NATO POSTUMO @ Teatro Franco Parenti: Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni

E' andato in scena al Teatro Parenti di Milano lo spettacolo "NATO POSTUMO" di e con Francesco Brandi.

Gino è un postino di un un piccolo paese del Nord Italia e racconta, chiuso fra le sue mura domestiche, la sua esistenza. Un uomo che per quanto ancora giovane inizia a fare un bilancio della sua triste e malinconica vita. La sua vita ruota intorno a pochi elementi: la sua bicicletta, il suo lavoro, l'amico 'Del Piero', e Martina l'amore non corrisposto. Una vita solitaria dove neanche gli affetti più prossimi sono presenti; una madre morta suicida e un padre assente.

Un uomo diventato ormai inerme davanti allo scorrere del tempo dove anche i suoi sogni sono appannati e chiusi in cassaforte. Gino però riesce ancora a tenere gli occhi aperti sul futuro e inizia a lottare per riprendersi la sua vita. Inizia così a imprimere su un nastro magnetico di un vecchio registratore a bobine sul modello dello storico "Geloso" tutte la sua storia fatta di riflessioni, di dettagli e arricchita dalle sue fioche speranze in una sorta di diario, di testamento, quasi come cura terapeutica.

Gino guarda con disprezzo il suo piccolo mondo; un mondo nel quale non c'è ragione di rallegrarsi, dove nulla può essere motivo di felicità. Non sopporta Selina, la gioiosa governante, sempre pronta a sorridere alla vita; odia sua madre per averlo messo al mondo e quindi fonte della sua infelicità. Se la prende anche con la povera piantina che ha in casa alla quale non dà acqua da immemore tempo perchè così "c'è qualcuno più morto di me!". L'unica sua salvezza è l'appuntamento mensile con la droga che nel giorno dello stipendio gli permette di portarlo lontano da quella realtà di degrado e miseria. Talmente sopraffatto dal peso di questa insignificante esistenza da non riuscire a fare un passo per cercare di migliorarla.

Un uomo disarmato che subisce le avversità della vita e non la vive!

Le parole scorrono veloci sul nastro magnetico, così come la pièce teatrale. Francesco Brandi, come una potente fuori serie innesta la prima e a tempo cadenzato aumenta la velocità e con grande precisione arriva al massimo della potenza vomitando con ritmo serrato e a gran voce tutta la disperazione e il disagio che vivono dentro di lui lasciando la platea senza fiato fino alla fine.
Lo spettatore non solo viene coinvolto in prima persona avvolto da una girandola di emozioni, ma grazie alla struttura scenografica si sente parte integrante di una storia che lo coinvolge completamente e il gesto finale del protagonista nei confronti del suo pubblico-amico ne dà la conferma.

Lo spettacolo è stato allestito nella Sala Treno Blu del Parenti e questa scelta ha permesso di abbandonare il vero e proprio palco per trasferirsi nella più intima sala in modo tale da rendere più prossimo il luogo di narrazione. La scenografia è vintage nella sua struttura, riproduce fedelmente l'interno di un monolocale arredato con mobili e oggetti altrettanto rétro che nella maggior parte dei casi però rimangono inerti. Presente anche un giradischi che sarà il pretesto per arricchire attraverso la musica determinati passaggi del monologo.

L'attore Francesco Brandi, anche autore del testo riesce a calarsi totalmente nel mondo di Gino trasmettendo tutta la sua rabbia e il suo disagio con estrema naturalezza. Probabilmente in alcuni passaggi un cambio di registro e una sterzata al ritmo avrebbero potuto agevolare il passaggio dei momenti più intimisti e più delicati.

Difficile non riconoscersi anche solo in minima parte nello stato d'animo del protagonista. L'insoddisfazione di ciò che viviamo è sempre più presente in noi; spesso facciamo fatica ad accontentarci di ciò che abbiamo, riversando a volte sugli altri il nostro malessere. La quotidianità porta a sentirci sempre più soli, dove i rapporti umani si diradano sempre di più, forse a causa della tecnologia, dell'incapacità, della paura del confronto o di un personale disagio pregresso."Per sopravvivere non bisogna affondare gli altri per rimanere a galla"… "preoccuparsi di essere prima di tutto onesti con se stessi e di conseguenza con gli altri per trovarsi in un mondo migliore, realizzando ogni giorno un sogno per vivere meglio!"

Info:
NATO POSTUMO

uno spettacolo di e con Francesco Brandi
regista assistente Gabriele Gattini Bernabò
scene Alberto Accalai
luci Domenico Ferrari
costumi Simona Dondoni
sarta Caterina Airoldi

produzione Teatro Franco Parenti

ph: Noemi Ardesi

con il sostegno di SIAE

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