In occasione del quarto centenario della morte di William Shakespeare, all’Arena del Sole, il Teatrino Giullare ha portato alla luce una pièce teatrale basata sul Primo-in- quarto (Q1) di Romeo e Giulietta, pubblicato a Londra nel 1597.
Esistono infatti due versioni della famosissima tragedia: quella che i filologi chiamano Q2 ovvero la versione da tutti conosciuta e messa in scena, e una versione precedente denominata Q1, solitamente trascurata, che presenta un copione meno verbale, con maggiori indicazioni sceniche per gli attori: per questo è stato a lungo considerato il copione che veniva messo in scena nei teatri elisabettiani.
ROMEO E GIULIETTA viene definita una tragedia comica, poiché al suo interno vi sono continui ossimori fra elementi tragici e comici: nella versione del Q1 questo contrasto è molto più accentuato, poiché sono presenti elementi più popolari, alcune battute un po’ spinte o dialoghi serrati con continue interruzioni; tutto ciò al fine di mantenere alta l’attenzione del pubblico inglese di fine XVI secolo, spesso poco acculturato e anche volgare.
Teatrino Giullare pone l’attenzione sulle parole e sull’elemento meta-teatrale fortemente presente nel testo, che rinasce attraverso la presenza di due attori che giocano il gioco delle parti: trasformazioni, maschere, apparizioni in un gioco di specchi, sfruttando un vetro riflettente che permette anche di vedere attraverso.
Scenografia molto fine, in scena dall’inizio dello spettacolo fino alla sua conclusione, utilizzata da ogni personaggio; molto interessante il gioco di luci durante il monologo di Mercuzio sulla regina Maab, realizzato con una torcia che puntava a delle maschere appese al soffitto: tutto ciò si svolgeva dietro ad un telo, creando un effetto di ombre accattivante. I due attori, Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti, fondatori e direttori del Teatrino Giullare, (tra i vari riconoscimenti ricevuti il Premio Nazionale della Critica (2006), il Premio Speciale Ubu 2006, il Premio della Giuria ed il Premio “Brave New World” al 47mo Festival Internazionale MESS di Sarajevo (2007), Il Premio Hystrio Altre Muse 2011).
Attraverso l’utilizzo preponderante di maschere, impersonano tutti, o quasi, i personaggi della tragedia; “quasi” perché molte delle scene dialogiche, fra cui il famoso duello fra Mercuzio e Tebaldo, sono state trasformate in monologhi nei quali gli attori rivolgono le loro invettive a delle maschere, appese al soffitto o tenute in mano, cercando di riportare gli spettatori al lontano 1600.
Nel complesso un lavoro ben riuscito: può risultare più difficile apprezzarne le qualità se non si conosce bene il testo integrale, rischiando di perdere qualche passaggio e di dover successivamente fare mente locale sulla trama; anche qualcosa che si dà per scontato, come la storia dei due amanti di Verona, possiede, invece, elementi nascosti che vale la pena di conoscere!
Info:
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare traduzione Silvia Bigliazzi
interpretato e diretto da Teatrino Giullare
con le improvvisazioni musicali di Davide Fasulo, Roberto Righini, Guido Sodo.
Produzione Teatrino Giullare. Commissionata e coprodotta dall’Università degli Studi di Verona. Realizzata con il sostegno di Regione Emilia Romagna e con la collaborazione di Emilia Romagna Teatro Fondazione. (spettacolo del 23/12/2016)