BURN SKIN @FortezzaEst : la difficoltà dell’amore di una madre

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Il 10 Novembre abbiamo avuto il piacere di essere spettatori della messa in scena di BURN SKIN, di e con Claudia Salvatore e Carolina Cametti, Fortezza Est , che ha da poco avviato la sua seconda stagione teatrale “Voli Pindarici”, che vedrà in scena ben ventotto spettacoli.

Lo spettacolo è stato scelto per il progetto “Gufetti in Formazione”, realizzato dalla Redazione romana di Gufetto

Fortezza EST: spazio teatrale e di cultura nel cuore di Tor Pignattara

L’amore e la passione di Eleonora Turco e Alessandro Di Somma, co-fondatori del teatro Fortezza Est, traspare da ogni tavola del palcoscenico, facendo credere, perfino a chi di speranze non ha più, che possa esistere un luogo fatto di grandi principi e tanta generosità. E proprio grazie a questo clima, un po’ amichevole e un po’ sacro, che ci siamo aperti allo spettacolo che stava per cominciare, come ripuliti da tutto ciò che fuori esiste.

BURN SKIN: Un rapporto controverso.

BURN SKIN - fortezza est
BUNR SKIN al Fortezza Est – una scena

Lo spettacolo Burn skin di e con Claudia Salvatore e Carolina Cametti mette in scena il rapporto madre-figlia, un legame complicato, fatto di sangue, paure, amore, tanto amore, che purtroppo risulta essere malsano, soffocante, dipendente.

Una madre, che vede nella figlia una sua prolungazione, ponendo su di lei le sue aspettative, i suoi desideri, che ha paura di lasciare, di veder crescere e sopratutto sbagliare e una figlia, incapace di credere di poter essere amata, a cui è stata instillata quella fragile insicurezza, ma determinata ad avere la sua indipendenza, a seguire la sua strada, con una forte timore di fondo perché in fondo “la mamma ha sempre ragione”. Entrambe vittime e carnefici l’una dell’altra, in una costante ricerca di un equilibrio tra loro e con esse stesse.

BURN SKIN: La drammaturgia

Nato dalla collaborazione di Claudia Salvatore e Carolina Cametti, Burn skin, si presenta con una drammaturgia alquanto frastagliata, forse un po’ troppo, raccontandoci non tanto una storia, quanto un rapporto, fatto di attimi, sensazioni, momenti intimi e privati. Non esiste un tempo, né uno spazio, ma immagini che si susseguono non linearmente durante tutta la messa in scena. Si utilizza un linguaggio a volte poetico, fatto di rime per esempio, altre volte naturale e comico, fatto di quei cliché che contraddistinguono il rapporto madre-figlia. Un testo coraggioso e forse liberatorio per le due giovani attrici, che ci è parso avessero molto a cuore la tematica, facendoci pensare che ci fosse del personale in quelle parole.

BURN SKIN: La messa in scena

BUNR SKIN al Fortezza Est – una scena

La messa in scena dello spettacolo Burn skin forse per una partenza drammaturgica complessa, ci è parsa ancora un po’ acerba. Sebbene non fosse presente una scenografia, molti erano gli elementi scenografici da gestire e sviluppare nel loro utilizzo: posaceneri, felpa, tavolino, biberon, gomitolo, ecc…

A nostro parere l’utilizzo di tali elementi scenografici era volto a creare delle immagini specifiche, suggestioni visive capaci di sorprendere o semplicemente rimanere impresse nella memoria dello spettatore, ma che allo stesso tempo non erano una reale necessità. La domanda che ci siamo posti è: senza questi oggetti si sarebbe comunque svolta la piece teatrale?

Le immagini proposte, inoltre, venivano presentate come tanti quadri, piccole scene facenti parte di un macrocosmo, di cui, però, il susseguirsi appariva poco scorrevole, quasi meccanico: i passaggi da una scena all’altra risultavano cambi repentini e bruschi, al pari di una sberla che ogni volta faceva svegliare lo spettatore.

 L’arduo compito di dirigere se stessi e non affidarsi ad un’occhio esterno, infatti, rende difficile la creazione di un’organicità dell’insieme.

BURN SKIN: L’interpretazione di Claudia Salvatore e Carolina Cametti

A dare un grande spessore a tutto lo spettacolo è stata senza dubbio l’interpretazione di Claudia Salvatore e Carolina Cametti, che abbiamo visto emozionantissime durante gli applausi.

Entrambe dotate di una solidissima tecnica, sia vocale che fisica; Sono riuscite, difatti, a costruire partiture vocali precisissime, ricche di ritmo e variazioni e composizioni corporee colme della tematica scelta. La tecnica è sicuramente un elemento fondamentale a cui appigliarsi e che in questo caso specifico ha permesso alle due attrici di non commettere errori. Ed è proprio questo, secondo il nostro parere, il punto di forza e la componete debole, allo stesso tempo, dell’interpretazione di Claudia Salvatore e Carolina Cametti, forse un po’ troppo meccaniche, un po’ troppo, appunto, tecniche, tanto da non lasciarsi andare completamente all’incalzarsi delle scene.

Uno spettacolo che ha un fiorente potenziale, capace di analizzare in modo profondo e intimo un rapporto così complicato come quello di una madre e di una figlia e che ha una struttura salda e decisa. Basta poco, ancora, per far sì che Burn skin, possa sbocciare completamente con tutta la sua incredibile forza e fragilità.

BURN SKIN 10-11-12 novembre

Stagione 2022/2023 VOLI PINDARICI – Fortezza Est

via Francesco Laparelli, 62 Roma – Tor Pignattara

Orario Spettacoli giov-ven-sab ore 20:30

biglietto unico 12.00€

www.fortezzaest.com

info e prenotazioni

mail prenotazionifortezzaest@gmail.com | whatsapp 329.8027943| 349.4356219

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