È di moda da qualche anno a questa parte, fare trasposizioni moderne di tragedie classiche. Da Euripide a Sofocle tutti gli autori greci sono stati saccheggiati dal teatro contemporaneo, con risultati spesso mediocri o peggio ancora al limite del ridicolo. Rari sono i casi di chi è riuscito a riscrivere una drammaturgia moderna efficace che attinge dalla tradizione per parlare al mondo di oggi. Uno su tutti, probabilmente il più eclatante, è quello di Sarah Kane, che con L'AMORE DI FEDRA ha saputo riproporre il mito di Fedra e Ippolito con rara intensità.
" PILADE È MORTO" scritto e diretto da Daniele Nuccetelli, non rientra nei pochi casi di rivisitazione riuscita di un tragedia classica, al contrario, è l'ennesimo pasticcio pretenzioso e trash di un teatro che si vorrebbe fare portatore di grandi verità e idee innovative, ma che invece provoca ilarità e più di uno sbadiglio. L'inizio da “performance art” spiazza, forse è l'unica cosa, assieme all'ottima interpretazione della bravissima Ida Vinella, che convince di questo spettacolo, o che perlomeno suscita una certa curiosità nella visione della pièce.
Per il resto, il ritorno di Oreste a casa, l'incontro con sua sorella Elettra e con due ragazzi del mondo moderno è senza né capo né coda. Non c'è chiaro o non ci vogliono essere chiari quali siano i nuovi fantasmi che debba affrontare l'eroe tragico. Di certo, l'amore incestuoso con prese acrobatiche a cui l'interprete di Oreste, Stefano Patti è costretto, l'omosessualità che lo lega a Pilade, il confronto con i due cinici ragazzi del mondo attuale, figli di una società consumistica e edonistica, ci sembrano sviluppati sia dal punto di vista drammaturgico e registico, in un modo che non ha nulla di sperimentale, intellettuale e nuovo, ma che aderisce, male, a dei cliché già visti a teatro e che francamente ci siamo stancati di vedere.
Più interessante il discorso scenografico. Bello mostrare ciò che resta degli sfarzi di una reggia moderna, di uno splendore che non c'è più, come uno specchio o la spalliera di un letto. Ma non basta una buona idea di messa in scena se non c'è tutto il resto.
Discorso a sé quello legato all'interpretazione degli attori, escludendo sempre la brava Ida Vinella. Se amate la recitazione classica, da accademia, con dizione perfetta e tecnica apparentemente ineccepibile, apprezzerete la recitazione degli interpreti di PILADE È MORTO, altrimenti se cercate un'interpretazione che abbia anche solo un briciolo di cuore, rivolgetevi altrove.
Più che il fantasma di Agamennone e di Clitemnestra sono l'emotività e l'assenza di una drammaturgia sensata i veri grandi fantasmi di scena ad Argo in PILADE È MORTO.
Info:
PILADE È MORTO
drammaturgia e regia Daniele Nuccetelli
Oreste Stefano Patti
Elettra Noemi Francesca
Pilade Davide Damiani
Donna Ida Vinella
Ragazza Chantal Gori
Ragazzo Antonino Giuffrè
Dal 27 settembre al 9 ottobre 2016 Teatro Sala Uno Piazza di Porta S. Giovanni, 10
BIGLIETTO RIDOTTO prenotando come lettore di Gufetto!