OSSIGENO @ Arena del Sole: Non è questo il trucco? Inspirare, espirare

È andato in scena il 16 e 17 dicembre 2017 all’Arena del sole, OSSIGENO, uno spettacolo basato sulla pièce del pluripremiato drammaturgo russo Ivan Vyrypaev, diretto e tradotto da Teodoro Bonci del Bene e interpretato da alcuni attori della compagnia Big Action Money; Tamara Balducci e Teodoro Bonci del Bene.

Proviamo a chiudere gli occhi.
Immaginiamo di essere in cantina, tra le vecchie foto sbiadite dal tempo e scatoloni dal dubbio contenuto. Immaginiamo ancora di trovare un vecchio giradischi, come quelli di una volta, impolverato ma ancora funzionante.
Lo accendiamo, mettiamo sul piatto un vinile dalla copertina ormai illeggibile e …
Buio.
Luce.
Si materializza davanti ai nostri occhi un Deejay immerso nel suo habitat naturale, compreso di console, stereo e luci stroboscopiche. A decorare questo grande bassorilievo sono due sfidanti intenti a cimentarsi in una spietata “battaglia rap”.
Così come il conflitto dei due sfidanti è visibile, altrettanto lampante è la tensione che si percepisce per tutto lo spettacolo tra testo e contesto, così distanti dal punto di vista situazionale e allo stesso tempo così vicini per i temi trattati, andando a coordinarsi e collaborare vicendevolmente.

 

Sua moglie non è ossigeno.
Probabilmente è un derivato, ma di certo non è ossigeno.
Quasi certamente è un derivato, anzi, con ogni probabilità sua moglie è uno di quei prodotti di terza scelta di un qualche discount di provincia, ricchi di coloratissime etichette e sfavillanti illustrazioni create apposta per depistare l’ignaro acquirente. Per questo motivo giorno dopo giorno Sasha respira sempre meno, questo sapore sintetico non lo appaga, lo rende inerziale, arido e totalmente sterile alla vita. Sarà l’incontro con una giovane donna dai capelli rossi, con il suo stesso nome, Sasha, a donargli una nuova ondata di vitalità. Questo improvviso e torrenziale afflusso di ossigeno inebria il protagonista, gli offusca la mente e lo rende sordo ad ogni razionalità tanto da spingerlo all’assassinio della moglie.

Caro al noto regista Peter Brook, anche in quest’opera il tappeto svolge un ruolo fondamentale; esso delimita il luogo della performatività entro il quale l’attore esegue il suo “pezzo”, la sua canzone guidato dal più primordiale istinto umano: respirare.
Non a caso la recitazione è volutamente declamatoria, enfatizzata e quasi propagandistica; i due protagonisti, Sasha e Sasha, cercano di schiacciare i loro sensi di colpa per i delitti commessi con urli potenti e poderosi, accompagnati da un’assordante musica minimale.
L’ausilio di una piccola telecamera come strumento espressivo porta a rendere il pubblico parte dello spettacolo e partecipante passivo focalizzando la sua attenzione sulle azioni invece che sulla dimensione testuale.

Questa è solo una delle interessanti scelte registiche che coronano lo spettacolo; degna di nota è sicuramente la scelta di estraniarsi momentaneamente dal testo di Vyrypaev per commentarlo e giudicarlo in veste di attori e non di personaggi. Questo particolare escamotage oltre ad affinare il senso critico dello spettatore permette loro di correggere tramite l’autoironia  eventuali incidenti di percorso in cui potrebbero incappare andando così a trasformare queste debolezze in veri e propri punti di forza.

Un Uomo deve imparare ad esercitare la virtù dell’onestà, deve imparare ad ascoltarsi, a interrogarsi su quali possano essere le sue priorità. Sasha ha capito quali sono le sue priorità. Per lui non esiste nulla, solo Ossigeno. Per vivere a lui non serve niente, solo aria.

Ché in una bara in fondo non si sta poi male
basta conoscersi e sapersi accontentare
e in questo io, modestamente, sono sempre stato un grande

perché per vivere a me non serve niente, solo…
Aria… soltanto… aria.

Daniele Silvestri

Info:
Testo di Ivan Vyrypaev
traduzione e regiaTeodoro Bonci del Bene
conTamara Balducci, Teodoro Bonci del Bene
luci e sceneMatteo Rubagotti
musiche dal vivoCUBI
produzioneBIG ACTION MONEY
con il contributo diL' Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino

Credits
foto di Davide Silvi

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