HAPPY HOUR @ Teatro Basilica: Milano, New York, dobbiamo ballare

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Il 20 e 21 maggio a Teatro Basilica, suggestivo spazio teatrale costruito sulle fondamenta di una basilica interrotta, dietro piazza di San Giovanni in Laterano, è tornato in scena HAPPY HOUR, il più recente lavoro di Cristian Ceresoli. Dopo “La Merda” già da noi visto al Teatro Fabbrichino.

In questo nuovo spettacolo ritroviamo la caratteristica energia esplosiva e irriverente dell’autore e dell’interprete  Silvia Gallerano, affiancata stavolta da Stefano Cenci, importante interprete della scena italiana. Vediamo lo spettacolo più nel dettaglio. 

neototalitarismo della felicitA’: la societA’ distopica di happy hour

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Happy-Hour-Silvia-Gallerano e Stefano Cenci-ph. Marco-Pavanelli

Una martellante musica techno inonda lo spazio scenico, spoglio eccetto che per una pedana quadrata nel cui centro si dimenano senza posa i corpi di Silvia Gallerano e Stefano Cenci, in una danza ostentatamente spensierata e ‘trendy’.

C’è qualcosa di famelico nella loro fisicità, come d’altronde lo saranno i due protagonisti dell’opera: Kerfuffle è un ragazzo che sogna di diventare campione del mondo, Ado è sua sorella che studia danza e aspira anche lei alla fama. Insieme ai loro genitori si dichiarano felici, molto felici. D’altra parte, nell’immaginario paese in cui la storia è ambientata, è obbligatorio essere sempre allegri. Il mondo che vediamo rappresentato è una realtà deformata in un distopico totalitarismo dell’Happy Hour. Chi non è felice, chi non balla, viene deportato dalla polizia. 

HAPPY HOUR è in scena già da sei anni, con grande riscontro di pubblico e critica (è vincitore di sei premi tra cui l’Edimburgh Fringe First), e la regia è curata da Simon Boberg, attore e regista danese già di fama internazionale.

happy hour: un ritratto surreale della societA’ odierna

Happy-Hour-Silvia-Gallerano e Stefano Cenci-ph. Marco-Pavanelli

I due bambini sono i narratori di questa strana storia, che spesso nel pubblico suscita risate e partecipazione, ma ha anche un retrogusto molto amaro e graffiante. Dietro i presunti valori di ottimismo e autocelebrazione si nascondono la bestialità, la paura, l’ambizione, l’aggressività; e tutto si mescola, tra prevaricazione, menefreghismo verso i propri simili, come un cocktail da Happy Hour, appunto.

E’ facile dunque ridere del dolore degli altri, prendere rapidamente il posto lasciato da chi è appena caduto. La trama segue così le vicende familiari di Ado e Kerfuffle, il loro trasloco e i sogni di gloria. Ma la trama è solo una delle componenti espressive di questo testo lisergico che è Happy Hour. 

silvia gallerano e stefano cenci interpretano il testo di cristian ceresoli

HAPPY HOUR – S.Gallerano e S.Cenci

Il linguaggio, frenetico e invaso di espressioni inglesi, soffre della stessa isteria dei personaggi; intercalari buffi che mostrano l’aspirazione verso un indefinibile realtà, una sorta di sogno americano glitterato, vago e inconsistente. E poi i corpi e le voci degli interpreti si impongono sulla scena con incredibile forza.

Ceresoli: la Merda e HAPPY HOUR: le analogie

Come già successo nel precedente e fortunato testo di Cristian Ceresoli, LA MERDA, l’abito fisico e vocale dell’attore crea e rende tangibile l’intero mondo della pièce. Silvia Gallerano e Stefano Cenci sono immensi, bestiali ed esilaranti al tempo stesso. In vorticoso movimento sul palco quadrato, evocano un turbinio di situazioni, luoghi e personaggi.

L’umanità che abbiamo visto in scena è surreale, ma in fondo paurosamente simile a tutti noi. 

HAPPY HOUR di Cristian Ceresoli

Con Silvia Gallerano & Stefano Cenci
Regia di Simon Boberg
Sonorizzazioni di Stefano Piro, la canzone “Caracal” è della dj Blue Cat
Direttore tecnico Giorgio Gagliano
Co-produzione Italia/UK/Danimarca con Produzioni Fuorivia (Torino), Frida Kahlo
Productions (Milano), Teatro Metastasio (Prato), Teater Grob (Copenaghen) con Il Funaro
(Pistoia), Carrozzerie n.o.t (Roma) e Richard Jordan Productions (London) e con il supporto
di Spin Time Labs (Roma)
Best New Play for a non-Danish Writer 2019 Copenhagen Culture (Nomination)
Sabato ore 21.00
Domenica ore 17.45

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