ROMEO CONTRO ROMEO @ CometaOff: Romeo contro se stesso

Andato in scena il 18, 19 e 20 ottobre presso il piccolo teatro Cometa Off, ROMEO CONTRO ROMEO scritto e diretto da Piergiorgio Seidita e interpretato da i giovanissimi Federico Bizzarri e Giovanni Crisanti. ROMEO CONTRO ROMEO ci mostra la doppia faccia dell’amore o forse soltanto una. Ci mostra l’idealizzazione superficiale che l’uomo di oggi associa erroneamente al passato identificandolo secondo canoni sdolcinati e fin troppo romantici, all’uomo di ieri. Uno scontro generazionale che non vede vincitori né tantomeno consigli da chi, invece, avrebbe potuto dispensarne.

Il risveglio c’è ma non si vede. Lo spettatore si risveglia in un sogno quello di Romeo dei giorni nostri. Ma all’interno del sogno ci sono due Romeo: quello contemporaneo a noi e il Romeo Shakesperiano, entrambi sdraiati per terra, entrambi a piedi nudi e divisi da un fascio di luce che proviene dall’alto. Il territorio onirico sembra essere davvero l’unico luogo nel quale, questi due personaggi, possano incontrarsi e scambiarsi opinioni animose su un tema tanto scottante come l’amore. È proprio l’amore infatti che sarà in grado in qualche modo di unire i loro pareri discordanti, da un lato troppo cinici e dall’altro quasi scontati e melensi. Questo sentimento lo hanno in comune, ma per entrambi i personaggi la conclusione della loro storia d’amore ha esiti catastrofici. Quando comincia il discorso, il primo Romeo quello a noi contemporaneo è incredulo: poco tempo prima era sdraiato sul pavimento di una cella e poco dopo si ritrova a chiacchierare con un ragazzo della sua stessa età, che in realtà è il personaggio di un famoso dramma. Il seguito della vicenda è chiaro e consequenziale, il primo Romeo è disperato perché si sente imprigionato in quel sogno, così come ci si sentiva all’interno della prigione nella quale si è addormentato, mentre l’altro Romeo continua a chiamare e a cercare invano la sua amata Giulietta rappresentata sotto forma di voce fuori campo, pronta a redarguire il Romeo del 2017 ogni volta che si accinge a spiegare il finale del dramma di Shakespeare al suo amico Romeo. I due personaggi intrappolati cercano di trovare un modo per sopportarsi e ascoltarsi a vicenda, dato che questo sembra essere l’unico modo di aspettare di risvegliarsi finalmente dal sogno.

Cominciano a parlare e il Romeo del dramma Shakesperiano cerca di scalfire la corazza cinica e fin troppo realistica dell’altro Romeo. Gli parla delle cose belle della vita come il mattino appena svegli quando l’odore dell’aria profuma di terra bagnata, in seguito ad un temporale notturno… di quanto sia bello correre a cavallo verso l’orizzonte all’imbrunire, sentendosi liberi fino all’ultimo centimetro di pelle. E piano piano, in modo graduale, finalmente il Romeo 2017 si decide a rispondere con altrettante immagini positive della vita e della realtà nella quale solitamente è abituato a vivere. Nonostante le loro differenti provenienze in termini di epoca, costume e linguaggio, trovano un aspetto della vita comune ossia gli occhi della persona amata e della fiducia che in essi è riposta. E parlano delle loro amate (una chiamata Giulia e l’altra chiamata Giulietta). Il Romeo dei nostri giorni parla del suo dissidio interiore urlando e disperandosi per via dei numerosi tradimenti che ha dovuto subire da parte di Giulia. L’altro Romeo invece cerca di farlo ragionare sul tema del perdono; poiché anch’esso fa parte dell’amare, in modo totale e completo, un’altra persona. Per consolarsi e sostenersi l’un l’altro, i due personaggi intrappolati, cercano di oltrepassare la luce senza grandi risultati e ferendosi con scosse elettriche indotte dalla luce stessa. La luce bianca che rappresenta la purezza all’interno dello spazio scenico, è la caratteristica che contraddistingue la voce di donna fuori campo e che ben presto scopriremo essere quella di Giulia ma anche quella di Giulietta. Dopo una serie di lunghi discorsi Romeo 2017 continua comunque a portare avanti la sua idea cinica e la sua profonda delusione. L’altro Romeo cerca di capire perché il suo amico non riesca, dopotutto, a perdonare la sua Giulia in nome del suo amore per lei. Ma ecco che improvvisamente arriva una tempesta e ribalta totalmente la situazione: il Romeo del famoso dramma rimane stavolta deluso e non sa se potrà mai perdonare il suo amico Romeo. Viene a galla la verità e si scopre che “c’è del marcio” in Romeo dei nostri giorni. Quest’ultimo, infatti, confessa il suo peccato davanti a se stesso e in completa solitudine. Ha ucciso la sua Giulia per gelosia e per rabbia e senza tante parole, il Romeo shakespeariano esce di scena ferito, in lacrime e sostenendo di non riconoscere questo tipo di amore.

Si capisce allora, perché Romeo si è addormentato proprio in una cella di una prigione e si comprende fino in fondo il significato di quel sogno: il pentimento e l’orrore delle sue azioni. Orrore che fa perdere le speranze anche a quella parte di se stesso che credeva ancora profondamente in quel sentimento chiamato Amore. La rappresentazione dei due Romeo non è altro che lo sdoppiarsi di una personalità, del bene e del male. L’intero svolgimento dei fatti vede presenti due figure, quando in realtà assistiamo ad un “monologo morale” singolo, e quindi all’esibizione di un solo personaggio. Romeo dei giorni nostri si sdoppia per consolarsi, per giustificarsi, ma nonostante il suo tentativo d’autocommiserazione, persino lui stesso rimane scioccato e sconvolto dalle sue stesse azioni.

Lo spazio scenico è scarno ed essenziale. Non sono presenti altri personaggi o oggetti di scena utili alla rappresentazione. L’unica cosa che crea effettivamente la scenografia, sono le immagini che ci fanno rivivere i due Romeo per mezzo del testo. La musica si fa spazio soltanto nei momenti più tragici, utile ad evidenziare doppiamente la gravità della situazione. La luce è per la maggior parte del tempo statica, solo in alcuni rari cambi di scena (che sottolineano il trascorrere del tempo) si affievolisce, per ritornare subito bianca e netta sui due corpi. I protagonisti sono entrambi molto giovani ed evidentemente alle prime armi, ammirevole la genuinità di Giovanni Crisanti nell’interpretare il Romeo di altri tempi. Per quanto riguarda il Romeo dei giorni nostri colpisce la sua rabbia e forza che, in questo caso, risulta essere adatta al personaggio “dannato” che porta in scena.

Visto il 18/10/2017

Info:

Dove: Cometa Off, Via Luca Della Robbia 47 (Testaccio)

Scritto e diretto da Piergiorgio Seida

Interpreti Federico Bizzarri, Giovanni Crisanti

Voce Giulietta/Giulia di Emma Marino

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF