, si tiene a precisare); divide il palco con la cantane/ballerina Jessica Granato (bellissima voce e presenza) ma non finirà bene. Si innamorerà piuttosto, di un marinaio napoletano, Gennaro Corolla ( un bel Federico Le Pera) finchè il destino (forse) li separerà…
Lo spettacolo attinge a piene mani (e reinterpreta) dalla classica “sceneggiata” napoletana: ne riprende gli elementi tipici: la commistione teatrale-musicale, il ballo e la recitazione con un pizzico di improvvisazione, la trama sentimentale di fondo ed i comprimari comici (il cattivo, la seconda donna, etc).
Rappresenta certo, un bell’esperimento che mette alla prova anche fisicamente un cast eterogeneo e variegato cui appartengono diversi volti del teatro non solo off della capitale con diversi stili recitativi, intensità e funzione (alcuni sono più performer, altri più cantanti o attrici, tutti comunque di buon livello ma non tutti ugualmente approfonditi) e che conquista con una certa spigliatezza di fondo nella gestione dello spettacolo en plein air, esposto com’è a molteplici fonti di distrazione (aerei, rumori dal cortile condominiale e dai palazzi che sovrastano il cortile, ma anche lo stesso pubblico ai tavoli) che rischiano di rompere la finzione scenica, aspetto questo piuttosto ben calcolato e controllato nelle pause della voce e nella disinvoltura dei passaggi fra i tavoli degli attori (quasi li sfiorano senza inciampo).
Spicca in questa regia soprattutto, una certa vena autoironica, neanche troppo sottopelle, nel caratterizzare figure piuttosto ricorrenti di un immaginario d’altri tempi e a tratti attualissimi (l’azzeccagabrugli, la vecchina di paese dal linguaggio incomprensibile, il poeta-vate, il magistrato che parla in giuridichese). La Regia è poi in realtà piuttosto attenta a sfruttare ogni angolo, a non dimenticare di far interagire gli attori col pubblico (senza esagerare e) senza dimenticare gli innesti simbolici (Teresa che lancia i fogli per la sala) che escludono il rischio di trovarci in un mero spettacolo di cabaret dove si alternano solo personaggi slegati gli uni dagli altri.
Il testo di Marco Bilanzone, in attesa degli sviluppi successivi, attinge ad un patrimonio simbolico della commedia napoletana ma si apre a incursioni dialettali diverse dal napoletano (quali il romano di er Patchouli o il veneto della vedova Dabbene) ma dovrebbe forse sfruttare di più l’aria di misteriosità straniera costruita attorno a Teresa, ancora più caricandola di esotismo e conturbanza, onde evitare di appiattirla sulla falsariga dell’eroina romantica (in fondo brava e vincente) che stonerebbe con la carica realistica impressa fin nel vissuto (finora solo raccontato ma evidenziato più volte) della protagonista.
Pecca forse il testo nella costruzione dell’intreccio, di troppe divagazioni sui personaggi collaterali (alcuni più interessanti di altri) per i quali sfugge la comprensione del nesso delle loro vicende rispetto alla vicenda sentimentale di Teresa e Gennaro.
Al di là di questo, TERESA SANTA PUTTANA E SPOSA è un’esperienza di teatro spiritosa e divertente, regala sorrisi e permette di fare un piccolo salto in un mondo di altri tempi, lasciandoci nell’attesa di sapere che ne sarà di Teresa, chi è Teresa, e quali personaggi rincontrerà (gli stessi, o gli stessi attori in altri panni?).
L’attesa potrebbe essere quella delle fiction o delle serie tv, di cui aspettiamo ogni settimana un nuovo episodio.
I prossimi appuntamenti
stasera 14 ttobre 2017: il capitolo I: il Debutto di Teresa al Cabaret MadamaDorè
Capitolo II il 14-17 dicembre 2017
Capitolo III 1-4 febbraio 2018
Capitolo IV: 22-25 marzo 2018;
Capitolo V: 10-13 maggio 2018 la performance di un giorno che ripercorrerà tutti i capitoli.
TERESA SANTA PUTTANA E SPOSA #Capitolo1
Di Marco Bilanzone, regia Lorenzo Montanini
con Nadia Caretto, Flavia G. de Lipsis, Alessandro Di Somma, Matvey Iosifovic Whisperman, Jessica Granato, Federico Le Pera, Riccardo Marotta, Giuseppe Mortelliti, Eleonora Turco
Teatro Studio Uno
via Carlo della Rocca, 6 – ingresso 12€
info e prenotazioni
349.4356219 -329.8027943
info.teatrostudiouno@gmail.com