SORELLE MATERASSI @ Teatro Carignano

Dal 31 gennaio al 12 febbraio è andato in scena al Teatro Carignano di Torino “SORELLE MATERASSI". Ecco due punti di vista sullo spettacolo, da due nuove firme di Gufetto, Massimo Radin e Savino Sciascia. Per partecipare come redattore, scrivere a Gufettomag@gmail.com

L’antica borghesia fiorentina incontra la morigerata borghesia torinese
Commento di Massimo Radin

L’opera del celebre romanzo di Palazzeschi viene portata in teatro sotto forma di commedia reiventata da Ugo Chiti, con la regia di GeppyGleijeses e con l’aiuto di tre protagoniste del palcoscenico: Milena Vukotic, Lucia Poli e Marilù Prati. La commedia si prefigge fin da subito l’arduo compito di raccontare una storia celeberrima, nota sicuramente alla maggior parte del pubblico.
Milena Vukotic e Lucia Poli prendono per mano lo spettatore ed in un attimo lo portano con loro nel borgo di Santa Maria a Coverciano a Firenze, dove le due attrici interpretano il ruolo di Carolina e Teresa Materassi.
Le due sorelle zitelle sono implacabilmente devote al duro lavoro delle ricamatrici per ovviare a mancanze degli altri, dapprima del padre e poi del nipote Remo. L’intesa delle due attrici, Marilù Prati nei panni della terza sorella Gisella e di Sandra Garuglieiri nei panni della serva Niobe, lascia spazio a momenti di commedia leggera a sovrapporsi alle difficoltò di una vita difficile, fatta di sacrifici e morigeratezza. Particolarità dell’opera di Ugo Chiti sono l’accento toscano, particolarmente azzeccato dalla serva Niobee l’attaccamento morbosamente fisico delle donne della famiglia al nipote Remo, che una nuova luce tragicomica alla vicenda delle Sorelle Materassi e forse una moderna chiave di lettura dell’opera del Palazzeschi.

La scenografia sceglie di essere spoglia, riducendosi quasi al necessario, forse perdendo l’occasione di portare alla vita il laboratorio fatto di pizzi, seta e merletti nella campagna toscana. A contrapporsi alla scenografia, spiccano i costumi dell’ Accademia del Costume e della Moda, manifesto della borghesia benestante fiorentina degli anni trenta. Gli sfarzosi abiti arricchiscono la scena del matrimonio del nipote Remo, alzando il contrasto con la tragica povertà che toccherà alle protagoniste dell’opera. Milena Vukotic in abito da sposa bianco, colma di pizzo dalla testa ai piedi, ricorda quasi Giulietta Masina in un’opera in cui hanno avuto l’occasione di lavorare assieme e regala allo spettatore un’immagine fortissima, che lo accompagnerà a casa.

Un elegante ricamo d’autore
Commento di Savino Sciascia

L’opera si snoda attraverso le vicende di Teresa (Lucia Poli) e Carolina (Milena Vukotic) Materassi, agiate e solitarie sorelle ricamatrici che grazie ad una vita di austere rinunce, hanno raggiunto una posizione rispettabile presso la buona società fiorentina. Con loro, vive la sorella minore, Giselda (Marilù Prati), che lasciatasi alle spalle un matrimonio fallito,viene riaccolta in casa. La loro laboriosa quotidianità è rottada Remo (Gabriele Anagni), figlio di una quarta sorella morta ad Ancona. Il giovane, tanto bello quanto irriverente e viziato, non perde occasione per approfittare dell’affetto ciecodelle zie per vedere appagati tutti i suoi capricci, sperperandoin auto e donne gli averi delle sorelle.
Gli avvertimenti di Giselda, l’unica a non essere abbagliata dal fascino fatuo di Remo, rimangono inascoltati. Teresa e Carolina, nel porre rimedio a tutte le imbarazzanti situazioni in cui le precipita Remo, dilapideranno la fortuna familiare e si troveranno ad assistere, inermi, alla dipartita del nipote verso le Americhe.

In una scenografia scarna ed essenziale che forse non rende al megliol’asfittica vita provinciale in cui si sono esiliate le sorelle, Lucia Poli e Milena Vukoticsi intrecciano affiatatenella trama di dialoghi che rivela con tocco leggeroil gusto irridente dell’autore. Si mettono in ridicolo la cieca devozione di Teresa e Carolina e il vuoto etico del nipote (che irrita più che ammaliare nell’interpretazione di Gabriele Anagni). Le due attrici dosano abilmente il crescendoemotivo che fa da sfondo all’intera vicenda, l’amore cieco delle sorelle per il nipote, facendolo sfociare a tratti in accenni di nostalgica maliziosama inconfessabile sensualità.
La commedia, se non sorprende, non tradisce tuttavia le attese, e porta in scena senza stonature i temi caratteristici dell’opera di Palazzeschi, la parodia della vita borghese, che attraverso il fascino per giochi di parole e il nonsense, irride formalismi e convenzioni. La brava Sandra Garuglieiri, nei panni della cameriera Niobe, è abile a tenere insieme i fili delle relazioni fra i quattro personaggi.
Una nota e una lode ai curatori dei costumi (Ilaria Salgarelli, Clara GonzalesLizCcahua, coordinate da Andrea Viotti, Accademia Costumi&Moda) che creano un piccolo capolavoro nell’ingresso in scena delle due sorelle durante il matrimonio di Renzo. Poste come bambole biancovestite che improvvisano qualche passo di danza, tratrini e merletti, un pesante cerone mal nasconde la loro tragica, inconsapevole, comicità.

Info:
Visto il 12 febbraio 2017
SORELLE MATERASSI
libero adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi
con Lucia Poli, Milena Vukotic, Marilù Prati
e con Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini, Roberta Lucca
regia Geppy Gleijeses
scene Roberto Crea
costumi di Ilaria Salgarella, Clara Gonzales, Liz Ccahua 
coordinate da Andrea Viotti dell’Accademia del Costume e della Moda di Roma
luci Luigi Ascione
musiche Mario Incudine
Gitiesse Artisti Riuniti

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