ONDERÓD @ TEATRO CELEBRAZIONI – Quasi un ritorno a casa

Con Onderód Gioele Dix e arriva finalmente al Teatro Celebrazioni di Bologna dopo molti rinvii causa pandemia. In scena un repertorio dei monologhi di Gioele Dix che riflettono e ironizzano sul mondo corrente nel segno di quella comicità a tratti feroce ma sempre rassicurante che caratterizza il suo stile di scrittura, in altalena costante fra leggerezza e insofferenza.

Gioele Dix

ONDERÓD: un Gioele Dix in stato di grazia

Quando compare sul palco la platea lo accoglie come un vecchio amico che non vede da troppo tempo. Dix è emozionatissimo nonostante l’esperienza e il repertorio già ampiamente rodato, forse per i quasi due anni di attesa qui a Bologna, forse per l’ovazione del pubblico bolognese così caloroso.

Mi sento a mio agio, vi do confidenza” dice subito estraendo il cellulare e fingendo di guardarlo, per poi partire con i suoi cavalli di battaglia. E lo è, è davvero a suo agio, e lo siamo anche noi con lui. Parte così una sorta di viaggio attraverso lo scombinato paesaggio italiano alle prese con fantasmi vecchi e nuovi: il mito del ritorno alla campagna, l’assenza di senso civico, il salutismo esasperato. A completare la drammaturgia di Onderód, una serie di brevi racconti originali con accompagnamento musicale.

Come si costruisce la risata

Ciò che colpisce è il segmento sulla comicità, su come si costruisce il comico e come anche delle semplice barzellette, apparentemente passate di moda, non siano altro che un trampolino di lancio per cabaret, one man show, stand up comedy e tutte le declinazione delle “storielle”, come le chiama lui. Quando poi compare in scena l’automobilista incazzato, ci sentiamo a casa.

Dix e Cesario: coppia comica traballante di cui non sapevamo di aver bisogno

Il rapporto con il musicista che lo accompagna, Saverio Cesario, è quello tra due artisti che si divertono come due amiconi in osteria. Cesario accompagna l’entrata e l’uscita di scena di Dix, si improvvisa spalla comica traballante, ride come se sentisse le battute per la prima volta e accompagna perfettamente ogni “storiella”.

ONDERÓD: comicità un po’ stantia ma che ci fa sentire a casa

Quando i comici di vecchia data tornano con materiale vecchio è sempre rischioso. I tempi cambiano e diverse battute sembrano fin troppo stagionate per un pubblico anche solo un po’ più giovane di Dix, discorsi non così universali come il cellulare in quanto strumento demoniaco o l’alta cucina troppo complicata. Ma il pubblico è con lui, è sempre con lui, e quindi non importa se non tutti rideremmo di quelle battute come si rideva un decennio fa (cosa che con altri comici succede).

Un finale caloroso

Il brodo si allunga un po’ verso la fine, con ben due fuori programmi che non è ben chiaro chi li abbia richiesti oltre gli applausi finali. Ma alla fine “Mi sento a mio agio, vi do confidenza”, e come ad una serata tra amici si è anche disposti a fare un po’ tardi, è come essere saliti su una macchina del tempo e guardare di nuovo Zelig con tutta la famiglia.

Una produzione: Giovit
di e con: Gioele Dix
con la partecipazione di: Savino Cesario
musiche dal vivo di: Savino Cesario

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