PARTITURA P.@Teatro Franco Parenti Milano

Finalmente Luigi Pirandello (Girgenti 1867 – Roma 1936) autore di Novelle – meno note e rappresentate, ma la parte più autentica e profonda della sua produzione – in un elegante spettacolo che unisce tre novelle il cui tema di riflessione è la fine della vita umana con la musica elettronica di Angelo Vitaliano: in scena fino al 30 ottobre 2016 presso il Teatro Franco Parenti di Milano.

Che le Novelle per un anno siano una sorta di Vangelo laico della ‘sicilianità’ o meglio di un’Umanità afflitta e dolente, insomma un capolavoro da delibare con calma per coglierne le infinite sfumature è indubbio come il fatto che Pirandello abbia tratto numerose opere teatrali di grande impatto da molte delle sue novelle: ne consegue che la lettura teatrale di queste ultime costituisce sempre un evento di grande importanza e curiosità da non lasciarsi sfuggire.

Una scelta azzeccata quella di Fabrizio Falco, aduso a frequentare il drammaturgo siciliano grazie a Luca Ronconi che lo converte a Pirandello tramite una nuova lettura effettuata per lo spettacolo di diploma da cui è scaturita la messa in scena di Sei personaggi in cerca d’autore in cui ha interpretato il Figlio ed è nato l’audiolibro Emons Pensaci Giacomino! e altre novelle con 12 racconti di Pirandello da cui sono tratte i tre in scena.
Falco compare sul palco in compagnia di un’unica sedia fruendo degli effetti-luce speciali di Daniele Ciprì e dell’accompagnamento della musica elettronica di Angelo Vitaliano per raccontare tre novelle contestualizzate in modo coerente La morte addosso (da cui Pirandello trarrà L’uomo dal fiore in bocca, dramma in un unico atto), Una giornata e Il treno ha fischiato con riflessioni sul tema della fine dell’esistenza: le prime due in modo simile, la terza più vivacemente, quasi tre momenti di un unico concerto sinfonico.

Nato a Messina (1988) e vissuto a Palermo e a Roma dove ha frequentato l’Accademia Silvio D’Amico, Fabrizio Falco – già da bambino innamorato del teatro – ha il fascino della semplicità con quell’aria perbene, il corpo slanciato e quel porgere posato e pregnante reso dalla mimica facciale che rivela volontà, talento e spirito di iniziativa, doti che lo hanno portato ad approfondire il grande conterraneo. Malgrado la giovane età già pluripremiato e richiesto anche dal cinema in cui ha lavorato con successo, continua a prediligere il teatro in cui ha versato entusiasmi e passioni che gli hanno dato notevoli soddisfazioni di pubblico e critica.

Partitura P. – come recita il sottotitolo – è Uno studio su Pirandello di cui è messa in luce l’attualità della sua poetica, un racconto sulla sofferenza e la solitudine dell’Uomo che commuove e affascina con la forza che sanno esprimere le novelle sfrondate in questo spettacolo fino all’essenziale eppure cariche di pathos e afflato poetico.

Resta la curiosità intellettuale in chi scrive di provare altre esperienze del genere, in particolare la lettura ragionata di una novella appassionante per la capacità del drammaturgo siciliano di rendere in modo semplice e profondissimo la ricerca dell’essenza del vivere attraverso l’osservazione del miracolo della crescita di un semplice filo d’erba da parte di un giovane discriminato dalla società in cui è nato per non avere portato a termine il suo impegno verso il sacerdozio.

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