TRADIMENTI @ Teatro Basilica: traditi dallo straniamento

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Resta in scena fino all’11 dicembre, nell’intima cornice del Teatro Basilica di Roma, la messa in scena di uno dei testi più proustiani di Harold Pinter, “TRADIMENTI”, per la regia di Michele Sinisi. Il regista è impegnato anche sulla scena, insieme a Stefano Braschi e Stefania Medri, con una produzione firmata Elsinor.

Leggi anche la recensione di TRADIMENTI di Pinter, scritta da Flavia Martino sulle pagine di Gufetto!

Il participio passato “tradito”, da cui il titolo di questa recensione, presenterebbe una forte ambiguità, per una futile questione grammaticale. A seconda della posizione dell’accento tonico, infatti, cambia la sua derivazione verbale, da “tradire” o da “tradere”. Sorge, poi, una seconda ambiguità da questo titolo. Qual è il soggetto sottointeso? Gli spettatori, trascinati in sala dalla fama di questa pièce e/o tradìti dalle loro stesse aspettative, oppure gli attori? È il caso di dire che Pinter continua a stravolgere il teatro nel segno dell’ambiguità di un banale ménage a trois.

TRADIMENTI: Didascalie luminose al Teatro Basilica

L’allestimento di Federico Biancalani, noto artista e scenografo toscano, è fedele, pur nella sua essenzialità, all’animus della drammaturgia pinteriana. Un pannello semimobile troneggia al centro palco, recando sulla superficie il testo delle didascalie originali, che, illuminandosi, scandisce le scene. In questo modo, la restituzione dello sviluppo diacronico e diatopico dei contesti è diretta – la pièce, infatti presenta diverse ambientazioni, tra camere da letto, pub, alberghi veneziani, e in un arco temporale compreso tra il 1977 e il 1968. Una scelta furba in termini di praticità e ben gestita dagli attori in scena, che controllano il pannello da un mixer posizionato sul proscenio. Intorno a questo totem della memoria, il palco si popola di elementi evocativi nella loro semplicità, creando di scena in scena una intimità straniante, vorticosa e fluida, che trova un fascino archetipico grazie alla suggestiva atmosfera del Teatro Basilica.

Pinter fra giochi di luci e evocazioni distorte

Il disegno luci è semplice ma rigoroso, in grado di rivestire ogni elemento in scena di una preziosa patina, quella distorsione luminosa delle tinte sfumate dei ricordi. A questo gioco di evocazioni distorte collaborano anche gli effetti sonori: nella scena del ristorante (la più riuscita dell’intera pièce) l’eco di un ricordo lontano è stupendamente realizzata da un microfono regolato da un suo specifico mixer: un minimo errore di regolazione e la magia svanirebbe. Ma l’intero allestimento di TRADIMENTI è un funzionale meccanismo di elegante precisione, in grado di rispettare puntualmente le chiare idee registiche e le intenzioni di Pinter. Unico neo è rappresentato dalla scelta delle musiche, le quali smorzano l’intensità delle scene piuttosto che rappresentare un utile sostegno.

TRADIMENTI_teatro Basilica_Sinisi e Medri
TRADIMENTI_teatro Basilica_Sinisi e Medri

TRADIMENTI: la messa in scena di Pinter tra fedeltà e…

In TRADIMENTI, un triangolo amoroso ricorda a ritroso la sua storia, dalla fine del rapporto adulterino al suo inizio, un lontano 1968 in cui un’amicizia di infanzia va in cancrena. In questa spirale di ricordi, la fenomenologia di un tradimento si scontra con la passione romantica di una coppia impossibilitata a stare insieme da un inspiegabile senso di fedeltà ai rispettivi coniugi, e, al di sopra di tutto, a una amicizia finita a Venezia. L’amore, la verità e la memoria stessa sono puntualmente traditi dalla tensione dei due amanti, Jerry e Emma, dalla volubile effimerità dei ricordi e dalla profonda umanità del silenzio.

La penna di Harold Pinter, una delle personalità teatrali più epigrammatiche del panorama artistico del XX secolo, è meravigliosamente rispettata dalla fresca traduzione di Alessandra Serra e dalla regia di Michele Sinisi. Nessuna delle pause proposte dalla drammaturgia originale viene tagliata. La trasposizione in un linguaggio contemporaneo permette al pubblico di avvicinarsi al panorama concettuale dell’autore, ed è specchio di un lavoro di rara serietà, sulla parola e sul ritmo dei periodi, riscrivendo una sintassi di emozioni “umane, troppo umane”.

