Il Teatro Due si nasconde come si fa nel gioco antico della seduzione. È una bella donna che si infila dentro un dedalo di vie per poi concedersi in tutto il suo splendore in fondo alla viuzza. C’è buio e ci sembra un gioco di luci voluto dato che brilla già da lontano la locandina dello spettacolo col volto rassicurante d’attrice di Daniela Scarlatti. Lo spettacolo NOTRE DAME DE PARIS di Victor Hugo è andato in scena il 21 e 22 dicembre con la regia di Patrik Rossi Gastaldi.
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NOTRE DAME DE PARIS: la vicenda narrata da Victor Hugo
La storia è ormai universale. Nota e degna di nuove e infinite note. È stato, il racconto, in questi due secoli dalla scrittura, proposto e infine amato da piccoli e grandi dal cuore tenero. Il monumento fiero di Paris, campeggia sul racconto e non riesce neanche a farvi ombra. Svetta sulla Ville lumiere e fa altra luce sui personaggi: la bella Esmeralda, il brutto Quasimodo, il perfido Frollo. Dunque il giovanissimo Hugo sceglie ottimi ingredienti per condire il suo romanzo di successo che superò la censura. Fatto storico se si pensa che il personaggio negativo è un monsignore che si innamora di Esmeralda e per lei uccide e le propone perfino di risparmiarla dal patibolo in cambio dell'amore per lui.
Quasimodo viene ripudiato dai genitori perchè storpio e cresce negli anfratti della cattedrale per gentile concessione del Monsignore Frollo. Finisce per fare il campanaro e per questo diviene sordo: ma il vero sordo della storia è il popolo che non sente quanta bellezza si chiude dentro quel corpo deforme che ama Esmeralda solo per quell'attenzione ricevuta e muore con lei in un abbraccio eterno che la Scarlatti ci farà vedere con quell'esplosione di cenere sul finire dello spettacolo. Le scivola tra le mani quel che rimane dei due corpi avvinghiati per sempre nella stretta morte che prende Esmeralda per prima. É quella cenere che viene tanto raccontata dai libri sacri ma che qui non sta bene in bocca al vile Monsignore della storia. Frollo è avido di potere e di quel corpo che non ha mai posseduto perché Esmaralda preferisce spegnersi piuttosto che vivere tra sbarre d'oro senza amore.
NOTRE DAME DE PARIS: la raffinatezza di Daniela Scarlatti al teatro Due
Daniela Sacarlatti è attrice raffinata. Colta. Puntuale nelle battute. Tiene con padronanza la scena e non sembra neanche ancorata al suo leggio come spesso ho visto fare. Racconta, si dispera, sorride e ride, beve se ne ha voglia. Ha le “tante” voci e sentimenti dei “tanti” personaggi della storia. Ammicca al pubblico e a Luca Colantonio, che sa accompagnarla con grazia e la sua Fisarmonica e con divertenti versi d'intesa concertati col regista.
Notre Dame de Paris: le scelte di regia di Patrik Rossi Gastaldi
Le luci sono bene calibrate. Sul fondo è proiettata una immagine della cattedrale. La regia è di Patrik Rossi Gastaldi, che, dopo PROMETEO ci ha ormai viziato e da sempre proposto lavori interessanti che traboccano di significato. Di passione. Di verità mai obsoleta. Il regista vivacizza e dà corpo al testo del primo Ottocento, qui magistralmente ridotto e adattato per il Teatro da Luigi Lunari. Ci sembra perfetta la scelta della Fisarmonica al posto del Sax perchè ci porta da subito tra il sagrato di Notre Dame e le viuzze strette di San Michel: seduti al bistrot, sulla rive gauche della Senna.
Visto al TEATRO DUE – Roma
martedì 21 dicembre e mercoledì 22 dicembre ore 21
NOTRE –DAME DE PARIS
adattamento e riduzione di
Luigi Lunari
da
NOTRE -DAME DE PARIS
di Victor Hugo
(1802-1885)
con
Daniela Scarlatti
alla fisarmonica Luca Colantonio
regia
Patrick Rossi Gastaldi