TIME BETWEEN ASHES AND ROSES @Teatro Argentina -Il ritorno di Lemi Ponifasio al REF

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La 38esima edizione del Romaeuropa Festival prosegue a marce forzate con un atteso debutto nazionale. Il 18 e il 19 ottobre il Teatro Argentina di Roma ha ospitato il ritorno di Lemi Ponifasio, a più di dieci anni di distanza dalla sua ultima partecipazione al REF con Birds with skymirror (2012). Il regista samoano-neozelandese ha proposto alla platea gremita una pièce simbolista, una coreografia musicata su effetti di tribale distorsione, nell’intonazione di un appello di pace.

Il pubblico è seduto nell’oscurità della platea. Si accende un’unica luce al neon e si intravede una maestosa cornice cubica al centro del palco, il recinto sacro della “terra promessa”. La figura di una donna si distingue mentre avanza lentamente, cantando in Māori il proemio di questo epos scenico e poi viene raggiunta da altre muse tribali.

È difficile distinguerle. Il loro canto cambia ritmo, le loro voci non si fermano mai. Il rito ha inizio

TIME BETWEEN ASHES AND ROSES: dal poema alla pièce

Lemi Ponifasio riporta a Roma la sua estetica sospesa tra opera, musica, rituale e teatro. La pièce si configura come un duplice rito, quello tribale di purificazione attraverso il sacrificio del corpo e della voce e quello più moderno di corruzione della civiltà, la guerra. Assecondando i punti cardini della sua poetica, Ponifasio enfatizza il suo orientamento al territorio e al recupero delle culture indigene, attraverso un approfondito studio della lingua, della filosofia e delle narrazioni. Per TIME BETWEEN ASHES AND ROSES, il regista, coreografo e designer si fa demiurgo scenico del poema epico Concerto al-Quds di Adonis (pseudonimo di Ali Ahmad Sai’id Esber ) poeta arabo di origini siriane, critico, saggista e devoto laico.

“Tra le ceneri e le rose” di Gerusalemme

TIME BETWEEN ASHES AND ROSES: una scena

Concerto alQuds è un poema esteso e innovativo su Gerusalemme (Al-Quds è infatti il nome arabo della città). Si tratta di un inno a una città tormentata e in conflitto con le esigenze di ebrei, cristiani e musulmani. La città di Adonis, in quanto “terra promessa”, dovrebbe suggerire l’amore universale dell’umanità. Tuttavia, in quanto terra di (attuale) tragedia, di storia e di credenze contrastanti è anche luogo di amarezza, conflitto, odio, rivalità e sangue. Avvolgendo voci multiple, riferimenti storici e punti di vista politici all’interno del suo lirismo estatico, il poeta ha creato un’opera provocatoria di unica bellezza e saggezza profonda. 

Lemi Ponifasio porta al Teatro Argentina un epos scenico 

A partire dal rispetto del poema, il regista ha scelto di trasporne la bellezza (chiaramente a discapito della fruibilità e della comprensione del testo) con un’interpretazione vocale di moteatea, o lamento, nell’antica tradizione Māori della poesia cantata. Muovendosi silenziosamente come fantasmi e ombre di sogno, i performer attraversano lentamente il campo minato della scena tra il suono costante di elicotteri di guerra, bombe che esplodono in lontananza e i ritmi intonati dal taonga pūoro, uno strumento tradizionale Māori. Un dispositivo coreografico della ripetizione, scandito da decisi cambi scena, rende la pièce una sequenza ordinata di quadri di bellezza e terrore

L’assetto coreografico e registico è minimalista nella sua indigena ritualità, crudo e ripetitivo, come a suggerire che pace e aggressione, dolore e odio si ripetono in questo angolo di terra, come nel resto del mondo e che tra le ceneri e le rose, sospesi tra la vita e la morte, mortali e dei convivono solo nel recinto sacro del rito. 

Chi è Lemi Ponifasio?

Lemi Ponifasio

Lemi Ponifasio è regista teatrale e coreografo. La sua estetica si salda alle comunità e alle diverse culture maori e oceaniche, di cui l’artista esplora le forme complesse di trasmissione del sapere. Nel 1995 Ponifasio ha fondato MAU (termine della lingua samoana), collettivo concentrato sul rapporto tra arte e filosofia, avanguardia e cultura. 

L’artista lavora con artisti di differente estrazione sociale che si esibiscono in fabbriche, villaggi remoti, teatri d’opera, scuole, gallerie e stadi. Ha dato vita a numerose opere liriche, di teatro, di danza, a mostre e forum ospitati in più di 50 paesi. 

TIME BETWEEN ASHES AND ROSES: cast e crediti spettacolo

Ideazione, regia, suono: Lemi Ponifasio
Luci: Helen Todd
Artista visivo e operatore video: Alex Waghorn
Fonico: Thomas Lambert
Direttore tecnico: Alasdair Watson
Direttore di palco: Fernanda Pardo
Performers: Gabriel Castillo, Rosie Belvie, Rangipo Puti Wallace – Ihakara, Helmi Prasetyo, Ria Paki, Kahumako Rameka, Kawiti Waetford, Kopua Ani Topapa Aniwaniwa
Ispirato aConcerto Al Quds – Adonis (Ali Ahmad Sa’id Esber)

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