RISORGI: Tentativi di salvezza al Teatro Lo Spazio

RISORGI  in scena fino al 6 dicembre al Teatro Lo Spazio, è la rappresentazione dell'incapacità sopraggiunta di preservare un senso della vita confortevole, rassicurante. In uno spazio sporco e fatiscente, che potrebbe essere una sorta di sotterraneo bunker o un casolare abbandonato, ma che trova sicura collocazione in una zona di difficile periferia romana, si intrecciano e concorrono alla tessitura di un'unica assurda trama le storie di nove personaggi dannati, stretti dalla morsa di patologie, dipendenze e ansia di riscatto del proprio futuro.

A dominare il baraccone è Marika (Duccio Camerini), attempato transessuale che sogna l'operazione e che gestisce un raccapricciante traffico di storpi, “i cionchi” come li chiama, mandati a chiedere l'elemosina nelle varie zone della città. Proprio dalla scomparsa dallo stabile del gruppo dei mendicanti prende avvio la vicenda, mossa dalla collera vulcanica di Marika, che teme di perdere una cospicua possibilità di guadagno in vista dell'imminente Giubileo della Misericordia.

Chi ha prelevato, non si sa come, i cionchi dall'edificio è Latodestro, a differenza degli altri non disabile dalla nascita, ma paralizzato a seguito di un incidente stradale con un camion.

Quella che prende corpo allora è una vera e propria guerra tra clan, per la detenzione dei cionchi e del loro utilizzo nella macchina del denaro. Vi partecipano i vari personaggi in scena, tra i quali Mongo, magnificamente interpretato da Ciro Carlo Fico, un ragazzo ritardato che assiste a tutti gli eventi nello stabile e che commenta e partecipa ad essi con un quasi ininterrotto monologo che fa da sottofondo alla storia. Sergio è invece il giovanissimo amante e pupillo di Marika, mosso dal desiderio di fuggire dalla situazione stagnate nella quale vive per un nuovo speranzoso tentativo di vita in un non meglio definito “estero”. È proprio a Sergetto che Marika rivolge il “risorgi” del titolo, invitandolo a non far trapelare la tristezza dal volto, a togliersi il grigio dalla faccia, ma istigandolo contemporaneamente al gesto di ribellione che lo animerà.

Tutti i personaggi mostrano desiderio di una resurrezione, che parrebbe essere innanzitutto resurrezione dalla marginalità vissuta, dalla solitudine, dall'indifferenza di una città che è feroce e non ipotizza neanche ciò che può nascondere. Città difficile quella nella quale la periferia è innanzitutto periferia dell'anima, nella quale risulta esser andato perduto ogni residuo di morale e dove lo sfruttamento è davvero atroce guerra tra gli ultimi.

Il tema della carità è totalmente demitizzato, “la generosità non esiste”, ci vien detto, “è una favola come gli ufo”. Il marchingegno degli storpi non è improvvisato, ma accuratamente studiato, perché ognuno di loro deve essere addestrato a risvegliare nel passante una ferita personale. Ed è Latodestro, passato dal mondo della normalità a quello della disabilità, a proporre una rabbiosa veemente invettiva contro la stupidità di chi conduce una vita agevole nella presunta perfezione del proprio stato.

Quella compiuta da Duccio Camerini è una portentosa prova di scrittura e di regia, madre di uno spettacolo che risulta infine capace di inglobare in sé tematiche divergenti e difficili (oltre a quelle viste, quella della sessualità e della paternità, ad esempio), tenute insieme dal filo comune di una trama avvincente, che non lascia posto a cali di attenzione. Spesso gli avvenimenti si affiancano, due dialoghi avvengono in parallelo, pur rimanendo del tutto fruibili; del resto a ciò giova una sistemazione scenica nella quale gli spettatori occupano i tre lati attorno di un palcoscenico-non palcoscenico. Nessun fastidio e nessun eccesso, piuttosto un'inusitata leggerezza e l'occasione per farsi una risata a volte, seppur amara.

Ad armonizzare il tutto la musica dal vivo di Matteo Colasanti, che, con una delicata e puntuale chitarra elettrica, dà corpo sonoro al degrado messo in scena.

Lo Spazio teatro diviene spazio totale della storia, accogliendo al suo interno fino al 6 dicembre gli spettatori che ne vorranno far parte.


