NEGRI SENZA MEMORIA: BUGIE BIANCHE CAPITOLO SECONDO @ TEATRO DELLE MOLINE – Sfumature inedite

Il secondo capitolo della trilogia Bugie Bianche di Alessandro Berti, Negri senza memoria arriva nel piccolo Teatro delle Moline. Dallo spettacolo conferenza ora passiamo al teatro di narrazione, intimo e caldo, come le luci e le canzoni.

Negri senza memoria

Negri senza memoria: un ritorno a casa

Non si sa bene cosa dire, se non che per un’ora si è ascoltata una bella storia. Berti si riconferma un narratore accogliente, carismatico e rassicurante, in un monologo stavolta meno irriverente ma più sensibile. Anche stavolta la sala era piena, e questo è bellissimo.

Stavolta niente intermezzi ma un’unica tirata, molto più fluida e convincente. Anche gesti quotidiani come bere un bicchiere d’acqua fa ora parte della scrittura scenica concreta, invece di essere relegato ad un intermezzo a luci spente. Questo ci fa sentire maggiormente parte di un qualcosa di vero.

Cronaca di una storia ormai dimenticata

La scelta apparentemente prevedibile del partire dalla cronaca novecentesca per raccontare il rapporto tra due popoli, non stucca e sorprende anche nella sua semplicità.  Due “razze” (che non esistono, perché non esistono le razze umane) che ad un certo punto si sono allontanate, perché una delle due ha anteposto a questo rapporto la propria sopravvivenza.

Negri senza memoria: la nostra memoria a breve termine

«Italians are niggaz with short memories» dichiara il rapper nero Chuck Nice nel 2002, scatenando le polemiche delle associazioni italoamericane. Ma è ormai risaputo che gli italiani sono un popolo dalla memoria tremendamente corta.

Anche se non si può fare un confronto tra il razzismo in Italia e quello in America, è evidente che si tratta di due modi differenti di approcciarsi al diverso, al momento il leitmotiv di questa trilogia è proprio come tutto ciò che è male in America noi lo dobbiamo copiare a tutti i costi. Gli italoamericani, dopo anni di ottimi rapporti con gli afroamericani, hanno approfittato ad un certo punto di nuovi privilegi e hanno fatto propri i pregiudizi e l’odio dei bianchi: non volevano tornare ad essere discriminati, e quindi hanno discriminato con tutte le loro forze.

Uno spazio scenico accogliente ed efficace

Lo spazio scenico resta spoglio, una sedia, alcuni libri, una chitarra. Stavolta Berti si accompagna con uno strumento che aiuta a sostenere le canzoni più delicate e malinconiche, la sua voce come nello spettacolo scorso è ipnotica e rassicurante. Le canzoni stavolta sono tante, si alternano agilmente con le sezioni del monologo, tra notizie, storie e sfumature inedite del Novecento.

Bugie bianche: molte aspettative

Si attende con curiosità il terzo e ultimo capitolo della trilogia, le aspettative sono alte e c’è la certezza che si verrà sorpresi. Alessandro Berti è lo studioso e cantastorie che avremmo sempre voluto incontrare e l’attore di cui avremmo tanto bisogno.

Alessandro Berti

Una produzione ERT / Teatro Nazionale

In collaborazione con Casavuota

Con il sostegno di Sciaranuova Festival e Teatro Comunale Laura Betti

Di e con: Alessandro Berti

Disegno luci: Théo Longuemare

Progetto Bugie bianche a cura di: Gaia Raffiotta

Foto di: Daniela Neri 

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