RISORGI @ Teatro Eliseo: sensazionalismo da borgata

RISORGI di Duccio Camerini (che abbiamo di recente intervistato) resta in scena fino all'11 dicembre al Teatro Eliseo di Roma.

RISORGI parte bene e con le migliori intenzioni. Il monologo disperato e spiazzante della bravissima Marika De Chiara è scioccante. Lì per lì lo spettatore resta attonito e sorpreso dal sentirsi rivolgere la parola dall'attrice, crede quasi che non sia un personaggio, ma una persona reale in preda a un vero delirio, salvo un minuto dopo rendersi conto di essere stato gabbato dall'ottima performance dell'attrice.

Dopo questa bella introduzione entriamo nella storia di Marika, un uomo in attesa di diventare transessuale che gestisce traffici loschi di vario genere tra una periferia romana sempre più far west e campagne abbandonate divenute un immondezzaio a cielo aperto.
Inizialmente ne restiamo affascinati, perché sembrerebbe una storia scomoda quella di Marika e dei suoi ragazzi di vita. Ci viene presentato il fragile Sergio, un marchettaro in cerca di redenzione Mongo, un ragazzo ritardato, che almeno nei primi tre quarti d'ora ci pare un interprete credibile, e lo spettacolo fila liscio come l'olio ma il miracolo dura poco.

La pièce di Camerini perde colpi proprio nel momento in cui il suo autore e regista esce di scena. La magia svanisce. E quello che pensavamo fosse uno scenario crudo e terribile, arriva ad essere nient'altro che un palcoscenico in cui vediamo degli attori fingersi delinquenti, prostitute, poliziotti e accattoni attraverso una parodia infarcita di luoghi comuni, macchiette e sensazionalismi banali.

La parola chiave effettivamente per interpretare RISORGI è sensazionalismo. Un sensazionalismo che poco ha che vedere con Pasolini e le sue amare verità o con uno spettacolo bellissimo che provoca con intelligenza e senza pietà come Battuage di Vucciria.
In RISORGI c'è una trama pressoché inesistente, momenti morti, dialoghi che si rifanno ai cliché del linguaggio di strada. L'atmosfera oscilla tra una tragedia goffa che arriva ad assumere involontariamente le fattezze di un avanspettacolo che fa parodia delle miserie altrui – quando l'intento della regia e del testo vorrebbe al contrario farci riflettere sul dramma di chi vive in strada, fallendo, ahimè, miseramente l'obiettivo.

La ricerca del sensazionalismo a tutti i costi rovina i buoni intenti della pièce, le situazioni vengono troppo esasperate perché piatte, i personaggi snocciolano dialoghi che non sviscerano realmente le esistenze al limite che dovrebbero rappresentare, col risultato che non si riesce a prenderli sul serio e i personaggi perdono di autenticità.

La messa in scena risente di trovate già viste: Il portare gli attori a parlare in platea, la lezioncina morale finale, i dialoghi tra quattro personaggi contemporaneamente, sono l'abc del teatro. È tutto già visto e già sentito. Ed è un impianto che spesso si vede con le commedie shakespeariane che nulla hanno a che vedere con le borgate.

Allo spettatore medio a cui basta poco per fomentarsi, la pièce sembrerà esaltante e un pieno pugno in faccia, ma allo spettatore che nel teatro cerca una verità concreta, che fa male, perché vuole vedere se stesso e realtà vicine e distanti dalla propria, lo spettacolo apparirà per quello che è: una lezioncina edulcorata sulla vita di strada che non conosce realmente a fondo la materia che tratta o peggio ancora una soap opera.

RISORGI
Scritto e Diretto da Duccio Camerini
Scene e Costumi: Nika Campisi
Musiche dal vivo: Matteo Colosanti
Con
Simone Bobini
Barnaba Bonafaccia
Duccio Camerini
Marika De Chiara
Marco Damiano Minandri
Nicola Sorrenti
Igor Mattei
Ciro Carlo Fico
Dario Guidi
Cristina Pedetta
Regia di Duccio Camerini

Piccolo Eliseo
dal 30/11/ 2016 al 11/12/2016
Mar – Giov – Ven – Sab: 20:00
Merc – Dom: 17:00

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