LA REINE DE MARBRE @Teatrosophia: naufragi ed emigrazioni in un’attualizzazione poetica e commovente

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Sabato 11 Marzo è andata in scena La Reine de Marbre al Teatrosophia di Roma. Scritto da Francesco Baj e diretto da Flavio Marigliani, che nei panni di ‘El Capitàn Arlecchino’, ha condiviso sapientemente la scena con Madonna Angelica e Petite Lucrecia.

Un inaspettato divertissement multilingual che parte da un naufragio per raccontare temi sociali e politici scomodi, un bagno di realtà con l’abito della commedia dell’arte. Vediamo perchè e in fondo il link all’intervista realizzata a Flavio Marigliani che ha curato la messa in scena dello spettacolo.

LA REINE DE MARBRE: TEATRO MULTILINGUE OSPITE NEL CUORE DI ROMA

Nella splendida e raccolta cornice del Teatrosophia di Roma abbiamo visto la scena tingersi di mille colori, a partire da quelli del costume di Arlecchino. Un inaspettato divertissement multilingual prodotto dal Teatro Multilingue, incredibilmente attuale, che ha tenuto per un’ora e un quarto il pubblico in apnea, e non per la paura di annegare nel Mar Mediterraneo, ma per l’attenzione costante che lo spettacolo ha richiesto. La commedia è riuscita con la sua densità, ritmo e sarcasmo a trascinare il pubblico dentro la scena, abbattendo totalmente la quarta parete. Le lacrime di commozione degli attori sul finale si sono confuse con quelle del pubblico, c’è stata un’immersione e trasporto totali tra il personaggio e lo spettatore.

I protagonisti de “La Reine de Marbre”

LA REINE DE MARBRE: LA TRAMA

Si tratta di un divertissement che parte dalla Commedia dell’Arte per esplorare alcuni temi “scottanti” del nostro tempo: dalle migrazioni alla tutela dell’ambiente. Si parte dalla storia di un naufragio di una strana Compagnia capeggiata da Capitan Arlecchino e due dame di compagnia di una regina decapitata nel XVIII secolo, Madonna Angelica e Petite Lucrecia. Si scontreranno con altre barche di migranti, cercheranno di sopravvivere in un mondo a loro sconosciuto, facendosi passare per democratici del XXI secolo.

TEATRO MULTILINGUE: LA LINGUA CHE UNISCE

Incredibile la danza di lingue che abbiamo visto sul palco del Teatrosophia, gli accenti perfetti e la cura del testo hanno camuffato perfettamente la vera provenienza degli attori. Lo switch, da una lingua all’altra, sempre fluido e piacevole all’orecchio, o giusto per il senso specifico dei concetti espressi dai protagonisti. La musica barocca intervallata dal suono piacevole prodotto dalle diverse lingue, sono state la colonna sonora della commedia. Il continuo cambio ha tenuto il pubblico attento, intendo nel cogliere ogni singola parola e immerso in un mare di parole e suoni in continuo movimento rapido, mai brusco. Esperimento riuscitissimo e trovata geniale per un testo dinamico e mai scontato.

LA REINE DE MARBRE: UNA COMMEDIA SOGNANTE E REALISTICA

“C’era una volta” è la frase iniziale della commedia, lascia intendere che qualcosa di antico e già vissuto sta per essere raccontato, invece si spinge molto oltre, fino ai giorni nostri. L’inquinamento, la globalizzazione, la digitalizzazione. Mostri sacri della nostra epoca raccontati dai protagonisti come se fossero nuovi giocattoli di cui non si comprende da subito il meccanismo, né le regole del gioco. La sapienza e schiettezza di Capitàin Arlecchino istruisce le sue compagne di viaggio, le invita ad aprire gli occhi, a non fidarsi, le catapulta nel senso reale delle cose. Il personaggio rappresenta, in qualche modo, un ponte tra sogno e realtà. L’universalità e la condivisione dei temi attuali si fonde alla perfezione con la scelta multilinguistica per essere compreso da tutti. È una pièce che ci invita a riflettere sulla coerenza di ciò che accade, è un bagno di realtà con l’abito della commedia dell’arte.

LA REINE DE MARBRE: DENSITA’ E CURA DEI DETTAGLI

La scena abitata solo da una panchina, barchette di carta e pochi altri semplici oggetti di scena, hanno lasciato spazio al talento dei tre attori, perfetti nel loro ruolo. Nessun dettaglio tralasciato, dallo sguardo alla parola, dallo spazio scenico al movimento, dal monologo al dialogo. Tutto è stato eseguito con estrema precisione, pulizia e sicurezza. La padronanza della scena è emersa nelle lacrime di commozione sul finale, dove gli attori si sono concessi una totale immedesimazione e trasporto. Tempi perfetti, ritmo serrato, contenuti chiari. Curatissimo il movimento scenico evocativo del “dondolare” delle barche, attori galleggianti nella staticità di un piccolo palco, hanno condotto, onda dopo onda, il pubblico al centro della trama. Sempre presenti e armoniche le geometrie create dai personaggi. Quadri creati con elementi in opposizione e dicotomici. Degno di nota l’istrionico buffoneggiare del Capitan Arlecchino, che ha tenuto la scena con tanto corpo e una notevole prestanza fisica.

Visto l’11 Marzo 2023

TEATRO SOFIA

Via della Vetrina 7

La Reine de Marbre – INFO E CAST

Scritto da:
Francesco Baj

Messa in scena:
Flavio Marigliani

Con
Mayil Georgi, Marta Iacopini, Flavio Marigliani

Prodotto da: Teatro Multilingue

Musica:
Barocca rivisitata

Foto:
Violetta Canitano

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