NON ANDARTENE DOCILE @Altrove Teatro Studio – un’immatura esperienza di dolore  

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Dal 3 al 12 marzo ha debuttato in prima assoluta il nuovo spettacolo scritto e diretto da Andrea Giovalè, NON ANDARTENE DOCILE che vede in scena Michele Eburnea, Sara Mafodda e Mersila Sokoli, promettenti neodiplomati dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Lo spettacolo si è inserito nella interessante stagione dell’Altrove Teatro Studio di Roma.

non andartene docile mette in scena la sofferenza di dirsi “addio”

Cosa accade quando perdiamo qualcuno? È chiaro, soffriamo. Ma cosa rimane di una relazione quando giunge al capolinea? E, soprattutto, esiste un capolinea? Dirsi “addio” è sufficiente a istituire un netto confine tra un prima e un dopo? E se il passato torna a bussare alla nostra porta? Andrea Giovalè firma un testo che promette di vivisezionare il trauma di una perdita, attraverso lo sguardo frammentario e impreparato di tre giovanissimi (ex)coinquilini.

NON ANDARTENE DOCILE sperimenta tutti i linguaggi del dolore

NON ANDARTENE DOCILE -Foto Fb di Andrea Giovalè

Ale, Bene e Fede sono tre coinquilini, o meglio, lo erano, prima che la vita, con le sue promesse illusorie e la sua imprevedibilità non rompesse questo equilibrio domestico. Alle prese con la fine delle loro relazioni, Bene e Fede si ritrovano nella loro vecchia casa, alle prese con un misterioso pacchetto, che dal passato torna a tormentarle con nuove promesse e illusioni. Un quarto personaggio, tuttavia, è il vero protagonista della pièce, l’ospite indesiderato che serpeggia tra gli scatoloni di una casa distrutta, il dolore.

Andrea Giovalè scrive una grammatica del dolore

Andrea Giovalè propone al pubblico una sofferta sequenza di interrogativi, mostrando non solo di padroneggiare con disinvoltura una precisa grammatica del dolore, ma anche di declinarla in tutti i registri esperibili nella vita di tutti i giorni. A partire dal dramma, il testo mette in scena la difficile convivenza con la perdita di chi si ama, attraverso toni grotteschi, onirici e persino commoventi, senza comunque rasentare un facile patetismo. E allora l’ironia si manifesta per quello che è, un potente mezzo di difesa in grado di schermare la sofferenza, mentre l’espressione più intima del lutto è affidata a un raccoglimento onirico. Diretto, colloquiale, il testo disarma lo spettatore cogliendolo di sorpresa con la sua semplicità.

L’Altrove Teatro Studio è un salotto di ricordi pericolosi

Le sofferte vicissitudini dei protagonisti non avrebbero potuto trovare spazio migliore dell’Altrove Teatro Studio di Roma. L’intimità della sala, le dimensioni e le fattezze del palco, trasformano il teatro in un salotto casalingo, disseminato di scatoloni e di quelle cianfrusaglie vintage da cui sembra impossibile separarsi. Lì c’è una lampada, lì un giradischi, e sotto un campo minato di ricordi messi a tacere nelle loro nuove case di cartone. Tutto sembra pronto per il trasloco, ma il passato torna a vibrare, nei cellulari e nei cuori degli interpreti. La staticità del disegno luci, limitata a un piazzato color ambra, disegna la familiarità dell’ambiente domestico, mentre pochi puntamenti individuali delimitano le parentesi introspettive di Federica, l’ultima inquilina del passato.

NON ANDARTENE DOCILE, una scena- Foto Fb Altrove Teatro Studio

NON ANDARTENE DOCILE: l’anagrafica dell’esperienza

Le giuste avvertenze accolgono lo spettatore in sala: “Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti (se lo cogliete) è puramente doloroso”. L’esperienza del dolore è vissuta da tre giovani personaggi. Quanto giovani? Abbastanza da avere ancora un’intera vita davanti a sé, ma i riferimenti cronologici del testo alludono a una generazione già navigata nelle esperienze più dolorose della vita, dalle prime relazioni durature, il post lauream universitario e i primi lutti. Le giovani promesse in scena, Michele Eburnea, Sara Mafodda e Mersila Sokoli, rischiano di peccare dell’esperienza, sul palco e anagrafica, necessaria all’interpretazione di un testo tanto denso e forte della sua franca onestà. Ma, se da un lato la complessità drammaturgica rischia di travolgerli, la genuinità della regia, a cura dello stesso Giovalè, corre in loro soccorso. Il pubblico dimentica presto le fragilità interpretative, cogliendo tutti i dolorosi riferimenti non casualmente disseminati nelle scatole dei propri ricordi.

Visto il 3 marzo 2023

NON ANDARTENE DOCILE: info e cast spettacolo

Di Andrea Giovalè

Con Michele Eburnea/ Lorenzo Fochesato, Sara Mafodda, Mersila Sokoli

Regia Michele Eburnea, Sara Mafodda, Mersila Sokoli, Andrea Giovalè

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