L’ASINO D’ORO @ Teatro Arcobaleno: uno spettacolo buffonesco

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Roma

In scena al Teatro Arcobaleno “L’ASINO D’ORO” di Apuleio, con la regia di Francesco Polizzi. In scena, oltre al regista, attori giovanissimi: Martin Loberto, Andrea Lami, Roberta Anna, Alessandra de Rosario, Vincenzo Iantorno. Una messa in scena in continuo movimento, ricca di sfumature e stili, che racconta di uomo, e di un asino, di un vizio, ma soprattutto di una rinascita.

L’asino d’oro: la messa in scena al teatro arcobaleno

L’ASINO D’ORO in scena dal 26 al 29 Ottobre 2023, al Teatro Arcobaleno, per la regia di Francesco Polizzi, sembra essere una rappresentazione dell’opera di Apuleio abbastanza fedele, presentata in chiave buffonesca.
Francesco Polizzi, con la sua regia, sembra voler dichiarare apertamente al pubblico la finzione scenica, abbattendo, inoltre, la quarta parete. Lo spettacolo inizia in platea, con Lucio (rappresentato da Francesco Polizzi) che introduce lo spettatore alla storia, e finisce tra le poltrone del pubblico pagante, che viene coinvolto totalmente dagli attori, che si mescolano con gli spettatori, interagendo con loro.

L’ASINO D’ORO: Polizzi punta al coinvolgimento del pubblico

Un intreccio di stili e linguaggi, a cui l’opera si presta bene. Un continuo movimento e cambiamento, dal canto al racconto, dal classico al grottesco, dal comico al tragico. Scelta del tutto logica quella di Francesco Polizzi che, come ci pare di intendere, sembra aver estrapolato dall’opera originale, oltre alla storia principale ovviamente, solo le digressioni che si intrecciano direttamente con quella del protagonista Lucio.

Il tutto incorniciato da una scenografia semplice ed essenziale. Dei cubi posizionati uno di fianco all’altro con diverse altezze; questi permettevano agli attori di creare immagini dinamiche, ma non solo. Potevano fungere da rupe, da castello, porta, ecc…inoltre, questo agglomerato di cubi, permetteva di nascondere oggetti di scena o costumi per gli attori in continuo cambiamento di personaggio. Inoltre, alle spalle degli attori, come un vero e proprio sfondo, vi era uno pannello, che cambiava colore di tanto in tanto, creando e cambiando atmosfera. Molti, invece, erano gli accessori, elementi scenografici e i costumi, attraverso i quali cambiavano le ambientazioni e i personaggi.

le musiche, originali, a cura di Francesco Accascina, accompagnavano, e alleggerivano la messa in scena. Le canzoni, infatti, in alcuni momenti, prendevano il posto della semplice parola, creando partiture vocali, cori di risposta o più semplicemente facevamo da sottofondo ad alcuni soliloqui.

l’interpretazione

In scena attiri giovanissimi: Martin Loberto, Andrea Lami, Roberta Anna, Alessandra de Rosario, Vincenzo Iantorno, oltre al regista e attore Francesco Polizzi nel ruolo del protagonista Lucio.

Ogni attore interpretava più personaggi, caratterizzandoli per lo più visivamente con accessori, ma anche con l’utilizzo del dialetto e, più raramente, con l’interpretazione.

Un’impresa sicuramente molto ardua, soprattutto per attori giovanissimi come gli artisti in scena. Infatti, in alcuni momenti, traspariva la loro inesperienza, soprattutto a livello fisico e di intonazione. Nonostante ciò, si sono dimostrati, per tutta la messa in scena attori generosi, pieni di energia e coraggio, stappandoci anche qualche risata.

L’asino d’oro: cast e dati artistici

Al Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico)
Via F. Redi, 1/a – 00161 Roma
Dal 26 al 29 OTTOBRE 2023
giovedì, venerdì e sabato ore 21.00 – domenica ore 17.30

di Lucio Apuleio
adattamento e Regia Francesco Polizzi
con Francesco Polizzi, Andrea Lami, Roberta Anna, Vincenzo Iantorno, Martin Loberto, Alessandra de Rosario
Musiche Francesco Accascina – Scene e costumi Èranos Teatro

Il teatro arcobaleno: uno spazio senza tempo

Il Teatro Arcobaleno apre al pubblico la sua nuova stagione teatrale. A cura del direttore artistico Vincenzo Zingaro, dal 19 Ottobre fino al 12 maggio 2024, il teatro Arcobaleno ci offre tantissimi spettacoli. La maggior parte, per la linea stilistica del teatro, sono tratti da opere classiche. Lo stesso direttore artistico ha fatto in modo, dal 2001, di rendere questo teatro “La casa del classico”, una casa che ospita compagnie e artisti che raccontino una storia già scritta, già sentita, che faccia parte della nostra cultura, della nostra storia e quindi del nostro presente.

Non a caso, infatti, il teatro Arcobaleno, è uno spazio “storico”, per così dire, e che dalla storia attinge per regalare piacevoli serate allo spettatore.

