NATO POSTUMO @ Teatro Franco Parenti

"Nato postumo" in scena a Milano presso il Teatro Franco Parenti fino al 18 novembre 2018 rappresenta l'ultima esperienza autorale in ordine di tempo di Brandi, lavoro che lo vede – come per gli altri scritti da lui – anche interprete sul palco.

Protagonista dello spettacolo Gino, postino di un piccolo paese del Nord Italia, che racconta – chiuso fra le sue mura domestiche – la propria esistenza. Per quanto ancora giovane, inizia a fare un bilancio della sua triste e malinconica vita che ruota intorno a pochi elementi: la bicicletta, il lavoro, l'amico 'Del Piero' e Martina, l'amore non corrisposto. Una vita solitaria dove neanche gli affetti più prossimi sono presenti: la madre è morta suicida e il padre è assente.

Un uomo che lo scorrere del tempo ha reso inerme e con i sogni appannati e chiusi in cassaforte. Riesce, tuttavia, a tenere ancora gli occhi aperti sul futuro e decide di lottare per riprendersi la propria vita. Inizia così a "raccontare" su un nastro magnetico di un vecchio registratore a bobine, tipo lo storico modello "Geloso", tutta la sua storia fatta di riflessioni e dettagli e arricchita di fioche speranze: una sorta di diario-testamento che funge da cura terapeutica.

Dalle sue parole emerge disprezzo verso il suo piccolo mondo, del quale non c'è ragione di rallegrarsi, non essendoci motivo di felicità. Gino non sopporta Selina, la gioiosa governante, sempre sorridente alla vita e odia la madre per averlo messo al mondo fatto che è divenuto fonte della sua infelicità. Come se non bastasse, se la prende anche con la povera piantina a cui non dà acqua da immemore tempo perchè così "c'è qualcuno più morto di me!".

In effetti c'è una salvezza, un appuntamento mensile con qualcosa che nel giorno dello stipendio lo porta lontano dalla propria realtà di degrado e miseria. Quindi il peso della sua insignificante esistenza lo sopraffà a tal punto da non riuscire a fare un passo per cercare di migliorarla.

Un classico esempio di uomo disarmato che subisce le avversità della vita e non la vive!

Le parole scorrono veloci sul nastro magnetico così come la pièce teatrale. Francesco Brandi, come una potente fuori serie innesta la prima e a tempo cadenzato aumenta la velocità e con grande precisione arriva al massimo della potenza vomitando con ritmo serrato e a gran voce tutta la disperazione e il disagio che vivono nel suo personaggio lasciando la platea senza fiato fino alla fine. Lo spettatore non solo viene coinvolto in prima persona avvolto da una girandola di emozioni, ma grazie alla struttura scenografica si sente anche parte integrante di una storia che lo coinvolge completamente come confermerebbe il finale.

Lo spettacolo è stato allestito nella Sala Treno Blu del Parenti, permettendo di abbandonare il palco trasferendosi nella piu intima sala e rendendo così più prossimo il luogo di narrazione. La scenografia vintage riproduce fedelmente l'interno di un monolocale arredato con mobili e oggetti altrettanto rétro che forse avrebbero potuto prendere maggiormente vita. Presente anche un giradischi 'muto', pretesto per arricchire attraverso la musica alcuni passaggi del monologo.

L'attore Francesco Brandi, come accennato anche autore del testo, riesce a calarsi totalmente nel mondo di Gino trasmettendone tutta la rabbia e disagio con estrema naturalezza anche se in alcuni passaggi un cambio di registro e di ritmo avrebbero agevolato maggiormente il captare momenti più intimisti e delicati.

È difficile non riconoscersi anche solo in minima parte nello stato d'animo del protagonista. L'insoddisfazione esistenziale è sempre più presente in noi, spesso facciamo fatica ad accontentarci di ciò che abbiamo, riversando il nostro malessere a volte sugli altri. La quotidianità porta a sentirci sempre più soli, anche perché i rapporti umani si diradano sempre di più forse per eccesso di tecnologia, per incapacità o paura del confronto o per pregresso disagio personale…

Come sostiene Gino "Per sopravvivere non bisogna affondare gli altri per rimanere a galla"… è necessario invece "Preoccuparsi di essere prima di tutto onesti con se stessi e di conseguenza con gli altri per trovarsi in un mondo migliore, realizzando ogni giorno un sogno per vivere meglio!"

Info:
NATO POSTUMO

uno spettacolo di e con Francesco Brandi
regista assistente Gabriele Gattini Bernabò
scene Alberto Accalai
luci Domenico Ferrari
costumi Simona Dondoni
sarta Caterina Airoldi

produzione Teatro Franco Parenti

ph: Noemi Ardesi

con il sostegno di SIAE

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