Abbiamo visto per voi lo spettacolo See Primark and die!, con Martina Gatto e la regia di Dafne Rubini, in scena al Teatro Belli di Roma dal 25 al 27 novembre 2022. Il testo di Claire Dowie, nella sua versione italiana tradotta e adattata da Elena Maria Aglieri e Carlo Emilio Lerici, debutta in prima assoluta nell’ambito della ventunesima edizione della rassegna teatrale Trend. Nuove frontiere della scena britannica, in programma nella capitale dal 20 ottobre al 18 dicembre 2022.
See Primark and die! Un testo audace contro il sistema capitalistico

“Vedi Napoli e poi muori!”, oppure, parafrasando il motto nostrano, See Primark and die! Questo il titolo dello spettacolo in scena al Teatro Belli di Roma, una produzione Esosementi e Teatro Belli di Antonio Salines, con la direzione creativa di Ivan Specchio.
La messinscena italiana del testo originale di Claire Dowie, incentrata sulle tentazioni insite nel sistema capitalistico e sulle alienazioni che da esso derivano, esordisce curiosamente proprio nel giorno del Black Friday. Uno scherzo del destino per un testo forte e irriverente dotato di tutti i requisiti per colpire nel segno la platea del Belli, che la sera della prima regala alla compagnia un generoso sold out.
SEE PRIMARK AND DIE ed il Progetto TOMBY.IT
Abbinata all’evento vi è anche la presentazione del progetto TOMBY.IT, un kit ecologico ed ecocompatibile per costruire la propria bara di cartone personalizzata nato dallo stesso Ivan Specchio. L’idea di TOMBY.IT, nel suo essere folle e geniale allo stesso tempo, viene introdotta da Martina Gatto durante lo spettacolo, per essere poi sperimentata in prima persona dal pubblico tra il serio e il faceto, prima di lasciare il teatro.
See Primark and die! Il lato oscuro del consumismo
La nostra protagonista è una persona come tante altre che, in una mattina come tante altre, destinata allo shopping da Primark, si sveglia con una sensazione strana, un malessere inaspettato e non ben identificato che la destabilizza. Pur trovando la forza di alzarsi e di uscire, una volta giunta nel grande magazzino in cerca di una banale t-shirt rossa ha un attacco di panico e sviene.
Il pensiero di morire da Primark, che inizialmente la sconvolge, è in realtà lo spunto per riflettere sul sistema consumistico nel quale il capitalismo ci ha catapultato. La mente corre verso il ricordo di una zia venuta da poco a mancare nella serenità della sua casa di campagna, circondata solo dai prodotti del suo orto, e scatena nella giovane una domanda: quando abbiamo iniziato ad obbedire al potere? La risposta al quesito arriverà alla fine di una lunga e complessa riflessione, che condurrà la giovane verso una nuova fase esistenziale, più matura e consapevole di come funziona il sistema e dei meccanismi necessari per aggirarlo e non esserne ulteriormente schiavo.
See Primark and die! La travolgente Martina Gatto riscuote consensi e applausi a scena aperta

Lo spettacolo deve la sua efficacia ad un lavoro di squadra evidente sin dai primissimi minuti. Martina Gatto è inarrestabile e sembra essere perfettamente a suo agio in un ruolo che richiede forza e personalità. Dotata di verve e di una buona dose di ironia, la sua recitazione è vivace e travolgente senza per questo essere eccessiva o sopra le righe, cosa che le consente di andare meritatamente a segno e di scatenare nel pubblico un’ampia e calorosa dose di consensi e di applausi a scena aperta.
SEE PRIMARK AND DIE: la regia di Dafne Rubini
A tale successo concorre la sinergia instaurata tra tutte le forze in gioco, a partire dalla regia di Dafne Rubini supportata da Federica Balducci, che non toglie spontaneità né alla Gatto né al meccanismo comunicativo della stand up comedy. Notevole, inoltre, il connubio perfetto tra le musiche di scena e il disegno luci di Alessio Pascale, capaci di enfatizzare il movimento scenico della Gatto, sempre attento e consapevole, e di ridisegnare la scenografia che di per sé consta solamente di una sedia e di pochi altri oggetti utilizzati all’occorrenza. Tutto ciò concorre ad amplificare la forza comunicativa del monologo, che grazie all’interazione con il pubblico emerge in tutta la sua forza e il suo sarcasmo e ne enfatizza, al contempo, il lato più introspettivo ed autentico.
See Primark and die! Siamo quello che compriamo?

SEE PRIMARK AND DIE! è un testo che ha di per sé un grande pregio, ovvero quello di criticare un sistema e un meccanismo a noi molto noti, quale quelli del capitalismo occidentale, senza per questo usare una retorica spicciola e prevedibile, a dispetto di una conclusione quasi ovvia e scontata che risiede nella scelta di “non scegliere”. Di fronte alle seduzioni della cosiddetta “j“, che per estensione possiamo attribuire a qualunque settore commerciale, l’unico sollievo che possiamo provare è quello dato dalla reale e profonda consapevolezza del concetto di costo e valore e della loro reciproca differenza, al fine di preservare la nostra vera identità, messa a dura prova da chi vuole farci credere che comperare qualunque cosa sia alla base della costruzione della nostra personalità e sia fondamentale per essere visibili agli altri.
CLAIRE DOWIE ed i “negoziofobici”
Esiste però anche un mondo sconosciuto alle grandi masse, quello che la Dowie identifica nei negoziofobici: persone ignorate dalla maggioranza, che per il sistema capitalistico non esistono ma del quale sono l’ago della bilancia in quanto, rifiutandosi di aderire a qualunque moda dettata dal consumismo, ne determinano il crollo. Ed è qui la vera grande forza del monologo, quella che emerge quando arriviamo gradualmente a capire che il potere più grande è nelle mani di chi ha asceticamente deciso di non obbedire a nessuna regola imposta dall’alto se non quella legata alle proprie esigenze vitali.
Come tutte le cose, però, anche questa scelta ha un prezzo. Se è vero, infatti, che andare in controtendenza rispetto alla massa non può che condurre all’isolamento e ad una possibile futura esclusione dagli ingranaggi di questo meccanismo perverso, è tuttavia altrettanto vero che raggiungere questo equilibrio è difficile ma non impossibile, anche se richiede una forza d’animo non indifferente. Essere consumatori consapevoli si può e lo dobbiamo a noi stessi: ci arriveremo, forse, un giorno, quando capiremo che ci serve tutto, ma non abbiamo bisogno di nulla.
Visto il 25 novembre 2022
See Primark and Die! – cast e dati spettacolo
di Claire Dowie
traduzione e adattamento di Elena Maria Aglieri e Carlo Emilio Lerici
Produzione: Esosementi e Teatro Belli di Antonio Salines
con Martina Gatto
regia Dafne Rubini
direzione creativa Ivan Specchio
organizzazione Pamela Parafioriti
aiuto regia Federica Balducci
disegno Luci Alessio Pascale
in accordo con Arcadia Ltd per gentile concessione di Claire Dowie
dal 25 al 27 novembre ore 21
Teatro Belli -Roma
per TREND – Nuove Frontiere della Scena Britannica