ROMEO E GIULIETTA @ TeatroLibero: raccontare i classici oggi

Dal 9 al 12 maggio e dal 16 al 19 maggio è andata in scena al Teatro Libero di Milano ROMEO E GIULIETTA una delle storie d’amore più celebri, archetipo del sentimento autentico e genuino avversato e soffocato da una società corrotta. Innumerevoli traduzioni, riscritture, versioni cinematografiche e riduzioni musicali si sono susseguite nel corso del tempo, di volta in volta cercando – non sempre con successo – di attribuire all’opera un carattere, un connotato o una chiave di lettura insolita, come spesso si fa con i classici per ravvivarli, renderli più appetibili e non riproporli in maniera pedissequa.

Manuel Renga, regista e adattatore, parte da un lavoro filologico sul testo per costruire uno spettacolo musicale conformato su cinque attori che sia coerentemente con l’originale un’indagine lucida, amara e passionale sul sentimento dell’amore. Renga valorizza il linguaggio shakespiriano senza in alcun modo alterarlo, evidenziandone il fluire armonioso, preservandone musicalità e poesia e mantenendo la perfetta compenetrazione fra tragico e ironico.
Del classico resta tutto: l’astio di lunga data fra Montecchi e Capuleti, l’ostinata passione di due amanti infelici, le loro avventatezze e un fato imperscrutabile. La dote di questa messa in scena è per l’appunto l’amalgama della componente tradizionale con suggestioni che alludono alla contemporaneità senza mai risultare invadenti o inopportune: abiti di tutti i giorni e musiche originali di Francesco Lori si incastonano armoniosamente nel drammatico affresco di passioni tormentose e morti struggenti.

Verona, città di soprusi e violenze, diventa un non luogo: tutto si gioca fra pochi elementi scenici – qualche vaso con piante secche e delle panche – che vanno a formare di volta in volta una strada, una piazza, un giardino. L’oscurità dominante lascia che un’atmosfera cupa e carica di sinistri presagi permei la vicenda, che appare quasi ambientata in un vecchio borgo abbandonato.

La mancanza di una scenografia elaborata lascia alla parola degli attori il compito di evocare la drammaticità della vicenda.
Valerio Ameli, Francesca Muscatello, Denise Brambillasca, Antonio Valentino e Daniele Profeta (i tre ultimi incaricati di dar voce e corpo a svariati personaggi) supportati dalla parola cantata portano alla luce la valenza contemporanea delle parole del Bardo e, senza mai scadere nel melodramma strappalacrime, la tensione emotiva del testo.

Il Romeo e Giulietta di Manuel Renga si delinea pertanto come uno spettacolo popolare in senso strettamente cinquecentesco, diviso fra parte cantata, ritmi musicali di massa e partitura teatrale: l’elemento musicale funge da supporto, sostiene e integra una narrazione senza tempo e senza luogo definiti.
La portata universale dell’opera permette di portare su un piano concreto la parola poetica e l’immagine evocativa shakespiriana realizzando un effetto di contemporaneità frutto del dialogo tra antico e moderno, coerentemente con il modus operandi della compagnia Chronos3.
Nata nel gennaio 2011 presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, tale compagnia alterna sperimentazioni performative, messe in scena di giovani autori e riscritture di testi classici. Romeo e Giulietta di Manuel Renga è per l’appunto un allestimento fuori dal tempo, da tutti accessibile e passibile di essere interpretato soggettivamente: l’impossibilità di contrastare un imperscrutabile destino beffardo, un monito a coloro che scelgono di seguire istintivamente le proprie pulsioni o un invito a non restare marionette in balia di una società marcia perseguendo i propri desideri?

Info: 

ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare

regia e adattamento drammaturgico Manuel Renga
con Valerio Ameli, Francesca Muscatello, Denise Brambillasca, Antonio Valentino, Daniele Profeta
musiche originali Francesco Lori

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