ORE PICCOLE @ Teatro Puccini. Abbagli in fondo alla notte

Il Teatro Puccini di Firenze inizia l’anno nuovo con il debutto di ORE PICCOLE di e con Alessandro Riccio, protagonista indiscusso della scena fiorentina. L’artista libera la sua capacità immaginifica, immergendoci in una scena narrativa surreale, arricchita da momenti di musical e numeri di varietà, nel proliferare di piccole storie e strambi personaggi. La cifra realistica e quotidiana, così viva in questi archetipi di marginalità umana, viene trasfigurata attraverso il sapore del grottesco e dell’eccesso, in una combinazione di ingredienti che ci tengono sospesi nell’ambiguità di un sogno, senza mai perdere contatto con il calore di queste più che probabili vite.

La scena si apre con un bislacco interrogatorio condotto da un duo efficacissimo Ciro Masella e Alessandro Riccio, nelle parti del maresciallo e del sottoposto. Di questa coppia comica, sulla riga intramontabile della Commedia dell’arte di servo e padrone, Riccio è il clown, delicato e impacciato personaggio, che spicca nel contrasto con l’impostazione volutamente seriosa e tonante del partner. Sotto accusa Vladimiro – Vieri Raddi – uno sbandato, arrestato per atti osceni la notte di capodanno. Assistiamo alla ricostruzione della serata, per far emergere la verità, sconosciuta allo stesso protagonista: un ultimo dell’anno tipico-atipico che inonda la scena, facendosi sempre più assurdo. I due mondi si sovrappongono, restando entrambi sulle soglie della realtà: il passato chissàdove della notte e il presente dell’interrogatorio. Dietro la parete di quella stanza di indagini si svela la dimensione parallela e prendono corpo e movimento i ricordi, in uno stravagante night, dove irrompono e scorrazzono personaggi grotteschi.

Giuliana – la dotata Gaia Nanni – figura popolare e verace, al tempo stesso una prostituta tenuta al legaccio dal suo pappone e una barista, che raccoglie le confidenze degli avventori, serva generosa, sempre alle prese con le canzonette, carica di rimpianti. Domanda, un amabilissimo matto – interpretato da Riccio, nel suo tipico trasformismo – con uno tzunami di domande sovreccitate che non attendono risposta. I ballerini di burlesque Viola Panìk e Mr. Punch che si esibiscono in performance divertenti ed originali con costumi coloratissimi. Luciano – sempre Riccio – tutto luce con la sua giacca abbagliante di specchi e il suo accendino magico, con cui cacciare assilli, tristezze e noie: “zin zin zin” e ti passa tutto, esci fuori dalle rogne quotidiane. Debora, una ragazza poco attraente (interpretata da un esilarante Ciro Masella) la cui rabbia esplode e distrugge l’arredo scenico.

La carrellata di singolari incontri ruota intorno alla domanda-chiave che tormenta il protagonista “ma te che vuoi fare?”: è questo il vero processo nella testa di Vladimiro, con tutte le pressioni e le angosce che si trascina dietro in questo viaggio iniziatico. Il giovane ricorda Pinocchio tra i due carabinieri, calamitato dagli eccessi e dalle assurdità del Paese dei Balocchi; la domanda tormento pare uscire dal Grillo parlante (chi non ne ha almeno uno in una notte di bagordi?). E anche se i carabinieri ammanettano il ragazzo, la sua storia continua; anche se il suo cuore impazza e crolla morto, non può morire. Come Pinocchio. Almeno le fiabe hanno il lieto fine.

Lo spettacolo fa ridere ma non è solo da ridere. C’è qualcosa di perturbante in questa rappresentazione onirica. Riccio ha la grazia di rendere l’amarezza più profonda e le tonalità di un incubo e di uno smarrimento ineluttabile, in solitudini esilaranti e piumate che restano pur sempre identità guaste e rotte nell’impotenza di realizzare un senso. E’ la storia di un personaggio che ‘stravede’, s’inventa un night club frequentato da personaggi bislacchi, trasfigurazioni di un mondo adulto alla deriva, ma anche figure della sua mente, moltiplicazioni di sé e sublimazioni di una realtà azzerata e squallida. E questa nudità viene fuori alla fine dei giochi. Senza immaginazione saremmo spacciati. L’arte, come il linguaggio dei sogni, è un processo d’invenzione e travestimento, illuminato dalla fiammella di un accendino. Magia.

Riccio è un’artista dalla curiosità insaziabile, abile a creare innesti tra generi artistici e sempre pronto a scommettere sul proprio continuo trasformismo e rinnovamento. Apprezzabile questo inoltrarsi negli abbagli del fondo della notte, dove i confini di conforto scivolano via e turbiniamo tra buchi neri e stelle filanti. Lo spettacolo è travolgente grazie ai personaggi così forti e marcati da rimanere impressi nella memoria come i personaggi di una fiaba, grazie ad un cast in grado di conferire a queste figure caricaturali un colore tale da renderle vere. Le musiche da Minnie the moocher e Atomic Fireball accompagnano le divertenti coreografie di Viola Panik e Mr. Punch contribuendo a un’atmosfera straniante e favolistica.

Info:
ORE PICCOLE
scritto e diretto da Alessandro Riccio
con Alessandro Riccio, Gaia Nanni , Ciro Masella, Viola Panik & Mr. Punch, Vieri Raddi, Teresa Scaletti
luci Lorenzo Girolami
costumi Dagmar Elisabeth Mecca
sarta Daniela Ortolani
Produzione Tedavì ’98 e Archètipo
Foto Federica Gambacciani

Teatro Puccini, Firenze
31 dicembre 2019

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