CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF @ Teatro Argentina: un caustico litigio altoborghese

Dal capolavoro teatrale di Edward Albee, la commedia nera resa famosa dal film del 1966 con Elizabeth Taylor e Richard Burton approda al Teatro Argentina di Roma per la regia di Antonio Latella, debuttando il 31 Gennaio; Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni e Paola Giannini sono interpreti dello spettacolo, che nel 2022 ha ricevuto 6 candidature e 2 vittorie ai premi Ubu.

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La prima romana è stata accolta con risate e grande calore verso gli attori, lungamente applaudite le loro generose performance. Arrivati a questo punto lo spettacolo è una macchina da guerra, i tempi sono tutti rodati e la sintonia tra gli interpreti è strettissima; tutti e quattro offrono notevoli prove attoriali.

Edward Albee concepisce con “Chi ha paura di Virginia Woolf” una caustica satira dell’immagine familiare, che all’epoca spiazzò un pubblico americano in pieno boom economico, e oggi con distacco ci ricorda che c’è ancora da aver paura di Virginia Woolf. La pièce racconta il litigio di una coppia di coniugi altoborghesi, in un gioco al massacro contagioso.

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF – giochi di coppia

Albee mostra come, ad entrare nella vita di una coppia, non si può rintracciare da nessuna parte l’amore da cartolina che la società “pubblicizza”: i rapporti sono fatti di interesse mischiato ad ambizione, di dolore per dover fare i conti con il passato e di un continuo gioco di fantasia, attraverso cui Martha e George sfogano reciprocamente le loro frustrazioni. L’affiatamento estremo Martha e George rivela un rapporto malato, in cui ciascuno cerca in tutti i modi di ferire l’altro, ma come se a volte si trattasse di un violento rituale di purificazione.

La coppia giovane invece, composta da Honey e Nick, invitati a cena in quello che doveva essere un innocuo incontro mondano, viene trascinata come in un vortice nel gioco al massacro di Martha e George; in una satira delle convenzioni sociali, i due fanno spettacolo non del loro matrimonio perfetto, ma del peggio che riescono a dare. In una notte sempre più delirante, piena di risate tra l’assurdo e il disperato, anche Honey e Nick sono costretti a farsi personaggi di questo gioco, fino a riuscire, finalmente, a scappare lasciando Martha e George stremati, ma insospettabilmente più liberi e sereni.

chi ha paura di virginia woolf?

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF

Le ambizioni personali, il desiderio di realizzazione attraverso il lavoro, che nel caso di George lo ha portato a una stasi professionale (lo stagno), il non venire mai a patti con la figura paterna di Martha. Alla fragilità e ai punti ciechi dell’individuo, il tentativo del coniuge di creare un circo di festa e risata attorno porta alla nascita del grottesco, l’unico figlio che i due sono riusciti a creare.

Ne hanno uno immaginario, che insieme ai giochi alcolici, e al rinfacciarsi a vicenda i propri fallimenti, costituisce il loro collante. Nel conoscere l’uno la più grande fragilità dell’altro, non si sa fino a che punto il farsi compagnia è una croce o una delizia, sembra quasi che la coppia venga descritta come un’unione di due disilluse rassegnazioni all’infelicità. 

Interpreti e personaggi

In una notte sempre più delirante, risuonante di risate tra l’assurdo e il disperato, anche Honey e Nick si ritrovano a diventare personaggi di questo gioco; loro che sembrano i personaggi più ‘lucidi’, vengono spinti al limite e finiscono per rivelare anche le loro parti oscure. L’interpretazione di Paola Giannini suscita l’empatia e il sorriso dello spettatore, nel suo personaggio “puro” e dalla forte presenza, mentre Ludovico Fededegni ingaggia con Vinicio Marchioni scene di duello intellettuale di grande tensione, e dà un’ottima esecuzione anche come musicista.

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF

Il personaggio di George, professore universitario che unisce un’affilata intelligenza a un’altrettanto scottante insoddisfazione esistenziale per la deriva professionale in cui si ritrova, acquista nell’interpretazione di Vinicio Marchioni una perfetta tridimensionalità: l’attore romano riesce a renderlo continuamente divertente, e allo stesso tempo di una cattiveria ghiacciata.

Sonia Bergamasco porta una Martha ferina, tagliente, trasudante ironia nera, con grandissimo ritmo nei dialoghi e monologhi molto intensi e difficili; una rappresentazione critica del ruolo moglia/madre, che mostra un personaggio totalmente incasellato in nicchie sociali (Martha era figlia del rettore, ora casalinga altoborghese) che vengono aspramente criticate da Edward Albee. Per la sua interpretazione, nel 2022 Sonia Bergamasco ha ricevuto il Premio Ubu alla migliore attrice.

la regia di antonio latella per CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF

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La regia di Latella è dunque, a fronte di un impianto scenico chiaro ed elegante, focalizzata principalmente sul lavoro di relazione tra gli attori, curato nelle sfumature e sostenuto nel ritmo; da un primo tempo molto rapido, si passa a un secondo più consistente, in cui si affonda veramente nel dramma umano dei quattro coniugi.

La casa di Martha e George si presenta al pubblico come uno spazio astratto che ricorda la stanza rossa di Twin Peaks (in questo caso dalle pareti verdi che richiamano gli abiti di Martha, che si presenta anche con una parrucca alla Elizabeth Taylor). L’idea di un salotto, con una luce da ring di lotta concentrata sui due principali elementi: un pianoforte e la poltrona di George. A destra, una piccola famiglia di gattini di porcellana sparsi in terra.

Idee di alta borghesia (anche nei costumi di Graziella Pepe), che vengono stravolte, nel secondo atto, da un’apparizione (molto in stile Latella) di una maschera di coniglio. E’ un’altra citazione a David Lynch, che stavolta mette in dialogo la pièce con il lungometraggio Rabbits (del 2002).

la tournèe dello spettacolo

Dopo schermaglie, seduzioni e dolorose rivelazioni, Honey e Nick riescono finalmente a scappare, lasciando Martha e George stremati, ma incredibilmente più liberi, come se tutto il male che si sono fatti sia il loro linguaggio d’amore. Edward Albee concepisce con “Chi ha paura di Virginia Woolf” una caustica satira del rapporto di coppia, che all’epoca spiazzò  un pubblico americano in pieno boom economico, e oggi con distacco ci ricorda c’è ancora da aver paura di Virginia Woolf. 

La tournèe dello spettacolo è quasi giunta a conclusione, e toccherà ancora le città di Firenze (dal 14 al 19 Febbraio), Viterbo e Bari, chiudendosi alla fine del mese. Da segnalare, ancora nelle date romane, due incontri collaterali allo spettacolo, sul dietro le quinte della regia di Latella e sull’approfondimento del lavoro del dramaturg, insieme a Linda Dalisi. Qui, sulla pagina del teatro di Roma, trovate tutti i dettagli.

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF – recensioni di gufetto

Le nostre recensioni a CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF

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