TEATRO DELUSIO @Teatro Puccini. Poesia in maschera

La platea del Teatro Puccini è gremita di pubblico di tutte le età, per lo spettacolo TEATRO DELUSIO di Familie Flöz, compagnia internazionale, con base a Berlino, che porta in tournée in tutto il mondo il suo teatro universale, senza bisogno di parole, affidato al linguaggio dei corpi dei talentuosi attori, a quelle grandi maschere capaci di esprimere tutte le emozioni, pur senza cambiare aspetto. Si tratta, senza dubbio, di magia.

Uno spettacolo di Familie Flöz è un’occasione da non perdere assolutamente. Unici nel proprio genere, ispirati all’uso delle maschere dal teatro antico, dalla Commedia dell’Arte e da grandi maestri artigiani come Amleto Sartori, negli anni hanno messo a punto uno stile originale di teatro fisico, con la rappresentazione di vere e proprie storie, favole per adulti e bambini, alla fine delle quali, ti pare impossibile di non aver sentito neanche una parola, di aver compreso perfettamente ogni passaggio, ogni sfumatura, di esserti emozionato per la tenerezza, la leggerezza e la profondità, di aver riso tanto delle esilaranti gag messe in scena.

TEATRO DELUSIO ci trasporta in un grande teatro, ma sposta il punto di vista dietro le quinte, dove accade quello che il pubblico non vede mai; come in un Rumori Fuori Scena muto, sbirciamo dalla platea il regno segreto degli attori, dei registi, dei cantanti e ballerini, ma primi fra tutti, dei tecnici, costumisti e attrezzisti, quelli che nessuno vede mai in scena.

Tre tecnici teatrali sono i protagonisti del palco, e al di là della parete nera si svolge la scena, di cui sentiamo la musica e il canto, gli applausi, vediamo alternarsi dietro le quinte un’intera orchestra per le sinfonie di Händel, il direttore e l’anziano primo violino, oppure il buffo suonatore di triangolo; poi le ballerine, e il coreografo che le getta in scena, dopo averne controllato il costume, per il Lago dei Cigni; oppure il regista, che aspetta trepidante l’uscita della diva per darle un fiore; ancora l’altezzosa cantante lirica, che sentiamo in scena con l’inconfondibile voce di Maria Callas nella Lucia di Lammermoor.

Non si crede che possano solo tre attori, attraverso una puntuale regia di entrate e uscite, grazie ai cambi di maschere e costumi, interpretare le decine di personaggi che si alternano sotto i riflettori: attraverso il corpo danno vita alle maschere, fisse, eppure pienamente espressive. Un virtuosismo che diverte e stupisce ad ogni cambio: gli attori sono clown, acrobati, comici, poeti, si muovono in un meccanismo perfetto di gesti, interazione con lo spazio e tra di loro, con incredibile chiarezza delle caratteristiche di ciascuno, delle intenzioni, anche se espresse senza l’ausilio della voce e del volto, comprensibili a tutti, anche ai numerosi bambini in sala.

Entrano ed escono dal retroscena, in questo mondo teatrale capovolto dove i veri protagonisti sono i tecnici, con le loro ambizioni, debolezze, fantasie, rivalità, paure, illusioni e delusioni del TEATRO DELUSIO. I Floz capovolgono le regole del teatro, fanno parodia del mondo di cui si nutrono, con intelligente ironia, mostrano la parte nascosta, buia e inconfessabile del mondo luccicante che sta al di là della parete. Il fragile mondo dei sogni va in scena senza filtri, le storie dei nostri protagonisti, di solito celate, sono le aspirazioni di chi vive all’ombra: la cura del piccolo furetto nascosto nel baule; il desiderio di far colpo sull’insensibile stella della scena; l’amore tenero e delicato per la piccola ballerina, con cui danzare la struggente morte del cigno di Tchaikovsky; il sapore della gloria di chi non è visto da nessuno. Ecco che, ad ogni sogno infranto, ogni ferita, illusione e delusione, appare una nuova maschera, non indossata, ma che prende vita tra le mani degli attori, una bambina vestita di bianco. È qualcosa di impalpabile, indefinibile e inaferrabile, l’emozione pura, senza bisogno di spiegazioni.

Info:
TEATRO DELUSIO
Familie Flöz
di Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel
Produzione Familie Flöz, Arena Berlin e Theaterhaus Stuttgart

Teatro Puccini
21 gennaio 2018

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF