Dal 22 giugno al 2 luglio, al Teatro Studio Uno, PILLOLE#tutto in 12 minuti. Pubblico, critica, addetti ai lavori e direzione artistica "votano e giudicano" ogni sera una proposta di spettacolo che raggiungerà forma completa nella stagione 2017/2018.
Prima pillola: QUASAR | Controtempo | con Danilo Franti | regia Lilith Petillo
E' la pillola "indorata" e deglutita dal pubblico che si è guadagnata la presenza in cartellone per il 2017/2018. “Quasar”, come dalle note di regia, parla di una possibilità, quella di guardarsi dentro e scoprirsi oltre il solido e invisibile muro che durante la vita silenziosamente costruiamo tra "cervello e cuore", e che spesso ci fa dimenticare chi siamo. Di tutto ciò nei 12 minuti si ha davvero un rapidissimo assaggio. Sì, perché per gran parte della pillola mostrata il tema proposto sembra essere tutt'altro: un uomo con un lungo impermeabile, cappello e ombrello entra in una casa buia mentre fuori imperversa un temporale. Iniziano una serie di gag incentrate sul "casca il cappello e prendo l'ombrello – prendo il cappello e casca l'ombrello". Ci sembra un testo comico, clownesco. Interagirà solo verso la fine con gli oggetti presenti in scena e coperti da lenzuola bianche, primi indizi di un passato da rispolverare. Abbiamo apprezzato il lato ironico di Danilo Franti, per vedere quello introspettivo bisogna buttar giù l'intera scatola di pillole, la prossima stagione.
Seconda pillola: MIND THE GAP – ATTENZIONE AL VUOTO | Albali Teatro | di Chiara Matera | con Leonardo D’Angelo e Chiara Matera | regia Francesco Prudente, Chiara Matera
"Mind the gap" è l'avviso che si trova nelle metropolitane di Londra per segnalare lo spazio presente tra la banchina e le porte del treno, il "vuoto" appunto. Ma mind the gap è anche un titolo già noto sulle scene teatrali. La pillola della compagnia Albali Teatro s'incentra sulla "costruzione dell’identità personale della protagonista", una euforica Chiara Matera, che sola nella sua stanza dialoga con le voci di dentro”. Di queste, ne vediamo una sola, quella di Leonardo D’Angelo nelle vesti di una drug queen un po' prima donna, un po' lasciva e trash…ehm, trascinante fuori da quelle quattro mura che tengono chiusa e bloccata la protagonista. I due personaggi ci raccontano di un amore finito, quello tra la giovane attrice e il suo Amleto, che lei cerca di contattatare disperatamente online, ma che non le risponde. Il riferimento shakespeariano compare anche nelle note di regia (il riflesso di se stessi sul binario della metropolitana è simile a quello di Ofelia nel fiume) e la cui domanda sembra introdurre il tema del suicidio. La pillola, "à la carte", sembra avere in sé validi spunti di riflessione ma così rappresentata non ha (su vari aspetti) incuriosito il pubblico né mostrato le sue "annunciate" potenzialità.
Terza pillola: BUNKER | I Cani Sciolti | di Roberto Nugnes | regia Luca Pastore
"Lo spettacolo racconta di due uomini, due “terroristi” degli anni di piombo in Italia negli anni ‘70, che per sfuggire alla polizia si rinchiudono in un minuscolo appartamento completamente isolato dal mondo proprio come un Bunker. Qui la storia vera dei due assume un contorno di mistero, una donna li rifornisce di viveri e beni di prima necessità, con cadenza sempre più rarefatta e il tempo prima scandito dai caffè diventa sempre più ciclico fino a una atmosfera onirico-folle quando le pulsioni di uno dei due esplodono in modo violento".
Forse questa terza pillola è quella che più si è attenuta alle note di regia ed è, quindi, rappresentativa del testo e ben rappresentata nei 12 minuti. Anche questo è un punto di merito, dato che non sembra essere così scontato. Il corto andato in scena, poi, è chiaro, divertente, ironico e originale, il dialogo tra i due attori è veloce e incuriosisce, anche se apprezzabile per le sue capacità attoriali, per noi, è stato il cultore della Bibbia a fumetti. Questa volta la compagnia ironizza sul "testo sacro", e noi avremmo continuato volentieri a vederne ancora un altro po'.
Quarta pillola PERLEi | Cerbero Teatro | di Cristel Checca | con Alessandro Balestrieri, Cristel Checca
Vivana è una bambina che racconta la storia della nonna Maria Grazia, vissuta durante il periodo fascista in un orfanotrofio, ribelle e un po' gianburraschesca. Di questa pillola non abbiamo capito gran che, sarà stato il caldo intenso o sarà stata la voce un po' troppo di testa, dai toni acuti e senza troppe variazioni dell'attrice a far assottigliare l'attenzione (anche auricolare). Magari le note di regie ci aiutano un po' di più: il tema è quello del "ricordo e della memoria per affrontare e superare un presente rotto inquieto e incerto. Un carillon, un abito da sposa, due sedie dorate, fanno da scenografia alle peripezie di Maria Grazia, storie buffe, divertenti, rocambolesche, che hanno come sfondo uno dei periodi più controversi della storia d’Italia: Il fascismo. Il periodo storico fa solo da cornice, senza giudizio, visto attraverso gli occhi di una bambina, semplicemente attraversato come l’infanzia della nostra protagonista. La forza dell’onestà e la luce della verità semplice e sincera di queste storie che tornano in mente a Viviana, come piccole luci in un sentiero in penombra, la aiutano a ritrovare la strada. Perla dopo perla, come le briciole di pollicino, fanno da mezzo per ricomporre il filo della collana spezzata".
Il finale "a pioggia di perline" ha provato a rinfrescarci e riassestarci un po' i pensieri, e le impressioni. Comunque non positive.
Info
PILLOLE#tutto in 12 minuti
Dal 22 giugno al 2 luglio al Teatro Studio Uno
QUASAR |Controtempo|con Danilo Franti|regia Lilith Petillo
MIND THE GAP – ATTENZIONE AL VUOTO |Albali Teatro|di Chiara Matera|con Leonardo D’Angelo e Chiara Matera|regia Francesco Prudente, Chiara Matera
BUNKER |I Cani Sciolti|di Roberto Nugnes|regia Luca Pastore
PERLEI |Cerbero Teatro|di Cristel Checca|con Alessandro Balestrieri, Cristel Checca