Il 29 gennaio scorso la delicatezza della fiaba di Auriga Teatro adatta a tutte le età ha sorpreso gli spettatori del Teatro Mascheranova nel salernitano.
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Lùmina: la scenografia e la trama

La scena aperta mostra agli spettatori l’interno di un appartamento immerso in un’ atmosfera calma e silenziosa, ad eccezione dello squittio ripetuto di un rapace notturno seguito da tre rintocchi di un vecchio orologio. Questi svegliano colui che entra dalle quinte: un vecchio uomo in pigiama che sembra però essere abituato a quell’appuntamento notturno; si dirige al telescopio sulla sinistra della scena e dopo aver osservato quello che c’è al di là della lente, tira fuori il suo armamentario di pennelli- dalle punte sporche di soli due colori, bianco e azzurro- e inizia a dipingere su una tela posta su un cavalletto accanto al telescopio, nascondendo l’esito della pittura alla platea. Dai quadri tutti uguali che sono affissi alla parete della camera, gli spettatori non si sentono però esclusi dal lavoro dell’anziano pittore: egli dipinge assiduamente e costantemente la sua musa ispiratrice, la luna, spinto dall’appassionato amore che nutre verso di lei. Quando di giorno la luna non si fa vedere, indossata una vestaglia, l’uomo affronta le giornate in compagnia di ospiti allegri a cui non manca di mostrare la sua ultima opera, uguale a tutte le altre.
Lùmina: la conlusione non è la fine

La solitudine del vecchio pittore è interrotta infatti dai personaggi che si susseguono brillantemente sulla scena, delineando una quotidianità di piccole gioie, come una partita a carte con un vecchio amico o sintonizzare la radio sulla stazione preferita. La vita fragile dell’uomo scorre in attesa dei tre rintocchi di orologio che segnano l’incontro col suo amore argenteo: talemente abituato a vederla da lontano, quando gli si presenta in casa questa creatura di bianco vestita e dai capelli cobalto che trotterella da un angolo all’altro, crede che sia un sogno. Un sogno che lo accompagnerà alla fine della sua storia, e che invece di esserne la conclusione la trasforma in un viaggio verso un nuovo poetico punto d’osservazione.
Lùmina: tra mimo, teatro di maschera e clownerie

Neanche un millimetro quadrato di epidermide si intravede tra guanti e abiti a far intuire che sotto queste maschere ci siano delle persone; ma il linguaggio è universale e i gesti e le emozioni trasmesse sono del tutto umane. I due attori e autori in scena, Lorenzo Marchi e Roberta Sciortino, che ricopre vari ruoli di volta in volta, grazie all’utilizzo delle maschere di cartapesta realizzate dallo stesso Marchi, e dei costumi di Mara Gentile, raccontano una fiaba densa di poesia, magia e suggestione. L’attenzione del pubblico è catturata dalla delicatezza e dall’eleganza di gesti ampi e lenti: la scelta di abdicare non solo alla voce, lasciando ampio spazio alla musica, ma anche all’espressività del viso, dato l’impiego delle maschere che lo coprono, non sottrae elementi alla narrazione, bensì ne aggiunge alla rappresentazione di una fiaba sospesa tra cielo e terra, tra sogno e realtà, tra la lente del telescopio e la punta del pennello.
Lùmina: la compagnia Auriga Teatro
“Lùmina” è il sesto appuntamento della stagione teatrale 2022/23 “Imperfetta forma”, organizzata e promossa dalla compagnia Foroscenica presso il Teatro Mascheranova di Pontecagnano, Salerno.
Questo spettacolo elegante e profondo affronta temi importanti e delicati in punta di piedi, mostrando le doti dei componenti della compagnia Auriga Teatro. Questa ha prodotto lo spettacolo con il sostegno di Poiesis Teatro e nasce nel 2018 da un’idea di Veronica Del Vecchio, Lorenzo Marchi e Andrea Tettamanti: attori, clown e artisti di strada, artigiani, mascherai, con un comune percorso di formazione professionale presso il Teatro Arsenale di Milano. Il collettivo promuove un’idea di teatro che parli a una platea eterogenea e di ogni età, e che attraverso l’ironia, la meraviglia, l’entusiasmo e la poesia possa raggiungere l’anima degli spettatori. In questo caso l’operazione è riuscita in pieno.
Lùmina: info spettacolo
Produzione Auriga Teatro
Con il sostegno di Poiesis Teatro
Scritto, diretto e interpretato da Lorenzo Marchi e Roberta Sciortino
Scenografia Debora Palmieri
Maschere Lorenzo Marchi
Luci Fabio Pecchioli
Costumi Mara Gentile