In scena fino al 27 novembre, PORCO MONDO è lo spettacolo cult della compagnia Biancofango. La pièce ha un titolo singolare, “Porco Mondo”, una imprecazione grottesca e borghese che si inserisce nella programmazione del Teatro Basilica di Roma e che è ancora in grado di fare sold-out, pure a dieci anni di distanza dal suo debutto.
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PORCO MONDO: Aida Talliente e Andrea Trapani, Compagnia Biancofango portano in scena la solitudine di un matrimonio
I numerosi spettatori in attesa al botteghino del Teatro Basilica esperiscono un freddo insolito, pungente, un clima che ritroveranno anche in sala, dove Aida Talliente e Andrea Trapani portano l’inverno del Natale e di un amore finito. Gli attori, già in scena, attendono a loro volta gli spettatori, accaldati. Nell’intimità di questo suggestivo spazio scenico, le antiche mura che affacciano sulla Scala Santa tremano di fronte al sacrilegio di un matrimonio consacrato alla volgarità di una solitudine banale, condivisa sulla scena e con il pubblico.

Francesca Macrì disegna un “PORCO NATALE” al Teatro Basilica
Una coppia si ritrova costretta dalla convenzione della festività a trascorrere la notte di Natale insieme, come ogni anno, da un tempo indefinito. Un marito e una moglie qualunque, senza nome, sfogano sulla scena la frustrazione di un matrimonio giunto al capolinea di un tram, costantemente evocato, come metafora di una monotonia coniugale asfissiante e di unica possibilità d’evasione. Per la cena di Natale non manca nulla, tutti gli ingredienti sono stati accuratamente selezionati da una lista di immancabili cliché: un tradimento ai confini dell’amoralità, il dispiacere di ritrovarsi a casa, un pizzico di violenza domestica, la solitudine nel litigio, un panettone e una bottiglia di spumante.
La drammaturgia di Francesca Macrì per Biancofango
La penna di Francesca Macrì traccia con cura i dettagli di una drammaturgia informe e volgare, intima e disturbante. Dialoghi beckettiani si alternano a monologhi dalla lunghezza esasperante, approdando a momenti di letterarietà descrittiva che tenta di strizzare l’occhio a uno stile tondelliano – crudo, volgare e a tratti lirico – ma a cui manca efficacia e coerenza stilistica. L’efficacia della scrittura si rivela nella traduzione di un’emotività esplosiva e nella trasposizione di un flusso di coscienza in cui è facile riconoscersi. Tuttavia, la vera cifra poetica dello spettacolo non risiede nella drammaturgia, la quale rischia in alcuni luoghi di distrarre lo spettatore, bensì nella messa in scena.

PORCO MONDO porta in scena il “biancofango” di uno spettacolo istrionico
“O è bianco o è nero, no?”, recita una straordinaria Aida Talliente, in un allestimento essenziale, giocato sulla polarità di un pavimento casalingo, a mattonelle bianche e nere, sul quale sono disposti alternativamente oggetti di scena a loro volta neri o bianchi.
PORCOMONDO: i contrasti cromatici: luci e abbigliamento di scena
Una polarità già accennata dalla drammaturgia nel contrasto tra il freddo esterno e il calore domestico, ma che trova forza espressiva nello spazio scenico, agevolando i movimenti degli attori.
Il disegno luci, a cura di Luigi Biondi, è a sua volta al servizio di questo caleidoscopio di opposti, scolpendo sproporzioni di corpi e ombre titaniche e alternando l’ambra a un bianco accecante, che solo sul finale non riesce a dare profondità alla scena. Total white invece i costumi di scena, che trova un suggestivo contrappasso nell’infelice squallore dei personaggi.
Le interpretazioni di Aida Talliente e Andrea Trapani
Quello che la drammaturgia e l’allestimento sembrano suggerire è che in questo “porco mondo” non esistono mezze misure, e in questo senso l’interpretazione di Aida Talliente e Andrea Trapani non potrebbe essere più coerente. Movimenti sgraziati, ripetuti meccanicamente in una precisione volutamente grottesca, riflettono una mancanza di sfumature esistenziali, costruendo una coreografia scomposta. Dall’intimità di un silenzio strozzato, in cui la farsa pantomimica suggerisce un ribollente mondo interiore, la consuetudine all’odio coniugale si consuma senza soluzione di continuità fino all’esplosione della violenza più ferina. Il patetismo è puntualmente strozzato, e le rare immagini di una grazia nata dalla sofferenza sono forti della loro brevità. Pur cabarettistica in alcuni luoghi, l’interpretazione, colmando i vuoti della drammaturgia, è coinvolgente, in grado di trasportare il pubblico in un carnevale emotivo che dal ribrezzo, all’amarezza, a un divertito straniamento si commuove allo spegnersi delle luci.
PORCO MONDO: un brainstorming dell’odio con qualche fragilità
La bravura degli interpreti è tale da rappresentare la condizione d’esistenza e di senso dello stesso spettacolo, il quale manca di una struttura portante, delineandosi, piuttosto, come un disordinato brainstorming dell’odio. Le scene sono scandite dall’utilizzo degli oggetti di scena non da un progetto scenico funzionale, ma l’egregio lavoro svolto dalla Macrì sulla resa attoriale distrae il pubblico dalla debolezza dell’impalcatura, che meriterebbe una maggiore profondità.

PORCO MONDO e la solitudine dell’anima
“SONO TUTTI BRAVI A PARLARE D’AMORE” MA… …quel che nessuno ti dice è che ci si può sentire soli in due. La solitudine è il tema portante dello spettacolo, al quale collabora funzionalmente ogni elemento della messa in scena. Ciascuno trascina la sua sedia e i suoi oggetti, continuando a parlare tra sé, vis à vis col pubblico. Ma il rapporto con gli spettatori non prende mai le forme del cantuccio, né di una banale metateatralità, bensì di una casalinga percezione di pubblico.
La pièce ricrea fedelmente la cena casalinga di una coppia in lotta, anche nei tentativi di tenerezza portati avanti dalla moglie, pirandelliana donna imbellettata alla Marilyn. La coppia agisce come se il pubblico non ci fosse fisicamente, lanciando noncurante top, pezzi di panettone e schizzi di spumante, ma nelle intenzioni. Il legame si imposta nei termini della solitudine, per cui i personaggi parlano raramente tra loro senza comunicare mai veramente, ma nel parlare da soli, perseguendo ognuno il proprio discorso, il dialogo si configura con il pubblico immaginario di quando si parla da soli dentro casa. Il pubblico, però, è in sala e assiste a uno di quei cenoni natalizi all’italiana andati male, in cui, nel chiuso delle pareti di casa, siamo liberi nella volgarità della violenza.
PORCO MONDO – cast e info spettacolo
TeatroBasilica
Dal 22 al 27 novembre 2022 – martedì – sabato 21.00 / domenica 17.45
Bianco Fango presenta
PorcoMondo
drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani
regia Francesca Macrì
con Aida Talliente e Andrea Trapani
disegno luci Luigi Biondi