…e “Tradimenti” interpretativi

Purtroppo, però, l’interpretazione degli attori in scena riscontra serie difficoltà rispetto al lavoro drammaturgico. In scena, i silenzi, che pur dovrebbero essere carichi di quelle parole non dette, in una tensione irrisolta, vertiginosa e spesso erotica, sono vuoti intervalli colmi dell’imbarazzo del pubblico, che assiste all’incontro di tre personaggi che sembrano costantemente in cerca di ragion d’essere in scena. Quel che si intuisce è che il ritmo drammaturgico subisce delle distorsioni, quelle del ricordo, che nella mente umana ha tempi e immagini irreali e indipendenti dalla realtà. Ma, a eccezion fatta per Stefano Braschi, tecnicamente ineccepibile, gli attori non riescono a restituire sulla scena queste auree premesse, tradendo invece la promessa di Pinter e dello stesso Sinisi. Il tradimento più grande è proprio quello della parola, mangiata, balbettata dallo stesso Sinisi, e svuotata di ogni emozione da Stefania Medri, più figlia che amante ferita. Tuttavia, il personaggio di Jerry, interpretato da Braschi, regge ogni scena con un’ironia inedita al teatro italiano, al punto da rappresentare un unicum delle più recenti interpretazioni nazionali di Pinter.

TRADIMENTI - Teatro Basilica - cast
TRADIMENTI – Teatro Basilica – cast

Tradimenti: la regia di Michele Sinisi: in scena un ménage con la Memoria

In un’intervista a Furio Colombo, Harold Pinter dichiarò:

“Non è mica una furberia la mia. È solo il trucco della memoria. La memoria è così. Mettendo tutto alla rovescia, in Tradimenti, io ho preso la memoria alla lettera, senza logica, che è una macchina stupida, come tutte le macchine”.

Nella costruzione della regia, Michele Sinisi ha sicuramente letto questa intervista, oppure è riuscito a comprendere perfettamente in autonomia lo “stupido” meccanismo della memoria, facendola diventare il quarto personaggio della pièce. La regia in questo senso è funzionale all’inserimento di questo tema, che poi è il tema portante dello spettacolo, nella trama e nell’ordito della messa in scena. L’uso delle distorsioni, il disegno dell’allestimento, volutamente mobile, fluido ed evocativo, sono al servizio della memoria.

La messa in scena è fedele alla cifra poetica di Sinisi, ponendola in fruttuoso dialogo con la drammaturgia. Pregevole, infatti, l’utilizzo dell’intervallo, posto, a differenza di quanto prescritto da Pinter, alla fine della quinta scena e sfruttato per inserire una forte scena di violenza, evocata nella seconda scena dalle parole di Robert. A Sinisi piace stupire il pubblico con effetti originali e inattesi, come l’ingresso di una testa d’alce, colante di bava, simbolo dell’ormai avanzato stato di putrefazione dell’amicizia di Robert e Jerry, o in generale, l’idea di tradurre la tensione in ironia. Per la prima volta in Italia, il pubblico ha l’occasione di ridere di gusto a una messa in scena di Pinter, ma il rischio di questa operazione, specialmente durante repliche meno ispirate, è quello di perdere del tutto la tensione dei personaggi. Questa perdita è particolarmente sofferta dal pubblico sul finale, in cui la bellezza della composizione scenica è appiattita dai 12 minuti inutilmente impiegati in una danza che vorrebbe e dovrebbe dare spazio a un crescendo emotivo, ma proprio alle origini del tradimento, in sala e sulla scena c’è solo tanta stanchezza.

TRADIMENTI - Teatro Basilica
TRADIMENTI_teatro Basilica

Cos’è Elsinor

Elsinor è centro di produzione teatrale riconosciuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ha sede legale a Milano e due unità operative locali a Firenze / Teatro Cantiere Florida e a Forlì / Teatro Giovanni Testori. Produzione di teatro di prosa e teatro per i ragazzi, ospitalità, formazione, residenze artistiche e progetti internazionali sono le caratteristiche principali di una articolata attività che mira a cogliere le istanze di rinnovamento presenti nel panorama dello spettacolo dal vivo offrendo un contributo di qualità e di originalità.

TRADIMENTI – info e cast

Teatro Basilica

Da 1 al 11 dicembre 2022 – martedì – sabato 21.00 / domenica 17.45

Di Harold Pinter
Traduzione Alessandra Serra
Regia Michele Sinisi
Scene Federico Biancalani
Con Stefano Braschi, Stefania Medri, Michele Sinisi
Consulenza Artistica Francesco M. Asselta
Aiuto Regia Nicolo’ Valandro
Ph Luca Del Pia
Produzione Elsinor Centro Di Produzione Teatrale, con il contributo di Next – Laboratorio
Delle Idee

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