Siamo stati a Fortezza Est, lo spazio polivalente attivo dal 2020 nel quartiere di Tor Pignattara grazie alla visione artistica di Eleonora Turco e Alessandro di Somma, che stanno portando avanti con successo la stagione artistica dal tema “Voli Pindarici”, ricca di stimolanti collaborazioni e nuove proposte (qui il nostro articolo sul precedente spettacolo). Dal 19 al 21 Gennaio è in scena Fear Of Missing Out, il nuovo lavoro di Francesca Lombardo in debutto assoluto, che indaga sul tema della dipendenza da social network.
Contenuti
fear of missing out, in debutto assoluto

Che cosa accade al corpo, al respiro, all’attenzione che per tanto tempo cediamo alla rete, cosa significa “mostrarsi” al pubblico, e cosa provoca il suo sguardo persistente, giudicante? Con grande energia e ironia, Fear of Missing Out, diretto e coreografato da Francesca Lombardo, esplora questi temi attraverso la composizione coreografica, con le interpretazioni di Valentina Buoninconti, Marcella Di Giacomo e Marzia Meddi.
Uno spettacolo nato dai meccanismi della vita digitale quotidiana, ma anche dalle riflessioni sulle dinamiche sociali espresse nel saggio “La società della performance” (Maura Gancitano e Andrea Colamedici). Nel libro del 2019 si analizza la dimensione performativa del quotidiano e la paura di essere tagliati fuori (a cui ci si riferisce con il termine FOMO), di dover essere sempre di corsa per non perdersi qualcosa.
riflessioni sul corpo e sulla performance

Aggirando sentenze e opinioni morali, Francesca Lombardo racconta i modi dell’abitare lo spazio virtuale dei social network attraverso l’elemento originale del corpo. Le interpreti portano in scena tre diverse immagini di ansia sociale, nella figura di un’attrice alle prese con i provini, di una yogi davanti alla telecamera, alla disperata ricerca di un respiro autentico e di una influencer che deve pubblicizzare accessori su accessori che a mala pena indossa.
Costrutto identitario o strumento di relazione sociale, il corpo è sia una prima espressione di autenticità, ma anche luogo della performance, soprattutto in rete; in questo spazio pubblico avviene il confronto tra l’obbligo di avere un profilo, di partecipare, di creare contenuto, e i paradossi e i corto circuiti che questa giostra porta con sè.
fear of missing out: la struttura dello spettacolo

Costituito da un prologo di “duetti” tra attrici e telefoni, tre piccoli assoli di un’attrice impegnata, di una yogi e di un’influencer, e da intermezzi di azioni fisiche. Le coreografie sono costruite sull’ambiente sonoro articolato e curato da Samuele Cestola, che utilizza il brano Breath this Air di Jon Hopkins, il primo movimento della Piccola sinfonia in Sol Minore di W.A.Mozart, e infine le ribattenti notifiche e pop up del telefono, e cacofonie di voci degli influencer: da Chiara Ferragni a Maura Gancitano, in un coro “angelico” che inneggia alla body positivity, alle ricette salutari, alla filosofia da social network, a tutto ciò che sembra buono, vero, autentico. Proprio l’autenticità che è in totale crisi, ripetuta in loop da 10 secondi che risucchiano l’attenzione senza portare a nessuna conclusione se non l’incessante, ansiogeno ‘obbligo’ di essere presenti, sempre, essere al passo, sempre.
il tema dello sguardo nello spettacolo di francesca lombardo

In questo spettacolo, dunque, il racconto non è quasi affatto nelle parole, quanto nell’offrirsi del corpo allo sguardo (del pubblico e della telecamera); le emozioni e le nevrosi sono nel respiro, nelle pose e nella relazione con i loro smartphone. La grande sintonia tra le attrici è uno dei punti di forza dello spettacolo; la loro presenza precisa e le coreografie dettagliate riescono a comunicare come fossero un discorso articolato, in cui vediamo il nervosismo, la seduzione, l’ironia, e soprattutto i disagi e le scomodità della sovraesposizione. Il confronto è ovviamente qualcosa di inevitabile, e forse nell’inscenare, spettacolarizzare (e monetizzare) questo apparire c’è un nostro bisogno di controllo.
Arrivano dei corto circuiti, ovviamente, perché non si capisce più dov’è che dobbiamo essere; dov’è il corpo, o dov’è l’attenzione, dove sono gli altri. Siamo il centro del mondo o stiamo osservando il centro del mondo dentro al telefono? Non si capisce più, ma lo spettacolo non cerca di dare risposte che sarebbero certamente astratte e artificiali, e non vuole nemmeno essere uno spettacolo a tesi. Semplicemente, un luogo dove trovare empatia, e dove guardare insieme con ironia a quella luce accecante del flash della telecamera, con quel suo occhio glamour e freddo allo stesso tempo.
F.O.M.O. Fear Of Missing Out – informazioni
Creazione di Francesca Lombardo
con Valentina Buoninconti, Marcella Di Giacomo, Marzia Meddi
ambiente sonoro Samuele Cestola
foto Giada Spera
un ringraziamento speciale a Livia Porzio
Residenza Creativa Fortezza Est
FORTEZZA EST
19-20-21 Gennaio 2023 | h. 20:30