Le 10:00 di mattina del 22 febbraio 2222, il sole sorge su una terra devastata dalle esplosioni nucleari, la vita scarseggia e quella, poca, sopravvissuta si difende nascondendosi sottoterra, uomini come vermi distrutti dalle loro stesse mani. Lux, per la regia di Rita Aprile che ha revisionato una pièce di Marco Bandiera, è andato in scena al Teatro Trastevere, unica data della Compagnia Teatrale “Teatro Roget”.
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Di cosa parlo lo spettacolo LUX?
Flick e Tempesta, a dieci anni dall’ultima esplosione, hanno fondato una città sotterranea, Lux, e autoproclamatisi guardiani del luogo cercano di contingentare gli ingressi, scartando e ammonendo i possibili candidati attraverso criteri sempre più assurdi. La terra offre pochi frutti contaminati agli uomini e alle donne rimaste, l’aria è irrespirabile e piena di radiazioni, tutti vogliono accedere a Lux, ultima idea di Terra Promessa, paradiso costruito sottoterra.
LUX: una scenografia “green”

I giovanissimi Fabio Pallini e Riccardo Ferrauti, interpretano i due guardiani, regalando al pubblico sin da subito una forte dinamicità sul palco, con battute pungenti all’inglese che sottolineano il gioco sadico e poco democratico del rastrellamento dei candidati alla salvezza. Si muovono tanto, sul piccolo palco del teatro Trastevere, occupato da una scenografia composta da tre pedane, addobbata da mille oggetti e da un tavolo massiccio, tutti oggetti di recupero a evidenziare l’impronta volutamente green dello spettacolo.
Lux: l’interpretazione e LE DINAMICHE DELLA PIéCE
Nonostante la recitazione fresca, gli attori reagiscono bene alle dinamiche del palco. Memorabile la battuta a seguito del distacco di una gelatina dalla luce di scena che ha divertito ancora di più una platea già di per sé accesa e partecipe. Uno spettacolo vorticoso, dove anche le musiche, curate dal giovane Edoardo Pallini, e le luci accompagnano freneticamente i movimenti degli attori in scena.
Comunicano con il mondo esterno attraverso un microfono, facendo intendere che fuori ci siano lunghissime file di persone in attesa; il linguaggio è squillante, pubblicizzano voracemente un mondo nuovo e le indicazioni per accedervi sono precise e fanno riferimento a una sorta di statuto, scritto da loro, che dovrebbe regolare la dinamica di questo mondo nuovo.
LUX: un esperimento democratico

Come spesso accade quando la storia punisce gli uomini con la guerra, il senso di rivalsa acceca nuovamente l’idea di comunione e pace fra i popoli, e l’esperimento democratico si ghiaccia all’ombra di una rabbia più percettibile e calda. Così i due guardiani credono di avvicinarsi a Dio, detentori di uno spiraglio di salvezza, e gestiscono in maniera quasi dittatoriale questa possibilità.
Questo aspetto è suggerito dal nome stesso dello spettacolo che rimanda comodamente a Dux, senza aggiungere altro. Con cinica ironia esaminano Sebastian, nome in codice del giovane candidato, interpretato da Marco Bandiera; cancellano il suo vero nome assegnandone uno in codice, eliminano i suoi effetti personali, lo spogliano letteralmente dei vestiti come nel peggiore degli interrogatori nazisti alle porte di un campo di lavoro.
LUX: ma noi LA Pace la vogliamo davvero?
Uno spettacolo malauguratamente contemporaneo, che mai come ora suona disperatamente profetico e speriamo che non lo sia. Un embrione interessante che può prendere corpo e respiro ma che regala un’ora di emozioni contrastanti, un ventaglio colorato di sensazioni che vale la pena sviluppare e che possono farci riflettere su quanto sia pericolosa la rabbia fra gli uomini e che ci lascia con un grande punto interrogativo: Ma noi, la pace e la libertà, la vogliamo davvero?
Visto il 27 febbraio 2022
La Compagnia Teatrale “Teatro Roget” presenta lo spettacolo “Lux” – Evento in collaborazione Ass. Culturale Teatro Trastevere
Data unica 27 Febbraio 2022 ore 21.00
Da un’idea di Marco Bandiera
Con: Marco Bandiera, Riccardo Ferrauti, Fabio Pallini