La sofferenza che non trova tregua, un rientro a casa tra affetti e identità che non esistono più. Miranda Angeli e Benedetta Nicoletti fanno rivivere una storia d’amore nata e fiorita quando innamorarsi e amarsi talvolta era reato.
Al Centro culturale Artemia di Roma, diretto da Maria Paola Canepa è andato in scena TUO HANS di Miranda Angeli e Benedetta Nicoletti con Andrea Lami, Tiziano Taliani e Francesco Polizzi.
Lo spettacolo fa parte della Rassegna teatrale Artemia+ a tematica LGBTQ+ patrocinato dal circolo di cultura omosessuale Mario Mieli che occuperà gli spazi del teatro fino al 27 novembre.
Quattro week end del mese in cui saranno protagonisti quattro spettacoli che affronteranno tematiche lgbtq+ accompagnati da una Mostra personale di Giovanni Palmieri.
Contenuti
TUO, HANS. Un amore illegale che non trova tregua alla sofferenza

Ci troviamo nell’immediato dopoguerra, quello di Hans, dove il tormento e la sofferenza non ha conosciuto una fine. Il protagonista, spogliato della propria identità al rientro da Auschwitz, scopre che la battaglia della vita per chi era considerato “diverso” non era ancora finita. Di fatto, si ritroverà nuovamente senza la meritata libertà e senza la propria identità, a combattere un’altra guerra: quella con un’epoca dove amare, nonostante gli orrori della guerra, non è ancora concesso a tutti.
TUO, HANS: la vicenda
Siamo nella Germania del 1945 appena liberata dalla dittatura nazista, Hans (Andrea Lami) dopo gli atroci anni passati all’interno del campo di concentramento di Auschwitz tenta il ritorno nella piccola cittadina di Messkirk, dove spera di ritrovare i suoi familiari. Appena arrivato nella stazione della sua città natale, il desiderio di riabbracciare i suoi cari gli verrà negato dalle autorità locali perché sprovvisto di documenti. Vivrà una serie di situazioni surreali che lo porteranno a ritrovarsi senza punti di riferimento, con l’amara consapevolezza di un dopoguerra che non gli sarà lieve.
TUO, HANS: un pioniere dei diritti di tutti
Qualcuno proverà ad aiutarlo con un lento reinserimento nella società, gli verranno offerti documenti e un lavoro – tutte scene raccontate con abile sarcasmo e raffinato umorismo– con compassione sì, ma con un rovescio della medaglia che Hans non vorrà accettare a causa del suo carattere onesto e fortificato dal dolore subìto e dall’Amore. Un Amore che in qualche modo da “amor proprio” si evolve in altruismo; quasi come un martire, un pioniere di quei valori che diventeranno diritto di tutti. Un altruismo che è parte fondamentale del messaggio di questa storia che tutti dovremmo recepire e prendere ad esempio per le nostre battaglie dei diritti.
HANS: l’identità che vince ogni discriminazione
Mentre Hans prova a ricominciare a vivere, verrà accertato il motivo della sua deportazione: l’omosessualità.
Andrea Lami fa raccontare ad Hans la sua storia fatta di innumerevoli lettere mai spedite e destinate a qualcuno che forse ha preferito quei compromessi pagati con la propria dignità e libertà. Hans verrà invitato ad andarsene definitivamente da Messkirk, a meno che non segua il compromesso proposto dal suo datore di lavoro: quello di finire anch’egli nell’ipocrisia e nella menzogna, crearsi una falsa identità vivere nella repressione e nella frustrazione al solo scopo di apparire “giusto” in un’epoca dove, nonostante gli orrori di una terribile guerra, la Società è ancora incapace di riconoscere tutti i diritti dell’essere umano. Il protagonista non scenderà ad alcun compromesso, e preferirà continuare il proprio martirio piuttosto che cedere alla triste ipocrisia del proprio tempo.
