OTELLO @ Sala Uno Teatro: il sospetto che uccide l’uomo

Dal 15 al 27 novembre al Sala Uno Teatro torna in scena l’intrigante adattamento a quattro mani per sei attori dell’ Otello di Shakespeare a cura di Hossein Taheri e Paolo Zuccari, con la regia di Paolo Zuccari.

Il moro di Venezia del XVII secolo vola un arco di 300 anni e atterra nel XX secolo, intorno gli anni 50. Niente corti con dame dai vestiti di tessuti pesanti e guerrieri con la spada, ma militari in tuta mimetica con pistole, anfibi, fucili e telefoni al servizio dell’intreccio arricchito da momenti di tensione e suspense con un tocco di noir a mò di un thriller contemporaneo.
Lo spettacolo inizia con Iago solo in scena alla sua scrivania, occupato a svolgere un ruolo amministrativo al telefono: con Roderigo avvierà il suo piano diabolico per rovinare la vita del suo comandante straniero Otello, il quale si è recentemente sposato in segreto con la bella, ricca e sensuale Desdemona. Ritornato dalla guerra contro i turchi nell’ isola di Cipro, il moro può finalmente dedicarsi a sua moglie, lasciandosi andare all’amore e alla passione per lei, fino a quando non cadrà vittima dell’inganno di Iago che si insinuerà tra i due amanti, provocando e alimentando la gelosia che logora il suo comandante per il luogotenente Cassio (Beniamino Zannoni), fino al loro totale annientamento.

La figura di Iago è recitata magistralmente da Paolo Zuccari in maniera anticonvenzionale: con un viso buono e ingenuo e spesso anche simulando un compiaciuto vittimismo -che suscita il sorriso nello spettatore- nasconde, con una lucidità disarmante, la sua perfidia e il suo opportunismo crudele senza lasciar trapelare un tentennamento o una perdita di senno.

 

Un unico ambiente ospita l’intreccio: un ufficio militare, sede del comandante dell’Esercito veneziano Otello, interpretato da Hossein Taheri. Sedie, scrivanie, porte, armadietti, e telefoni occupano e riempiono tutto lo spazio scenico del teatro, con tanto di bagno, con toletta e water, ubicato sulla destra della scena. Gli elementi della scenografia sono posizionati in modo tale da comporre con le loro ombre un disegno luci molto bello e persuasivo.
Ad esempio, la porta al centro sul fondo, ha una funzione importante, oltre ad essere l’unico ingresso in scena per gli attori, spesso viene messa in risalto da un effetto in controluce che proietta a terra un’immagine tetra e oscura che rimanda all’idea di una prigione. Quasi un simbolo nascosto, un messaggio dello spettacolo, come se l’insinuazione di Iago sia man mano sempre più una morsa che costringe e schiavizza nel dubbio il povero Otello.
Il tutto è sostenuto e amplificato dalla scelta delle musiche incalzanti e di tensione.

La capacità attoriale di tutto il cast è tuttavia la vera forza di questo spettacolo. Speciale menzione va anche a Dajana Roncione, nei panni di una Desdemona raffinata e semplice, resa con estrema sobrietà, che si lascia andare a delle cariche emotive molto forti e sostenute con maestria, che commuovono e catturano lo spettatore. Un esperimento valido e ben riuscito, che ha trovato una nuova chiave di lettura moderna e originale di questo classico shakesperiano intramontabile.

Info:
dal 15 al 27 novembre 2016 
ore 21, domenica ore 18
OTELLO
da W. Shakespeare
Adattamento  Hossein Taheri e Paolo Zuccari

con
Hossein Taheri 
Paolo Zuccari
Elodie Treccani
Dajana Roncione
Caterina Bertone
Beniamino Zannoni
regia Paolo Zuccari
aiuto regia Marco Canuto
scene Fiammetta Mandich

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