Il Teatro Arcobaleno, situato tra Piazza Bologna e Policlinico, più precisamente alle spalle di Villa Torlonia, venne costruito negli anni ‘30. Ed è proprio in questo teatro che Gigi Proietti dirigeva il suo laboratorio di arti sceniche. 

Insomma, un luogo storico in cui si racconta la storia, un teatro elegante, ben curato, capace di inglobare lo spettatore in uno spazio senza tempo.

la storia di apuleio: chi è lucio APULEI MADAURENSE?

Lucio Apulei Madaurense fu uno dei più importanti autori romani del II secolo d.C.

Nacque intorno al 125 a Madaura, nell’attuale Algeria, in una famiglia agiata. Proprio per le sue favorevoli condizione economiche poté permettersi un’istruzione privilegiata. Studiò, infatti, a Cartagine, grammatica e retorica e, ad Atene, filosofia platonica. Apuleio fu un grande amante dei viaggi, attraverso i quali apprendeva e colmava quella sua grande sete di curiosità su ogni cosa, scienza, filosofia o “magia”.

Apuleio, scrittore versatile, poliedrico e prolifico, fu insomma, un personaggio davvero misterioso e straordinario, occupatosi di poesie, romanzi, orazioni, saggistica filosofica, compositore di opere che giungono, alcune in forma integrale, fino ai giorni nostri.

Fu curioso verso qualsiasi cosa, come il protagonista della sua opera “Metamorfosi”, Lucio, suo alter ego, che, come Apuleio, è in continua ricerca di risposte.

S’interessò, infine, con grande fervore ai riti misterici, alla magia, per cui fu anche processato.

Pro se de magia: il processo ad apuleio

A rendere celebre Apuleio fu un’orazione scritta  dall’autore stesso per difendersi durante un processo di accusa a suo carico. Ci preme raccontare questa vicenda in quanto, secondo il nostro parere, ha delle similitudini con la storia de “L’asino d’oro”, considerato, in fin dei conti, quasi una autobiografia del famoso scrittore romano.

I fatti furono i seguenti:

Durante uno dei suoi viaggi, Apuleio ottenne ospitalità presso la dimora di Ponziano, un suo vecchio compagno di studi, la cui madre, Pudentilla, vedova e molto più anziana di Apuleio, si invaghì di quest’ultimo. L’oratore, un po’ restio, infine, decise di convolare a nozze con la madre dell’amico Ponziano, ma quando quest’ultimo morì, alcuni parenti di Pudentilla, per timore di perdere parte della loro eredità, accusarono Apuleio di aver plagiato la vedova signora, con incantesimi e magie, avviando, così, un vero e proprio processo.

Apuleio si difese grazie alla sua orazione difensiva “Apologia” o “ Pro se de magia” , nella quale spiegava di non essersi mai servito della magia, ma di averla studiata, mettendo a paragone la magia con la filosofia.  In questo modo Apuleio venne assolto da tutte le accuse.

metamorfosi – L’Asino d’oro: il tema, tra curiositas e hybris

Metamorfosi” (da non confondere, ovviamente, con quelle di Ovidio) è il titolo della famosa opera di Apuleio, meglio conosciuta come “L’asino d’oro”, ma a chiamarla così fu, però, Sant’Agostino.

Si tratta di un romanzo, scritto in prima persona interamente in prosa, suddiviso in undici libri. Apuleio, abile scrittore, intreccia un linguaggio antico e classico, ad uno più popolare e ricco di “stranezze” linguistiche. Anche la storia è intrecciata e ricca di digressioni, racconti che non contribuiscono allo svolgimento della trama, ma che, invece, arricchiscono la tematica. Un esempio è la storia di Amore e Psiche che viene raccontata da un’anziana signora ad una fanciulla, e che il protagonista de “L’asino d’oro” è costretto ad ascoltare.
La vicenda principale dell’opera racconta di Lucio, alter ego di Apuleio, che a causa della sua curiosità e del suo irrefrenabile desiderio di conoscenza si trasforma in asino.

cos’è la curiositas di Apuleio?

Ad emergere prepotentemente è la tematica della curiositas, che è presente in tutto il romanzo. Lucio, ma anche Psiche, protagonista di una delle digressioni del romanzo, e non solo lei, sono bramosi di sapere, avvezzi alla curiosità, in nome della quale si ribellano alla volontà divina, andando incontro, però, ad una punizione, o come nel caso di Lucio, ad un vero e proprio percorso di purificazione.

Lucio, infatti, dopo essersi trasformato in asino sarà costretto ad assistere passivamente alle umane barbarie, divenendo testimone dei vizi umani.
Un vero e proprio percorso interiore che porterà il protagonista a fare esperienza del male, per studiarlo, per prenderne consapevolezza e, infine comprenderlo. Solo attraverso la hybris, Lucio, giungendo al divino, potrà ritornare nella sua forma umana e completare il suo percorso.

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF