Dal 26 al 30 aprile è andata in scena al Teatro India About Lolita di Francesca Macrì e Andrea Trapani e interpretato da Gaja Masciale, Andrea Trapani e Francesco Villano.
ABOUT LOLITA consiste in una moderna riscrittura dell’iconico personaggio di Nabokov e, in seguito, di Kubrick, con l’intento di indagare la psicologia e l’identità di vittime e carnefici in un tema estremamente delicato
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Teatro India: l’apertura di ABOUT LOLITA
La sala è buia e gremita di gente per l’ultima serata di ABOUT LOLITA al Teatro India; uno telo viene spiegato a fondo palco, e, con un sottofondo musicale che parte dalle onde del mare per arrivare a un canto intenso e modulato, viene proiettato un video di una donna, nuda sott’acqua, che, mentre i suoi capelli rossi fluttuano, assume la posa di Cristo in Croce. È così che si apre lo spettacolo di Francesca Macrì, col video realizzato da Lorenzo Letizia, che ne rappresenta l’interpretazione: chi è la giovanissima, provocante, vittima Lolita?
Questa è una domanda a cui Francesca Macrì ci porta in maniera intensa durante la rappresentazione, ambientata in un agguerrito campo da tennis, su cui si alternano le battute di Gaja Masciale nei panni di Lolita, Andrea Trapani/Quilty e Francesco Villano/Humbert.
About Lolita: la seduzione e la violenza

I temi affrontati da ABOUT LOLITA sono tra i più delicati e pieni di tabù: la sessualità che emerge con un’energia dirompente negli anni della preadolescenza, ma che si manifesta in un mondo abitato da vari Humbert e Quilty, che non si fanno problemi a soggiogare e manipolare la giovane Lolita: con la violenza e corrompendola con i dolciumi che le vengono fatti piovere addosso, o cercando di affabularla con colte citazioni dal gabbiano di Checov.
Quello a cui in realtà i due uomini aspirano è un ritorno alla giovinezza che sentono sfuggirsi dalle mani, a quell’energia pura e non mediata dal pensiero razionale espressa da Lolita, che dal canto suo è convinta di sedurre e dominare ma si ritrova a essere soggiogata dai due uomini, senza che lei abbia il controllo di sé mentre, tra le lacrime e ruggendo di disperazione, si pone la drammatica domanda: chi sono io?
Lo-li-ta: la punta della lingua compie un breve viaggio di tre passi sul palato per andare a bussare, al terzo, contro i denti. Lo-li-ta. Ero Lo, null’altro che Lo, al mattino, diritta nella sua statura di un metro e cinquantotto, con un calzino soltanto. Ero Lola in pantaloni. Ero Dolly a scuola. Ero Dolores sulla linea punteggiata dei documenti. Ma nelle sue braccia ero sempre Lolita.
Francesca Macrì riporta le esatte parole dell’incipit di Lolita di Nabokov ma, stavolta, invece di farle dire a Humbert, le mette in bocca a Lolita stessa con una fortissima carica espressiva, facendole chiedere quello che forse tutte e tutti ci siamo chiesti nel delicatissimo periodo dell’adolescenza, e suggerendoci che la risposta all’identità di Lolita la può dare solo lei stessa, riappropriandosi di quella domanda e liberandosi dalla definizione che di lei ha dato Humbert.
About Lolita: un gioco tra dolciumi e racchette

Quello che più rimane impresso dello spettacolo sono le movenze energiche ed esuberanti, ma anche aggressive, che Gaja Masciale ha saputo dare al personaggio di Lolita, riuscendo a esprimere la ferocia che nasconde una grande vulnerabilità causata dalla ferita della sua infanzia violata. Nello spettacolo vediamo la protagonista danzare felice tra le cartacce colorate dei dolciumi, mentre, scalza, ride di una risata incontrollata e rabbiosa; per poi cercare di sedurre Humbert giocando con la sua gomma da masticare e mettendogli i piedi in faccia in quello che, più che una seduzione vera e propria, sembra un gioco infantile.
I movimenti di Lolita, sia che balli, che giochi con la gomma o che impari a fare una battuta di tennis, sono sempre carichi di quell’energia grezza che è la vera essenza ricercata da Humbert e Quilty, e che Gaja Masciale ha saputo portare in scena egregiamente.
About Lolita: la fragilità dei carnefici
Altro aspetto preponderante portato in scena è la fragilità che i due protagonisti cercano di stornare con un’aggressività prima verbale e poi fisica e quasi ferale che portano sul campo da tennis: questo si trasforma a poco a poco in un vero e proprio ring di cui i due considerano premio per la vittoria la giovane Lolita. Se infatti inizialmente la scena consiste in un campo da tennis, questo viene poi tolto da Lolita per portare un grande faro che illumina quella che ormai è diventata una vera e propria rissa tra due bambini, incapaci di affrontare il tempo che scorre.
Visto il 30 aprile 2022
ABOUT LOLITA
un progetto di Biancofango
drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani
con Gaia Masciale, Andrea Trapani, Francesco Villano
regia Francesca Macrì
produzione Teatro Metastasio di Prato e Fattore K
in collaborazione con TWAIN Residenze di spettacolo dal vivo
luci Gianni Staropoli
video Lorenzo Letizia
direzione tecnica Massimiliano Chinelli