Il 23 e 24 Marzo all'Arena del Sole va in scena PORCILE, uno spettacolo di Pier Paolo Pasolini interamente diretto da Valerio Binasco, attore e regista teatrale di diverse opere tra cui La Fondazione, pièce con la partecipazione di Ivano Marescotti.
Un ragazzo nel fiore dei suoi anni, nei giorni in cui nascono i primi germogli dopo lunghi mesi del gelido inverno, si ritrova a tu per tu con la sua inadeguatezza, conscio della sua mostruosità e dei suoi delitti. PORCILE, è caricato da un alone di ingenuità e spensieratezza che con il passare dei minuti si sgretola dando vita ad una morale che non risparmia nessuno e condanna tutti.
La nostra storia prende piede nell'agosto del 67' in una Germania che sta ricominciando a camminare dopo una lunga battaglia sanguinosa e terribile, come la Seconda Guerra Mondiale. Protagonisti di questa vicenda sono una famiglia borghese tedesca che dovrà far fronte ad un terribile segreto che attanaglia il figlio Julian.
Lui ama.
Non è importante chi o come, in Julian c'è solamente il suo amore. Un amore terribile, oscuro, che consuma la sua bramosia di umanità, senza il quale, però, si sentirebbe vuoto. Come si deve comportare un uomo davanti a questa potente forza? Come può ignorare questo macigno che da millenni incurva le spalle di milioni di uomini, soggioga le loro menti, li porta a compiere crimini terribili? Julian vuole evitare la vita, vuole astenersi da prendere una qualsiasi posizione in una società che lo ripudia, lo disprezza e per farlo deve abbracciare la realtà, deve imparare ad accettarsi; deve entrare nella vita per evitarla.
La recitazione è risultata molto spontanea e pura da parte degli attori che hanno interpretato i personaggi di Julian e di Ida. Un encomio particolare va a Mario Malinverno che ha saputo destreggiarsi in un'ampia gamma di emozioni diametralmente opposte in uno spazio di poche battute. Lo spettatore è costretto a cambiare radicalmente e più volte l'opinione che si costruisce riguardo al padre; dal suo ingresso bizzarro, caricaturale, con il procedere della pièce il personaggio si destreggia tra infinite sfumature espressive acquisendo di minuto in minuto nuovi tagli e nuove caratteristiche.
I costumi e le scenografie nonostante abbiano avuto una semplice funzione rappresentativa priva di alcun tipo di simbolismo, hanno permesso una migliore fruizione ed immedesimazione nello spettacolo. Benché sia comprensibile la scelta di non avvalersi di oggetti di scena come i cibi ed i liquidi per motivi pratici e logistici, ciò non toglie che senza la loro presenza molte scene acquistano artificiosità e perdono di credibilità.
Porcile ci mostra con estrema leggerezza, come alcuni dei delitti più atroci operati dall'essere umano vengano posposti a delitti sessuali; il disgusto prevarica l'orrore quasi come per cercare originalità in un male che con il passare delle rivoluzioni, delle ere e dei regimi è diventato così noioso e banale. PORCILE, è l'incapacità di comprendere l'ambiguità del bene.
Che cosa è veramente giusto e cosa è sbagliato?
Archivio Recensioni:
PORCILE@Teatro Vascello: l’ambiguità del bene – Bianca Coppola Melon (Gufetto, Febbraio 2016)
Visto il 23 marzo 2017
PORCILE di Pier Paolo Pasolini
regia Valerio Binasco
scene Lorenzo Banci
costumi Sandra Cardini
musiche Arturo Annechino
luci Roberto Innocenti
personaggi e interpreti Mauro Malinverno (padre), Valentina Banci (madre), Francesco Borchi (Julian), Elisa Cecilia Langone (Ida), Franco Ravera (Hans-Guenther), Fulvio Cauteruccio (Herdhitze), Fabio Mascagni (Maracchione), Pietro D’Elia (Servitore di casa)
PRODUZIONE TEATRO METASTASIO DI PRATO / TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA con la collaborazione di SPOLETO58 FESTIVAL DEI 2MONDI