Più che i pochi oggetti di scena (una sedia, un tavolo, uno stendino, un leggio), gli strumenti dello spettacolo di commedia da one man show di Maurizio Lastrico sono decisamente le parole. Il suo gioco quello di parodiare la quotidianità attraverso il filo conduttore della propria (presunta) stessa biografia, e dare vita ad una sorta di riciclo del linguaggio aulico.
Una sequenza di sketch dove il pubblico spesso viene coinvolto direttamente: il comico studia con attenzione la sua platea e la sfrutta in più di un occasione. L’improvvisazione, così come una forte carica di autoironia, è un ulteriore elemento importante nella costruzione della serata.
La capacità evocativa delle scene e dei personaggi che racconta nelle sue scenette, persino quando lo fa in endecasillabi e con la sua personale reinterpretazione della lingua dantesca, è sicuramente il punto di forza del comico, come quando, semplicemente aprendo uno stendino, ci porta dritti dritti dentro un bar di provincia.
Un piacevole viaggio di provincia e qualche buona risata.
Note stampa
Gli spettacoli di Maurizio Lastrico sono il frutto della sua interazione con il pubblico. La sua sperimentazione sul linguaggio parlato e scritto nasce dall'osservazione di realtà fra loro molto distanti: il mondo dei bar, in cui si mescolano borbottii e luoghi comuni, gli oratori delle parrocchie, i teatri stabili in cui si mettono in scena i grandi classici, le scuole (dell'obbligo e di recitazione), la campagna e la città.
Maurizio reciterà i suoi celebri endecasillabi "danteschi", che mescolano il tono alto e quello basso, che raccontano con ironia di incidenti quotidiani, di una sfortuna che incombe, di un caos che gode nel distruggere i rari momenti di tranquillità della vita. In questo spettacolo esilarante Maurizio Lastrico proporrà inoltre le sue storie condensate, in cui la sintesi e l'omissione generano un gioco comico di grande impatto. Celebrerà poi l'opera del grande (finto) poeta napoletano Tino Capuozzo.
MAURIZIO LASTRICO
Diplomato nel 2006 alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova è attore teatrale e autore. Nel 2007 è in scena con La bisbetica domata di William Shakespeare e con Glengarry Glen Ross di David Mamet, entrambi diretti da Alberto Giusta. Nel 2009, per la regia di Antonio Zavatteri, porta in scena Anfitrione di Molière e La bottega del caffè di Carlo Goldoni. Tra il 2007 e il 2011, diretto da Marco Sciaccaluga, è in scena con Svet. La luce splende nelle tenebre di Lev Tolstoj (2007), Re Lear di William Shakespeare (2008) e La Moscheta di Ruzante (2011).
Dal 2010 fa parte del cast del programma di Canale 5 Zelig e nel 2011 esce il suo primo libro, edito Mondadori, Nel mezzo del casin di nostra vita; punto di forza del suo repertorio le sperimentazioni linguistiche che mescolano la metrica dantesca a contenuti contemporanei e quotidiani. Nell’estate del 2011 è in scena al Teatro Romano di Verona con Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare per la regia di Gioele Dix e porta in tournée lo spettacolo da lui scritto e diretto Quando fai qualcosa in giro dimmelo. Nel 2013 debutta con il suo spettacolo Facciamo che io ero io per la regia di Gioele Dix, in tournée per tutto l’anno successivo.
Dal 23 al 26 luglio 2014 è al Teatro Romano di Verona nelle vesti del protagonista de Il Bugiardo di Carlo Goldoni diretto da Valerio Binasco, replicato il 27 luglio alla 35° edizione del Festival La Versiliana.