Avevamo già avuto il piacere di vedere Camerini nell’Aprile 2015 ne “LA DONNA FINE DEL MONDO” al Teatro Tor Bella Monaca con un’opera intensa, ispirata a “I tempi di Anika” del premio Nobel Ivo Andrić sulla storia del popolo serbo, con le musiche di Mauro Tiberi.
Ora Camerini debutta al Teatro Lo Spazio, dal 24 al 6 dicembre con una narrazione di storie senza morale alla fine di una città, in una terra di nessuno tra legalità e illegalità. Lo spettacolo è stato pesentato dalla Casa dei racconti ed allestito con il sostegno del Centro sperimentale di cinematografia e di Spintime labs. Con Camerini sul palco anche Nicola Sorrenti, Ciro Carlo Fico, Barnaba Bonafaccia, Marco Damiano Minandri, Simone Bobini, Matteo Micheli, Giusy Emanuela Iannone e Cristina Pedetta. L’opera sarà accompagnata dalla musica dal vivo di Matteo Colasanti, i combattimenti scenici sono a cura di Massimiliano Cutrera, la musica della festa è di Mercutio.

Note di regia

“Un traffico di storpi e mendicanti sullo sfondo del nuovo giubileo. Una storia scabrosa e barocca –afferma l’autore Duccio Camerini- quasi una preghiera, a cavallo tra la periferia e la campagna sventrata. Marika, un uomo di mezza età, aspirante transessuale in attesa dell’operazione; Sergio, un marchettaro che non vuole smettere di illudersi; Traiano, il figlio di Monica, gestisce insieme al padre una specie di “azienda di famiglia”: un traffico di storpi e deformi che loro proteggono e addestrano a chiedere l’elemosina, soprattutto in vista del nuovo Giubileo della Misericordia, annunciato dal Papa; Mongo, un ragazzo ritardato, un fool che vede dietro le cose e gli eventi; Tommi, un cameriere che fa arti marziali e prende “bombe” illegali in vista degli incontri; Rosa, la sua ex, una tossica – un tempo assistente sociale – che lo ricatta per convincerlo a tornare con lei. Infine “Latodestro”, uno storpio “acquisito”, è finito sotto un camion perdendo l’uso del braccio e della gamba sinistri, è lui il piccolo Robespierre che guida gli altri storpi alla rivolta. Storie senza morale alla fine di una città, in una terra di nessuno tra legalità e illegalità, benessere e miseria, solitudine e assenza di passato…Ogni personaggio è in attesa di una sua personale resurrezione, davanti ad un mondo ridicolo che sa solo ignorare”.

Info:

DAL 24 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRE 2015
dal martedì al sabato ore 20.45
domenica ore 17.00

RISORGI di Duccio Camerini

Con Simone Bobini, Barnaba Bonafaccia, Duccio Camerini, Matteo Micheli, Marco Damiano Minandri, Nicola Sorrenti, Giusy Emanuela Iannone, Ciro Carlo Fico, Matteo Colasanti, Cristina Pedetta,
Regia di Duccio Camerini

SPETTACOLO SCONSIGLIATO AI MINORI DI 14 ANNI INFO E BIGLIETTI: 0677076486 BIGLIETTO INTERO 10 EURO, RIDOTTO 8 EURO, TESSERA SEMESTRALE 3 EURO

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TEATRO LO SPAZIO
Il Teatro Lo Spazio diretto da Francesco Verdinelli si rinnova, cresce e propone per il 2015-2016 molte novità. Non solo teatro ma anche musica, matinées dedicate al pubblico dei più giovani, la “Spazioteca”, un punto libreria specializzato in teatro e spettacolo, il “Book Brunch” della domenica mattina e la partnership con la Stella Azzurra Basket Academy.
Uno spazio dedicato alla drammaturgia contemporanea, alle storie di oggi, alla vita reale fatta non solo di rappresentazioni, ma anche nell'essere "qui ed ora", con la consapevolezza di quanto sia cambiato il mondo negli ultimi 20 anni.

Gufetto ha scelto di recensire finora
“PIOMBO E COCAINA” storia amara della vita rocambolesca di Renato Vallanzasca.

TEATRO LO SPAZIO
Roma, Via Locri 42/44,
(traversa di Via Sannio, a 100 metri da Metro S. Giovanni)
Direzione Artistica:  Francesco Verdinelli
Direttore di sala: Salvatore Militello

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