PAURA E DELIRIO @ Teatro Studio Uno: dalla solitudine alla rabbia

È sempre un piacere, quando arriva la metà di Ottobre e il tempo si fa vagamente frizzantino, tornare nei teatri come lo Studio Uno dove si ci ripara dalle prime gocce di pioggia, si divide con gli amici “di teatro” una birra che si porterà in sala Specchi, cercando un posto, anche un piccolissimo spazio su una panca stretta nell’affollata saletta della Casa romana del Teatro Indipendente che sempre ci regala incredibili, incredibili sorprese.

Ed è infatti davvero una sorpresa questo PAURA E DELIRIO, in scena fino al 14 ottobre.
Non lasciatevi ingannare dalla Locandina. Gli abiti di scena, i colori, le espressioni degli attori lasciano intendere che si sta per assistere ad uno spettacolo comico e dissacrante, vagamente “becero” o “coatto”.
Invece non c’è nulla di tutto questo. Andate oltre e venite a vederlo.
Le due umanità portate in scena con abile e sottile bravura da Alessia Berardi e Ferdinando Vaselli sono due fratelli e due grumi di rabbia e confusione, di insoddisfazione per una vita di stenti e privazioni, di umiliazioni (uno è un animatore, l’altra casalinga). Lo spettacolo, leggiamo poi nelle note stampa, è frutto di un lavoro di ricerca condotto sulle vite di persone reali, i cui racconti derivano da interviste a paerone reali e testimoniano una trasformazione, elemento che ritroviamo nella costruzione dello spettacolo, nell'impianto tutto dello spettacolo che rispetta questo affresco impietoso e drammatico.  Una produzione 20 Chiavi, che avevamo visto allo Studio Uno, già in LADYOSCAR, che portava in scena altre due anime perdute.

Schiettamente realistici nella loro semplice ingenuità, i due fratelli sono vestiti come due sportivi o due pugili improbabili e vagamente ridicoli, due che la vita ammazza di pugni ogni giorno. Non basta saltare una corda, allenarsi, tenere il ritmo, rispondere alle provocazioni.
Le due anime sono anime quasi a terra, all’ultimo round anche con uno sfratto imminente, ma… tutto cambia e quella che sembra una commedia diventa in realtà una Commedia Nera. Più nera che commedia perché si nutre di quelle deprivazioni materiali e morali che ne rappresentavano il sostrato comico di partenza, e che diventano qui la spinta eversiva, il moto di follia guidato dalla disperazione, dall’assenza di speranza.

Lo spazio intimo della Sala Specchi contribuisce alla claustrofobia dell’ambiente familiare ricreato dai due attori che sfruttano bene i pochi oggetti di scena (alcuni piatti, un microfono e…non sveliamo, sfruttati funzionalmente e intelligentemente) alla luce di una sola lampadina, che per estensione, rimanda alla povertà di illuminazione delle due figure da parte della Società tutta che li ignora o li maltratta.
La drammaturgia convince: sebbene nella parte iniziale giochi molto con luoghi comuni che strappano più di una risata nel pubblico, conduce poi progressivamente alla nascita del dramma, all’emersione delle disperazioni sottese, della solitudine di due fratelli soli al mondo (i genitori non ci sono più), impauriti dalla povertà, incapaci di variare i menù della cena come di crescere. In preda ad una frustrazione che sfocia in rabbia, in provocazione, in odio e distacco.

Questo spettacolo è dunque un ritratto di una umana deriva tragicomica, un graffio tirato per scherzo che ti fa pensare a quanto la Solitudine che ti porti dentro può graffiarti il cuore, farti a cenci il cervello, rompere anche i rapporti più saldi, pur di uscire da un impasse emotivo.
Il finale è aperto, ci lascia incerti su come dovrebbe andare. Non sempre uscire dalla Solitudine in cui ci si è cacciati é facile, spesso serve una ragione valida, un o stimolo involontario che ci faccia sentire più vivi che disperati.

Visto l'11 ottobre 2018

Info:
20 Chiavi Teatro

presenta

PAURA E DELIRIO di e con Alessia Berardi e Ferdinando Vaselli 

musiche Sebastiano Forte

aiuto regia Marianna Arbia

foto Valeria Luongo

comunicazione Paolo Turla

Dall'11 al 14 ottobre 2018

Teatro Studio uno via Carlo della Rocca, 6  Roma

image_pdfSCARICA QUESTO ARTICOLO IN FORMATO PDF