IL CROGIUOLO @ Teatro Quirino: la coscienza sotto processo

Debutta il 22 Novembre al Teatro Quirino, il grande classico di Arthur Miller “IL CROGIUOLO”, opera del 1953 che indaga i misteriosi processi alle streghe di Salem, portando alla luce rancori e vendette nascoste nella società. Filippo Dini, in veste di regista e interprete, dirige questa fortunata messa in scena che resterà in scena al Teatro Quirino di Roma fino al 27 Novembre.

IL CROGIUOLO DI ARTHUR MILLER, IL TESTO E LA VICENDA STORICA

foto di Luigi De Palma

Adattamento di uno dei capolavori del teatro di Arthur Miller, lo spettacolo di Filippo Dini mantiene la divisione in 4 atti del testo, solo parzialmente accorciato per renderlo più discorsivo; sono state mantenute le didascalie iniziali e finali, affidate a un personaggio in sedia a rotelle che evidenziava la distanza temporale delle vicende.

La storia, risalente al 17° secolo, segue le turbolente vicende della cittadina del Massachussets di Salem, divenuta tristemente nota per i processi alle streghe che trascinarono il paese e la regione in una sorta di annebbiamento della ragione e di fanatismo religioso. L’episodio, peculiare sia dal punto di vista storico che politico, coinvolse un gruppo di adolescenti del luogo che iniziarono ad accusare sintomi bizzarri come sonni profondi e deliri, a professare di essere sotto l’influenza del diavolo per mano di una serva del luogo.

Ciò che causò sgomento e fu oggetto della satira del drammaturgo, furono le conseguenze di quello che si rivelò essere un episodio di vendetta privata da parte di una delle giovani; vennero avviati decine di processi che coinvolsero i membri più in vista della società, e che si conclusero in impiccagioni e in più di 100 arresti. La pantomima della stregoneria offrì un alibi dietro cui si approfittò dell’ideologia dominante per sistemare interessi personali, pareggiare conti, legittimare vendette.

IL CROGIUOLO, I PROCESSI ALLE STREGHE DI SALEM

Foto di Luigi De Palma

Con uno spettacolo che è una critica feroce e senza sconti della società americana, e che esplicitamente vuole essere riferito alla nostra contemporaneità, Miller crea, a partire dai verbali dei processi, i personaggi verosimili di Abigail Williams, la ragazza che con la sua sete di vendetta trascina le sue compagne nella bugia che metterà in crisi tutto il paese, John Proctor, contadino che diventa bersaglio dell’autorità assumendo su di sé infine la responsabilità di capro espiatorio, e una galleria di rispettabili cittadini, in un vortice di ricatti e ostilità che coinvolgerà tutti.

Mentre diverse giovani si fingono vittima di possessioni diaboliche, gli eventi precipiteranno fino a coinvolgere la Chiesa e un giudice giunto, arrivando a un grande processo dove la regia di Filippo Dini richiama esplicitamente il personaggio di Donald Trump, con il giudice Hathorne in completo blu con tanto di ciuffo di capelli svolazzante a ogni sua sfuriata.

LA REGIA DI FILIPPO DINI per IL CROGIUOLO

Lo stile di Filippo Dini si riconosce anche stavolta nelle scelte registiche (Gufetto aveva già seguito il suo allestimento de “Il Borghese Gentiluomo”, di cui potete leggere qui la recensione)

La nitida regia dello spettacolo non stupisce sotto gli aspetti formali, pur rimanendo ricca e coerente nella progressione in atti del racconto; ci sono stati diversi passaggi coinvolgenti, dall’iniziale rito delle streghe intorno al calderone da cui fuoriusciva la densa nube di fumo che invade la platea, alla scalata alla bandiera americana in cui tutta la comunità si precipitava in una corsa gli uni sopra gli altri con foga animalesca. C’è grande alternanza di ritmi, con un primo e terzo atto molto vivaci e un secondo atto più lirico e dalla dimensione privata.

Gli accompagnamenti musicali, coerenti anche se fin troppo vigorosi, erano affidati al canto e all’accompagnamento di una chitarra elettrica, e hanno costituito la chiusa dello spettacolo con il canto di “House of the Rising Sun”. Le parti più godibili rimangono comunque le scene corali in cui emerge il lato comico e satirico degli avvenimenti.

il crogiuolo, le interpretazioni degli attori

Si è corso il rischio di portare l’ironia anche nei passaggi più drammatici del testo, come gli arresti e le sentenze, ma senza perdere l’apprezzamento del pubblico. La recitazione è stata a tratti caricata, sempre in ascolto del pubblico, e rivela una buona coesione tra i membri della compagnia; la storia e il testo offrono molte opportunità per interpretazioni intense, e tra gli altri segnaliamo Caterina Tieghi, che è stata una Mary Warren vulnerabile, e Manuela Mandracchia che spicca per la credibilità della sua Elizabeth Proctor, in un’interpretazione intensa senza orpelli.

E’ stata nel complesso una prima energica, e la scelta di un testo che il pubblico ha evidentemente apprezzato pur essendo uno dei meno rappresentati di Arthur Miller.

“Vedevo uomini consegnare la propria coscienza ad altri uomini e ringraziarli della possibilità che essi gli davano di farlo. Per cui si può ben dire che Il Crogiuolo è nato dallo sgomento e dalla ribellione di fronte al mistero di abdicare la propria coscienza. Un’abdicazione purtroppo sempre in agguato.

Arthur Miller

IL CROGIUOLO di Arthur Miller – cast

traduzione Masolino d’Amico

con (in ordine alfabetico)

FILIPPO DINI

Virginia Campolucci, Gloria Carovana, Pierluigi Corallo, Gennaro Di Biase, Andrea Di
Casa, Didì Garbaccio Bogin, Paolo Giangrasso, Fatou Malsert, Manuela Mandracchia,
Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Valentina Spaletta Tavella, Caterina Tieghi, Aleph Viola

scene Nicolas Bovey
costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari
musiche Aleph Viola

collaborazione coreografica Caterina Basso
aiuto regia Carlo Orlando
regia FILIPPO DINI

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