TUO HANS: lo spettacolo, le tematiche
La drammaturgia ha un significato molto profondo: intende portare sul palcoscenico tematiche come la libertà, l’amore, l’inclusione, il rispetto, le differenze che troppo spesso, anche adesso, non possono essere vissute in ogni sfumatura. E ancora, vuole raccontare quelle emozioni che ogni singolo individuo vorrebbe vivere senza sofferenza, senza rischiare di essere giudicato, etichettato o ancora peggio perseguitato e deriso.
TUO HANS: la scenografia essenziale esalta la drammaturgia attraverso la bicromia
Ciò che contribuisce a mettere in risalto tutto questo ben costruito elaborato, è uno spazio dall’ottima versatilità, ovvero il palco del Centro Culturale Artemia.
La scenografia è essenziale, giusta: sul palco è presente un tavolo con sopra dei documenti, una sedia bianca e uno sgabello nero, quasi come a voler sottolineare i contrasti presenti nei dialoghi e nei personaggi, un minimalismo che lascia spazio al suono della parola. I colori e la fotografia utilizzano una perfetta bicromia: il bianco e il nero, per l’appunto “ i non colori” opposti come il bene e il male, in questo caso ciò che è giusto o sbagliato, proprio perché questo spazio scenografico, rimarca il vero protagonista: il dialogo.
TUO HANS: l’illuminazione adeguata al contesto storico
L’illuminazione è adeguata allo spazio temporale rappresentato, ci riporta al passato, ben ritmata alle sequenze dei discorsi, all’ingresso e all’uscita di ogni attore e in simbiosi con tutti i messaggi emozionali trasmessi, il costume sobrio e adeguato aiuta ad immedesimarsi nel periodo storico senza distrazioni dalla recitazione sostenuta e coinvolgente. L’interpretazione del singolo personaggio è sempre professionale, intensa e mai banale.
TUO HANS: l’amore, il dolore, la non accettazione
La profondità del testo ci arriva diretto, scuotendo gli animi come se il dolore di Hans, frutto di anni di violenze nei campi di concentramento, fosse anche il nostro. Un dolore parzialmente alleviato da quella speranza data dall’amore verso Martin, raccontato solo alla fine e solo nelle numerose lettere. Un amore forse mai corrisposto per paura di essere deportato, punito e non accettato da una società che purtroppo, anche ai giorni nostri, fatica ad accettare che un individuo possa amare senza regole convenzionali.
Il tutto è guarnito da una buona calibratura del suono e dell’audio, con una piacevole colonna sonora palesemente ben scelta.
TUO HANS:uno spettacolo da vedere e raccontare
Uno spettacolo da vedere e raccontare, che arriva dritto all’anima per l’accuratezza della sceneggiatura e la professionalità degli attori che commuovono il pubblico, e a stento trattengono le lacrime. Uno spettacolo che andrebbe divulgato in particolar modo nelle scuole per l’importanza degli argomenti trattati e per l’intensità della narrazione.
Concludiamo con la scena finale, il cappotto di Hans in primo piano a terra al centro della scena, un’ottima fotografia; il silenzio e la luce puntata sul lacerto di lettera che per tutto lo spettacolo Hans aveva in mano, un’uscita dalla scena che ci investe lasciandoci quella punta di tristezza che ci attraversa la mente come un brivido…
Questa scena finale, presentata come cortometraggio, nella sua significatività ed esaustività ha fatto vincere allo spettacolo il secondo posto nella sesta edizione 2022 del Festival Nazionale di Corti Teatrali : Incorti da Artemia.
Dal 4 al 6 novembre
TUO, HANS
di Miranda Angeli e Benedetta Nicoletti
con Andrea Lami, Tiziano Taliani e Francesco Polizzi
Dal 4 al 27 novembre (Sala Lydia Biondi)
2013-2022 #ARTISTFASHIONERD
Mostra personale antologica dell’Artista Giovanni Palmieri
a cura di Andrea Alessio Cavarretta
ARTEMIA+ – prossimi spettacoli – info e costi
Ingresso spettacolo: €12
Ingresso mostra: OMAGGIO
Tessera nuovi soci: €3
PRENOTAZIONI: 334 1598407 (anche WhatsApp e/o SMS)
Il pubblico è pregato di arrivare quindici minuti in anticipo per non perdere la priorità.
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