QUI E ORA @ Teatro Studio di Scandicci: festa senza tempo

Al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci la prima nazionale di QUI E ORA, atto unico del drammaturgo contemporaneo Ronald Schimmelpfennig, messo in scena dal giovane Collettivo L’Amalgama. Il progetto nasce dalla tenace volontà del Collettivo, cinque attrici e cinque attori diplomati alla Nico Pepe di Udine, diretti da Andrea Collavino, passando attraverso il crowfunding, varie residenze artistiche, il bando Studio Teatro 2018 – Teatro della Toscana – Teatro Nazionale che li ha accompagnati a questo importante debutto. QUI E ORA sarà al Teatro della Tosse di Genova ad aprile prossimo.

a cura di Martina Corsi e Alice Capozza

Una fila ordinata di sedie, una tavola imbandita, una torta nuziale, corone di fiori da funerale, il tutto farcito da luci di Natale appese al soffitto come la tenda di una sagra di paese; sullo sfondo la storia più vecchia e banale del mondo: un triangolo amoroso, lui, lei e l’altro. Più precisamente Georg (il marito), Katia (la moglie) e Martin (l’amante). La vicenda di un matrimonio, il suo inizio e la sua fine, un tradimento nato in un negozio di elettrodomestici, vicino alle televisioni. Eppure in questa narrazione, nonostante le apparenze, non c’è niente di banale. Non sappiamo quando la storia ha inizio, nè quando nè se ha davvero una fine. Non sappiamo se le cose accadono, sono sognate o sono semplicemente i pensieri ad alta voce dei protagonisti, ci muoviamo in questo dubbio, sempre. Sappiamo solo di essere in un luogo senza tempo, dove passato, presente e futuro convivono e si sovrappongono nel “qui e ora” dell’istante. Gli elementi si ripetono come tormentoni della mente: lo scandire delle stagioni, la metamorfosi degli animali, le scene da matrimonio o da funerale, e la storia di alcune danesi in spiaggia.

Il titolo anticipa il tema fondamentale dell’opera: il qui e l’ora. Nella trama, sconnessa, fatta di salti temporali e scambi di personaggi, viene proprio da chiedersi: esistono un luogo e un tempo della vita? L’autore lascia la risposta aperta, esattamente come uno degli snodi della contemporaneità: il nostro correre incessante, in continua connessione con posti diversi, il lavorare multitasking, non ci permettono di vivere la dimensione del presente. Le metafore delle stagioni rappresentano la vita, un continuo circolo infinito, in cui ritornano sempre gli stessi elementi, a volte abbozzati, a volte approfonditi.

I dieci bravi attori del Collettivo, contemporaneamente in scena, parlano, ballano, suonano, mangiano: si creano gag, sottoscene, movimenti che costringono lo spettatore a scegliere dove indirizzare lo sguardo; anch’esso paradosso del nostro tempo: bombardati da imput non sappiamo mai dove e cosa guardare. A parte i tre protagonisti, è difficile distinguere altri personaggi con proprie caratteristiche, anche per l’assenza di un trucco realistico, “piuttosto si è cercato di rendere vivi i loro pensieri” ci dicono a fine spettacolo Miriam Russo e Clara Mori, con cui ci fermiamo a parlare.

La musica è quella della festa, si canta una versione italiana di Sea of love di Cat Power, si danza, anche alla fine, in una vera e propria coreografia da ballo di gruppo, come per salutare il pubblico. La scenografia, i costumi, gli oggetti sono legati alla quotidianità, chiunque di noi potrebbe indossare questi vestiti ad una festa, mangiare ad un banchetto come gli attori in scena. La vita vera sembra essere messa di fronte al pubblico, si mangia, si balla, si combatte. Gli attori interpretano tanti personaggi, ma portano in scena prima di tutto se stessi in questo qui ed ora. Il gruppo dei giovani  de L’Amalgama appare ben affiatato, in una messa in scena corale a più voci, dove risultano indispensabili il buon ritmo e la sorprendente sincronia della compagnia: obiettivo centrato.

Ci troviamo davanti ad un testo fresco, attuale, messo in scena da un collettivo di giovani attori, impegnati in primo piano per produrlo. Lo spettatore fa fatica a trovare i contorni della scena, un inizio e una conclusione, rimane col fiato sospeso fino alla fine per sapere come compirà la vicenda amorosa, ma non c’è una risposta o almeno tutte le volte che pensiamo di averla ci viene il dubbio di esserci sbagliati. Torniamo a casa pieni di domande, sulla storia, su di noi, sul nostro personale qui e ora, su come viviamo i rapporti, il tempo, la concretezza per le cose. Ci viene il dubbio, parafrasando Graham Greene che “il presente non sia mai ora”.

Info:
QUI E ORA

un progetto di Collettivo L’Amalgama
di Roland Schimmelpfennig
traduzione Umberto Gandini
con Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo
disegno luci Luigi Biondi
assistente alla regia Olga Mantegazza
tecnico Theo Longuemare
grafica Marialetizia Pivato
regia Andrea Collavino
Produzione Collettivo L’Amalgama
con il sostegno di Officine Papage, Evoè! Teatro, Teatro della Contraddizione, PimOff Milano, Spam! Dialoghi-Residenze a Villa Manin/CSS
Foto Filippo Manzini

Teatro Studio Mila Pieralli Scandicci
29 novembre 2019
PRIMA ASSOLUTA

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF