SPOGLIA TOY @ Teatro Piccolo Eliseo: Numero 11 il narcisista dell'XBOX

Siamo stati a vedere lo spettacolo SPOGLIA TOY di Luciano Melchionna che ci ha rilasciato un’intervista e dandoci la possibilità di recensirlo nuovamente sul nostro magazine. Per quanto la recensione dell’intero spettacolo ad opera della gufetta Susy Suarez potete leggerla cliccando qui. Qui di seguito la recensione al monologo di Lorenzo Balducci, uno degli undici monologhi che compongono la parte centrale dello spettacolo.

Terminata la prima parte dello spettacolo in cui gli attori si esibiscono coralmente, seguo il Calciatore Numero 11, Lorenzo Balducci, al quale ero già stato assegnato al botteghino. L’attore attende che tutti noi spettatori (una decina in tutto) avessimo preso posto vicino a lui prima di iniziare il suo monologo.
Riempie questo spazio temporale spalmandosi una crema idrante sul viso, con una vanità maschile molto metrosexual, affascinando con la sola mimica gli spettatori che, in religioso silenzio, aspettano l’inizio del suo monologo.
Con un accento spagnolo ben calibrato, ci richiama a sé, come a raccontarci un segreto e inizia la narrazione di una storia confidenziale, spiazzante, con una forte dose di erotismo che permea tutta la durata della sua performance.
Il Calciatore Numero 11 racconta di aver avuto un’infanzia molto solitaria, cibandosi fin da piccolissimo di videogiochi. La solitudine lo ha portato a far diventare la realtà virtuale come una seconda pelle, finendo per affondare delle radici così profondamente nel ragazzo da farlo restare dipendente dalle console di giochi anche in età adulta. La famiglia, assente, viene sostituita dalla sua XBOX.
Sempre sussurrando, giocando sottilmente con quel suo sguardo impunito da latin lover, il Calciatore Numero 11 va a caccia dello sguardo degli spettatori, rivelando la sua omosessualità. Ci confessa che fa sesso sotto le docce con un suo compagno di squadra, ma di nascosto dagli altri membri. Nessuno sa della sua natura sessuale, il calcio non è ancora pronto a ricevere il suo primo campione gay. Tuttavia, la sua esistenza distorta, non solo gli fa preferire i video porno al sesso reale, ma lo allontana anche dalle relazioni interpersonali. Rimprovera ai suoi compagni di parlare sempre delle stesse cose, non interagisce con loro, lasciando gli spogliatoi il prima possibile solo per tornare a casa a giocare con i suoi videogame. Videogame che non comunicano, che non lo mettono sottopressione, che non lo obbligano ad un confronto verbale.

Pieno di sé, a tratti arrogante, si sente invincibile. Sa di essere un fuoriclasse e sa di valere come calciatore, ma per lui è solo una professione che gli permette di continuare a tornare in quell’irreale universo parallelo del gaming.
Un hikikomori complesso, che sfoga il suo killer instinct sul campo di calcio come se fosse in uno dei suoi videogame. Chiuso in se stesso anche dentro l’azione nei novanta minuti di partita, dove la morte è solo un’istante e non è mai definitiva perché nel virtuale la risurrezione è nell’ordine naturale delle cose.
Balducci sottolinea nei pochi minuti a disposizione tutto il fascino conturbante del suo personaggio, ridefinendo completamente l’idea comune di un narcisista che preferisce la realtà inventata del videogame agli applausi della folla. La sensualità iberica con la quale l’attore romano si confronta risulta talmente veritiera, facendo dubitare senz’altro quali siano le sue vere origini. Tiene viva l’attenzione dello spettatore con quel tono mascalzone dei playboy, ma modulando la voce al sussurro, per mantenere quell’atmosfera di conciliata intesa fra gli astanti, testimoni non solo della sua vanagloria, ma confessori dei suoi più intimi segreti.

Lorenzo Balducci rende giustizia al testo di Luciano Melchionna, omaggiandolo con una poderosa interpretazione, ricca di pathos e di sfumature. Non facilissimo come compito, reso ancora più complesso, data la natura ambientale circostante contaminata dai monologhi degli altri attori, echeggianti come voci di fantasmi. Uno spettacolo suggestivo reso brillante dai suoi interpreti e dal regista.

Info: 

SPOGLIA-TOY 
Testi di Luciano Melchionna e Giovanni Franci
Con
Lorenzo Balducci, Orazio Caputo,Mauro F. Cardinali, Gennaro Di Colandrea, Adelaide Di Bitonto, Emanuele Gabrieli, Sebastiano Gavasso, Pierre Jacquemin, Gianluca Merolli, Fabrizio Nevola, Roberto Oliveri, Marcello Paesano, Agostino Pannone 
Costumi Milla
Scene Chiara Carnevale
Musiche a cura di Riccardo Regoli
Installazioni fotografiche Mario Pellegrino
Assistente alla regia Sara Esposito
Consulenza sportiva Sebastiano Gavasso
Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Ph. tratte dalla pagina FB di Lorenzo Balducci 

Photo 2 by Antinea Radomka.

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