Lunedì 4 marzo parte “Taccuini in mano: come si diventa spettatori consapevoli” il progetto di formazione promosso da Gufetto Magazine con i ragazzi del Istituto di Istruzione superiore Giuseppe Peano di Firenze, impegnati, nei prossimi mesi, ad apprendere sul campo l’arte di scrivere una recensione teatrale.
Agli studenti di quarta liceo verrà proposto un incontro di formazione con i nostri redattori Antonio Mazzuca, editore e attivo su Gufetto Roma, e Alice Capozza per Firenze, per affinare lo sguardo di fronte ad uno spettacolo teatrale. Cosa guarda uno spettatore? Cosa rende “bello” o “brutto” uno spettacolo, quali elementi contribuiscono a creare l’atmosfera e a traghettare le emozioni e il messaggio insito nell’opera? Cosa rende un attore magnetico ed efficace? Come osservare una scenografia o le luci, intuendo il perché di una scelta registica? E come scrivere di teatro? Cos’è una recensione?
Domande a cui i ragazzi verranno aiutati a rispondere, non solo nel laboratorio scolastico ma, anche e soprattutto nelle uscite serali, accompagnati dai docenti, in cui potranno assistere ad alcuni spettacoli della programmazione fiorentina e redigere, in seguito, una recensione collettiva che verrà pubblicata su Gufetto Magazine e sul sito della scuola. Durante il corso dei mesi successivi, inoltre, i ragazzi saranno incoraggiati a proseguire in autonomia il loro lavoro di “recensori in erba” individualmente o a piccoli gruppi, con la possibilità di pubblicare le proprie recensioni.
La proposta nasce dall’osservare quanto ormai la fruizione di ogni tipo di produzione artistica affidata alle immagini sembri condannata ad una recezione totalmente passiva. I giovani vivono costantemente davanti a schermi, dispositivi, lavagne multimediali e assorbono contenuti, messaggi, provocazioni, senza avere il tempo di sottoporle ad un vaglio razionale, estetico, emozionale e senza avere gli strumenti o le occasioni per condividere con gli altri le proprie opinioni. Imparare ad osservare e a domandarsi il senso che si annida dietro ogni piccolo particolare di un’opera teatrale, vuol dire andare ben oltre il giudizio immediato che porta a frettolosi quanto superficiali “Mi piace/Non mi piace”; vuol dire imparare a decodificare un linguaggio, diventare consapevoli degli elementi che veicolano la cultura, alzare la soglia dell’attenzione, diventare co-protagonisti dell’opera d’arte, nel tentativo di dotarla di un significato condivisibile con altri.
Questa l’ambiziosa intenzione del progetto: non solo promuovere la frequentazione dei teatri dei più giovani, ma anche indirizzarli a scoprire testi e rassegne meno tradizionali, legati alla produzione teatrale contemporanea come il Festival Materia Prima al Teatro Cantiere Florida.