Il 2023 si apre con un tutto esaurito al Manzoni di Calenzano per NOVELLE ORIENTALI, lettura scenica di e con Serra Yilmaz, ispirata all’omonima raccolta dell’autrice belga Marguerite Yourcenar. Nella semplicità del palco l’attrice turca, conosciuta teatralmente per La Bastarda di Istanbul (già recensita su Gufetto) e cinematograficamente per le partecipazioni nelle pellicole di Ferzan Ozpetek, ha ripercorso due delle novelle che si immergono nelle atmosfere poetiche dell’Estremo Oriente. La storia del salvataggio del pittore Wang-Fô e la malinconica dipartita del principe dongiovanni Genji hanno accarezzato l’intimità del teatro e le orecchie del folto pubblico accorso per l’occasione.
La semplicità dell’impianto scenico in NOVELLE ORIENTALI

In un’atmosfera soffusa e intima spuntano sullo sfondo dello spazio scenico le lanterne che, con le loro diverse fogge e la loro disposizione su più piani e più livelli, si fanno pianeti sospesi nel vuoto. Un universo solo per noi che nei pochi istanti dopo l’apertura del sipario attendiamo di essere presi per mano e accompagnati in quella galassia di colori e di profumi che l’Oriente ispira da sempre in noi “occidentali”. Ed è proprio così che Serra Yilmaz, al centro col suo leggio e un tavolinetto a lato, esordisce ricordandoci che non esistono un Est ed un Ovest se siamo disposti ad allargare e capovolgere la nostra prospettiva. Per questo le novelle che ci raccontano di un mondo lontano, nel tempo e nello spazio, in realtà ci parlano anche un po’ di noi, qui ed oggi, pronti a farsi cullare ed ammaliare.
La selezione delle NOVELLE ORIENTALI
La Yilmaz ha selezionato per il pubblico due novelle che si susseguono nella sua lettura cadenzata e rasserenante. Come una mamma o una nonna che nutre la fantasia di un bambino prima di un sonno auspicabilmente sereno, l’attrice ripercorre la storia del pittore Wang-Fô e del suo discepolo Ling che riescono a sfuggire alla crudeltà dell’imperatore, pronto a sacrificare la vita di quell’uomo che con la sua bellezza minaccia il suo potere. Una bellezza che nella eterea poesia del finale sarà unica via di fuga per la salvezza. Alla morbidezza del primo racconto subentrerà con naturale continuità la malinconia della fine del principe Genji, un inguaribile Don Giovanni che incontriamo mentre la Signora-del-villaggio-dei-fiori-che-cadono, sua vecchia amante, è tornata dall’uomo oramai cieco per restargli accanto fino alla fine dei suoi giorni.
NOVELLE ORIENTALI: dalle pagine allo spettatore
Con tono rassicurante Serra Yilmaz ha sorvolato sulle vicissitudini dei personaggi che sono stati eternati dalla penna dell’autrice belga, in una lettura scenica che potremmo definire incontaminata. E’ infatti quasi assente una struttura drammaturgica – unica eccezione l’essenziale scenografia, molto apprezzata, e pochi circostanziati interventi musicali – tale che è completamente affidato alla fantasia del singolo spettatore il compito di costruirsi i personaggi in un passaggio diretto dalla penna della Yourcenar alla mente degli ascoltatori. Quasi una osmosi quella che si è compiuta nei 60 minuti della lettura dove avremmo apprezzato un ruolo più incisivo dell’artista che sul palco si è fatta portavoce di sensazioni, emozioni ed immagini.
NOVELLE ORIENTALI: lettura scenica o narrazione?

Nel panorama performativo, la lettura scenica (considerata a torto tra le strade più facili da percorrere) deve proporsi il doppio intento di condividere un percorso narrativo, delineato dall’autore del testo, e di restituire sensazioni e immagini filtrate attraverso gli occhi, la voce e la gestualità dell’artista. Così come un traduttore davanti ad un testo si assume la responsabilità di interpretarlo per restituirne una corporeità, allo stesso modo all’attore è richiesto di digerire le parole per spremerne l’essenza senza il timore di tradire l’originale. E’ perciò che ancora oggi il monologo di Shylock oppure il flusso di coscienza di Molly Bloom non finiscono di emozionare attraverso le mille voci che li hanno fatti propri. In questo senso apprezziamo l’operazione portata avanti da Serra Yilmaz e BamTeatro nella consapevolezza che questo secondo intento è però rimasto sacrificato dal primo.
L’augurio finale di una “notte piena di stelle” che l’attrice ha dolcemente rivolto al pubblico ci fa uscire dal teatro proprio con la sensazione di aver ascoltato una bellissima favola della buona notte.
Visto al Teatro Manzoni (Calenzano) il 13 gennaio 2023
NOVELLE ORIENTALI
di Marguerite Yourcenar
traduzione Maria Luisa Spaziani
edizioni BUR contemporanea
con Serra Yilmaz
produzione BamTeatro Spettacolo
in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo