REDREADING#11 SE MANCHI TU @ Teatro di Villa Torlonia

Siamo a Roma, sono le 20.00, è ancora giorno e l'aria di primavera avvolge il parco di villa Torlonia, dentro il superbo giardino incontro il “teatro” di Villa Torlonia, uno spazio curato in ogni dettaglio, suggestivo ed ospitale; ha la parvenza di un museo ed accoglie un numeroso pubblico pronto ad assistere al secondo appuntamento con il Redreading.
Per chi non lo sapesse il redreading unisce teatro alla scrittura  di un testo, un libro potente con storie vere e toccanti, e così passo dopo passo si crea una vera e propria drammaturgia orale e sonora  di un romanzo, di un racconto che viene raccontato, che viene cantato, che viene mostrato con immagini suggestive.

REDREADING: un viaggio di storie, di eroi, di uomini normali

Un progetto di Tamara Bartolini (attrice, autrice e regista) e Michele Barronio (autore, cantante e chitarrista), con la produzione di 369 gradi (centro di produzione e diffusione della cultura contemporanea); entriamo nel secondo viaggio della lettura a teatro. Lettura che ci porta di generazione in generazione ad un’intensa riflessione sull’essere padre, sull’essere figlio, su come cambia ed è cambiato il lavoro, di come viene vissuta la vita.
E’ un viaggio di storie, di eroi, di uomini normali, coinvolti dallo stesso dialogo sullo stessa tema: intervengono ospiti esterni scrittori, giornalisti, persino  ragazzi di 17 anni che esprimono con l'ingenuità dell'età questo estremo bisogno di umanità, di vita vera, un po' come i protagonisti delle nostra storia. Uomini veri in cerca di umanità e rispetto.

L'atmosfera è intima, sembra un salottino in cui ospiti ed autori, tra un bicchiere di vino ed un altro intervengono, ascoltano, hanno spunti di riflessioni, dialogano con il pubblico esprimendo originali punti di vista; ci sono delle piccole lampade intorno agli ospiti quasi fossero candele quasi a rendere ancora  più magica l'atmosfera. Ed allora immaginiamo un fuoco intorno al salottino, un punto focale attorno al quale, come in passato, i nostri nonni si riunivano dopo una giornata di lavoro; e così ci riuniamo anche noi oggi, ed ascoltiamo. In fondo,  quel fuoco, quel cerchio, quelle storie erano storia di vita reale, le nostre tv di oggi, le nostre serie televisivi… si raccontava la vita e della vita ci si nutriva, forse, molto di più.

Al centro di questo fuoco c'è lei, Tamara Bartolini, attrice superba che con una profonda vocalità inzia la lettura di questi due testi Amianto (ed. Alegre) e 108 metri (ed.Laterza), l’autore Alberto Prunetti ,presente in sala ed attore attivo del redreading.

AMIANTO – fra lavoro e sfruttamento

“Amianto”, testo forte, audace, racconta la storia di un operaio come tanti, un uomo come tanti, vissuto tra Piompino, Follonica, ma anche Taranto, lavoratore o meglio schiavo di  aziende: petrolchimiche, raffinerie, siderurgiche. Questa è la storia di Renato, un operaio cresciuto nel dopoguerra che ha iniziato a lavorare a quattordici anni. Un uomo che respirava zinco, piombo, una vita vissuto sotto l'amianto, considerato l'unico materiale in grado d contenere il calore delle macchine, ed allora l'amianto diventa un tutt’uno con Renato, con le sue membra, i suoi polmoni, le sue viscere vengono impregnate dal minerale tossico, tutto ciò senza protezione e ciò lo condurrà poi alla morte a 57 anni. 
Lavorare 40 anni sotto l'amianto per 4 lire, fare arricchire il padrone per arrivare vecchio e stanco al triste epilogo, questo è lavoro o sfruttamento?

L'autore, Alberto, figlio di Renato cosi descrive se stesso:“Sono nato sotto il segno dell’amianto, sono venuto alla vita nel luogo in cui si va alla morte, in un luogo emblema di quella nocività che ha minato mio padre (…) E quando mi troverò nel fango, triste come un altoforno spento, con le dita attaccate agli inguini strizzati o senza fiato per una pallonata della vita nello stomaco, coi miei sogni sconvolti o crollati, nel vento e nella pioggia, saprò che mai camminerò da solo.”
E’ un libro di cicatrici, di sacrificio, una visione vera della realtà operaia degli anni’70, divertente e crudo allo stesso tempo, ci racconta una storia estremamente attuale, una visione del lavoro che  con rabbia dobbiamo rifiutare, un’idea in cui  allora, come ora, sia assolutamente impensabile morire sul posto di lavoro e per esso.

108 METRI

“108 metri”, sempre scritto da Alberto Prunetti, continua un po' il viaggio iniziato  con “Amianto” e forse lo integra. E’ la storia di un figlio che cerca fortuna in Inghilterra: cuoco, pizzaiolo in una pizzeria di turchi che si fingono napoletani; è una storia di sotterranei, di pulizie dei bagni, di risse, birre e calcio. Sullo sfondo la Brexit e una classe operaia impoverita che cerca di ricostruire un proprio orgoglio, nonostante il fantasma di Margaret Thatcher. Ed allora ci sarà il ritorno in Italia ove le acciaierie di Piombino, quelle delle rotaie di 108 metri, sono state chiuse per sempre o forse semplicemente trasferite.

Credo che "Amianto" e "108 metri" rappresentino una profonda testimonianza di una realtà non troppo lontana e incredibilmente attuale, così ci saluta l 'autore Alberto Prunetti "Dovevo scrivere la mia storia, la storia della working class in cui ero nato".

Spettacolo intenso, delicate musiche di sottofondo, versioni inedite e riarrangiate di famosissime canzoni, spettacolo consigliato; prossimi appuntamenti con le ultime due tappe del viaggio di redreading il 23 maggio e 14 giugno.

"Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come.”cit. Pier Paolo Pasolini.

Info
18 aprile 2018
RedReading#11 SE MANCHI TU
di padri e figli, del lavoro e della vita
dai libri “Amianto” (ed. Alegre) e "108 metri" (ed. Laterza) di A. Prunetti
un programma di e con Tamara Bartolini, Michele Baronio
drammaturgia Tamara Bartolini
musiche e canzoni Michele Baronio
assistente Margherita Masè
suono Michele Boreggi
con l’intervento di Renato Ciunfrini e Sebastiano Forte (musicisti)
con la partecipazione dell’autore Alberto Prunetti
con il contributo fotografico di Giancarlo Cerando
e con la partecipazione diMarta Fana (ricercatrice e autrice di Non è lavoro è sfruttamento) e  Miriam Dubini (scrittrice)
con la collaborazione artistica di Elena Bellantoni | progetto “Il Coro”
con l’intervento artistico di Rosa Jijon (artista e segretario culturale dell’Iila)
in collaborazione con Wunderbar Cultural Projects
e la partecipazione degli adolescenti del progetto di formazione teatrale Ritratti di un territorio
del Liceo Anco Marzio e del Teatro del Lido di Ostia

produzione Bartolini/Baronio | 369gradi
media partner Roma Tre Radio

Prima e ultima Foto di G.Guidi  

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