SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – Auditorium comunale di Settimo Milanese: un'esplosione di talento

Venerdì 13 Aprile è andato in scena presso l'Auditorium di Settimo Milanese lo spettacolo SIC TRANSIT GLORIA MUNDI scritto e diretto da Alberto Rizzi e interpretato da Chiara Mascalzoni. Spettacolo inserito nella Rassegna TeatrOfficina di Settimo Milanese, Festival a concorso per Artisti e Compagnie Emergenti al suo sesto anno di vita.
Con questo spettacolo la compagnia teatrale Ippogrifo Produzioni, seguita dall'attenta organizzatrice Barbara Baldo, ha terminato un ciclo di repliche su tutto il territorio nazionale dopo ben quattro stagioni; lo spettacolo è stato altresì insignito di innumerevoli premi e riconoscimenti.
Noi di Gufetto abbiamo visto SIC TRANSIT GLORIA MUNDI a Roma al DOIT Festival quando abbiamo avuto modo di incontrare il regista e la Compagnia e lo abbiamo recensito sia nel passaggio romano che a Napoli a TRAM Teatro 

Se il titolo dello spettacolo può inizialmente evocare, nell'immaginario collettivo, l'idea di una rappresentazione ostica e difficile da digerire, già dalle prime battute declamate in scena dalla bravissima protagonista Chiara Mascalzoni si capisce che la direzione da seguire sarà ben diversa da quella inizialmente presagita.
La domanda che accompagna la prima parte dello spettacolo e che permette di sviluppare la trama dello stesso è "Perché una donna non può diventare Papa?". La sagace penna dell'autore cerca di dare molteplici risposte, partendo dalle origini della storia della Chiesa Cattolica, illustrando quella che da secoli è l'organizzazione della Chiesa stessa. Vengono impartite delle gustose e argute lezioni sul significato della presenza prettamente maschile nel mondo ecclesiastico cattolico.

Si susseguono una serie di attente e precise testimonianze sulle diverse prese di posizione riguardanti lo "scomodo femmineo" nel clero. Viene data voce a diversi Papi e alle loro tesi sull'impossibilità, all'interno della loro organizzazione, di mettere la donna sullo stesso livello e di poter quindi fare un percorso uguale e parallelo a quello maschile.
Ci si interroga quindi su quali debbano essere i requisiti per diventare Papa, si fa sempre più forte e presente il dilemma del perché sia sempre stato un uomo a rappresentare l'Altissimo.

 

Se la prima parte dello spettacolo è quindi basata sulla realtà degli avvenimenti accaduti arricchita da perspicaci analisi, senza però mai abbandonare la cifra ironica e brillante, nel momento in cui si avanza l'ipotesi di un improbabile scenario che vede l'ascesa di una donna al soglio di Pietro, lo spettacolo vira verso avvenimenti fantastici e surreali conditi sempre da scoppiettanti e divertenti trovate sceniche che si concluderanno con un finale a sorpresa.

Uno spettacolo che affronta con acume e ironia la discriminazione e l'esclusione della donna dalla vita clericale, predominata da un forte potere maschilista. Uno spettacolo che inevitabilmente, ma delicatamente, conduce alla riflessione sulla condizione di svantaggio subita dalla donna in alcune realtà sociali o professionali.

Se l'autore e regista Rizzi ha dato dimostrazione di straordinaria bravura e di una eccellente capacità di miscelare e dosare con il giusto equilibrio nozioni storiche, dubbi amletici e battute al fulmicotone, non è da meno Chiara Mascalzoni, l'unica attrice in scena che riesce a dare ancora più lustro e spessore al lavoro.

Con la Mascalzoni in scena, sembra di assistere ad uno spettacolo circense, nel senso più artistico del termine. Un'artista capace di mettere in scena differenti personaggi con una tale maestria da lasciare senza fiato, come un equilibrista che cammina sopra la fune senza nessuna protezione. La concentrazione è sempre altissima e non sbaglia mai un tempo, nemmeno quando si cala metaforicamente in abiti clowneschi dove la battuta è lanciata con tempi comici perfetti.

Il suo corpo è in costante movimento, è un creare continue figure, a tratti sostenuto dalle cinque sedie che costituiscono l'unico elemento scenografico. Movimenti che non sono mai fuori luogo, anche il più impercettibile ha un suo significato, una sua logica e si concerta alla perfezione con la parola. Volteggia tra il ruolo di narratrice e quello dei personaggi del racconto con una strabiliante naturalezza e leggiadria, con una continua variazione di toni, volumi e cadenze regionali, senza mai tradire la minima imprecisione e tensione, riuscendo a calibrare e controllare costantemente il fiato.

Diretta, schietta e genuina Chiara Mascalzoni, riesce a stare in scena con una naturalezza rara, dove non si vede semplicemente un'attrice preparata e rigorosa, ma un diamante di talento dalle molteplici sfaccettature.

Alberto Rizzi, riesce a narrare con ironia e una giusta punta di sarcasmo i passaggi fondamentali che hanno caratterizzato la storia del papato; si percepisce soprattutto lo studio affrontato per più di due anni confrontando diverse fonti e compiendo una ricerca minuziosa di elementi e testimonianze che ha permesso semplicemente a questo testo di 'raccontare' senza mai prendere una posizione netta. Rizzi riesce a mantenere un registro di totale imparzialità senza quindi mai urtare la suscettibilità dello spettatore cattolico. La sua regia è impeccabile e originale; lavora per sottrazione, attento a rappresentare passo per passo il suo testo, senza mai strafare, sapendo sapientemente calibrare la parola al gesto, senza mai lasciare nulla al caso. Pochi elementi scenici che in alcuni momenti possono apparire secondari, tale è la forza del testo e la presenza scenica travolgente dell'attrice protagonista.

Il pubblico dell'Auditorium ha partecipato con grande entusiasmo allo spettacolo, sottolineando con innumerevoli risate i diversi passaggi brillanti e i guizzi comici presenti nella performance, avvalorando, durante la stessa, il totale consenso per ben quattro volte con fragorosi applausi a scena aperta.

Un plauso va anche al tecnico Manuel Garzetta il quale, grazie all'ottimo disegno luci, ai precisi e puntuali effetti scenici ed audio, ha contribuito in maniera incisiva a rendere la cornice di questo spettacolo ancora più preziosa ed unica.

Info:
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
Regia di Alberto Rizzi,
con Chiara Mascalzoni
suono e light design Manuel Garzetta
organizzazione Barbara Baldo
una produzione Ippogrifo Produzioni

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– VINCITORE DEL SECONDO POSTO PREMIO CERVI 2016 (Reggio Emilia)
– VINCITORE DEL PRIMO PREMIO ENDAS EMILIA ROMAGNA 2016 (Bologna)
– VINCITORE MIGLIORE INTERPRETAZIONE DOIT FESTIVAL 2017 (Roma)
– VINCITORE MIGLIOR SPETTACOLO L'ITALIA DEI VISIONARI 2017 (Rimini)
– VINCITORE L'ITALIA DEI VISIONARI 2017 (Novara) 
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– VINCITORE MILANO OFF 2017 (Milano)
– SELEZIONATO FRINGE FESTIVAL 2017 (Roma)
– SELEZIONATO NEW YORK FESTIVAL 2018
– SELEZIONATO AVIGNONE OFF 2018
– SELEZIONATO TEATROFFICINA 2018
– SELEZIONATO BONSAI FESTIVAL 2018

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